The Pope will meet the indigenous communities of Canada at the Vatican. The Anglican Primate, Justin Welby will also meet these communities in Canada.

Il Santo Padre incontrerà i rappresentanti dei popoli nativi del Canada per ascoltare le loro preoccupazioni dopo la scoperta di corpi di bambini sepolti nelle scuole gestite dalla Chiesa in Canada. Lo ha annunciato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede in un comunicato:

Nei giorni 28 e 31 marzo Papa Francesco incontrerà singolarmente le delegazioni dei popoli indigeni canadesi, accompagnati dai propri Vescovi, per ascoltare le loro testimonianze. Il 1° aprile si svolgerà nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico l’Udienza, con la partecipazione unita delle diverse delegazioni e della Conferenza Episcopale del Canada, durante la quale il Papa avrà modo di rivolgersi a loro.

Francesco incontrerà i rappresentanti delle comunità Inuit, Métis and First Nations. L'incontro era organizzato per il 17 - 20 dicembre 2021, come riferisce un comunicato della Conferenza Episcopale, ma la pandemia purtroppo non lo ha reso possibile. Si tratta di sopravvissuti alle così dette “Scuole residenziali”, ovvero istituti formativi destinati all’istruzione di studenti aborigeni. Istruzione spesso accompagnata da violenze, coercizioni, nonché veri e propri abusi. Le scuole, il cui scopo avrebbe dovuto essere quello di integrare i bambini indigeni, hanno operato tra il 1831 e il 1996 ed erano gestite da diverse confessioni cristiane per conto del governo. I vescovi canadesi hanno riferito che, in un futuro non meglio precisato, il Pontefice visiterà il Canada per scusarsi personalmente per il ruolo che la Chiesa Cattolica ha avuto in questa tragedia.

Il primo ministro canadese Justin Trudeau, a seguito del ritrovamento dei resti di 215 bambini, ha anche detto che la Chiesa cattolica deve assumersi le sue responsabilità.Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha esortato la Chiesa cattolica ad "assumersi la responsabilità" per il suo ruolo nelle scuole residenziali indigene.

Anche la Chiesa Anglicana incontra gli indigeni

Le scuole residenziali non erano gestite solo da cristiani cattolici ma anche da comunità anglicane. Gli anglicani canadesi incontreranno le comunità di indigeni dal 29 aprile al 3 maggio 2022.

In quell'occasione il Primate Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, visiterà il Canada per manifestare il desiderio di riconciliazione della chiesa anglicana con gli indigeni.

L'arcivescovo è stato invitato dall'arcivescovo Linda Nicholls, primate della Chiesa anglicana del Canada, e dell'arcivescovo nazionale indigeno anglicano Mark MacDonald. Durante la sua visita Welby incontrerà gli indigeni anglicani e i leader indigeni a Prince Albert, Saskatchewan, e alla Riserva delle Sei Nazioni vicino a Brantford, Ontario - sito dell'ex Mohawk Institute Residential School, che fu fondata dalla Chiesa anglicana nel 1832 e operò fino al 1970. Il primate della Chiesa Anglicana visiterà anche i ministeri indigeni urbani a Toronto.

Gli arcivescovi Nicholls e MacDonald hanno detto che la visita di Welby riconoscerà il ruolo che la Chiesa d'Inghilterra ha giocato nella storia coloniale del Canada con gli indigeni. Ciò significa che riconoscerà che la Chiesa anglicana era presente durante i negoziati dei trattati con gli indigeni, e anche la responsabilità nella gestione delle scuole residenziali.

La Chiesa anglicana del Canada ha già manifestato il proprio dolore e si è scusata due volte con gli indigeni - nel 1993, per il suo ruolo nelle scuole residenziali, e nel 2019, per il danno spirituale che ha causato loro.

Linda Nicholls ha riferito che la visita di Welby è significativa perché la presenza di rappresentanti della Chiesa d'Inghilterra alla firma dei trattati ha dato ai trattati un "senso di obbligo sacro, che rende la rottura dei trattati ancora più grave". Nel fare i trattati, "la presenza del clero indicava un patto spirituale, non solo un patto legale" ha detto. "Per alcuni indigeni, la rottura di quei trattati è la rottura di un obbligo sacro". La visita del primate anglicano non solo è importante per gli indigeni, ma è importante anche per gli anglicani canadesi, poiché permetterà loro di prendere consapevolezza di quanto avvenuto nella storia, ha detto l'arcivescovo Nicholls.

Macdonald, che rappresenta circa 65.000 anglicani indigeni in Canada, ha detto di essere felice di vedere Welby visitare il Canada.

La sua posizione come primate della Chiesa d'Inghilterra "rappresenta una connessione viva con il passato", ha detto. "La Chiesa è stata un attore molto significativo nella colonizzazione. La sua presenza fisica è importante". Il fatto che lui venga in Canada significa anche che "la Chiesa ha una responsabilità morale" per ciò che è accaduto agli indigeni in questo Paese. Può essere anche una scintilla per gli anglicani per riparare le relazioni e perseguire la riconciliazione e la giustizia con gli indigeni.

"La Chiesa ha fallito, e penso che l'arcivescovo di Canterbury lo capisca, sia qui in Canada che nel mondo", ha detto, aggiungendo che ancora oggi molti indigeni guardano alla Corona e alla Chiesa d'Inghilterra come "una garanzia dei trattati e dei loro diritti nel progetto canadese".

MacDonald spera anche che la visita di Welby ricordi ai canadesi " l'intera portata della catastrofe che sono state le scuole residenziali e il male che è stato fatto agli indigeni, e ciò che deve essere fatto per riparare quel male".

J.W.

Silere non possum