This afternoon, Pope Francis received the bishops of the Italian Bishops' Conference. The 76th General Assembly, which will elect a new President, was opened.
Questo pomeriggio la Conferenza Episcopale Italiana ha dato inizio alla sua settantaseiesima assemblea generale. Si è aperta con il consueto incontro, nello Stato della Città del Vaticano, dei vescovi italiani con il Santo Padre. Domani i lavori continuaranno nell’Hilton Rome Airport di Fiumicino e termineranno il 27 maggio, quando i presuli consegneranno al Papa la terna dei vescovi da cui Francesco dovrà scegliere il nuovo presidente.
Il Papa ai vescovi italiani
Come aveva anticipato al Corriere della Sera, Papa Francesco questo pomeriggio,incontrando i presuli italiani ha detto che il nuovo presidente della CEI vuole che sia già cardinale. Francesco, appena eletto si era intestardito dicendo che voleva che la Conferenza Episcopale eliminasse quel "privilegio" di lasciare al Papa la scelta ed è arrivato al compromesso con i vescovi che hanno deciso di fare una lista di tre candidati dalla quale Francesco potrà scegliere. Quindi siamo passati dal volere che i vescovi si eleggessero il proprio Presidente ad interventi come quello di questo pomeriggio in merito a S.E.R. Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo-abate di Modena-Nonantola e Vescovo di Carpi. Il Papa ha detto: "So che è un bravo vescovo e che è il candidato di Bassetti ma io preferisco un cardinale".
Nell'aula Paolo VI c'è stato il gelo. Bassetti era pallido. Potete immaginare che dissapori portano queste uscite di Francesco. Dopo questo intervento ha poi aggiunto, lasciandosi rotolare nella consueta ambiguità, che i vescovi devono sentirsi liberi di votare chi vogliono. Una sorta di sfida, ha riferito un arcivescovo. Nel dialogo con i prelati si è parlato dei rapporti fra Santa Sede e Cina e dell'Accordo che bisognerà rinnovare, la formazione presbiterale e i tribunali ecclesiastici. Francesco ha da poco creato una commissione per verificare se tutti si sono adeguati realmente al motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus.
Domani si prospetta una giornata difficile, questa sera a cena alcuni vescovi erano fortemente delusi dal trattamento che il Papa riserva loro. Uno si è lasciato andare dicendo: "Sembra che abbia instaurato una lotta, ogni volta è come se ci sfidasse. Sono rarissime le volte che ci dice che stiamo facendo un buon lavoro!".
Il programma
Domani, martedì 24, alle ore 9, Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente uscente, terrà l'introduzione. Gli ecc.mi Vescovi procederanno poi all’elezione della terna da consegnare al Papa ed eleggeranno il Vice Presidente per l’area Sud e il Presidente della Commissione Episcopale per il clero e la vita consacrata. Nel pomeriggio, ci sarà un focus sul tema principale dell’Assemblea: “In ascolto delle narrazioni del popolo di Dio. Il primo discernimento: quali priorità stanno emergendo per il Cammino sinodale?”. A cui faranno seguito i gruppi sinodali.
Gli abusi sui minori: i nodi tornano al pettine?
In questi giorni sono stati diversi gli interventi esterni volti a fare pressione su questa Assemblea Generale al fine di portare anche la Chiesa Italiana a permettere una indagine sugli abusi sessuali commessi dai chierici ai danni dei minori, pochi giornalisti però si sono concentrati sul fatto che è già in programma una comunicazione sulle attività e sulle proposte di contrasto agli abusi promosse dal Servizio Nazionale per la tutela dei minori. I vescovi quindi discuteranno anche in questa Assemblea questo tema delicato e cercheranno di fornire risposte. Promuovere una indagine è assolutamente necessario per poter comprendere quali passi sono stati compiuti e quanti sono ancora da compiere ma, come ha sottolineato anche l'episcopato spagnolo, bisogna evitare di trasformare un momento così importante come occasione per delegittimare la Chiesa o colpirla. Negli anni, bisogna riconoscerlo, grazie all'operato di Papa Benedetto XVI (prima come Prefetto della CDF e poi come Papa) e di Papa Francesco, la legislazione canonica è stata modificata e vi sono molteplici strumenti anche di prevenzione. Molto c'è da fare ancora, sopratutto per migliorare queste strutture e questi rimedi che ci sono. Una delle cose da migliorare, fra le altre, è quella dei soggetti che devono compiere l'indagine, che non possono essere i vescovi degli accusati ma persone terze. Bisogna però lavorare molto sulla prevenzione fuggendo la tentazione della ricerca spasmodica del capro espiatorio a cui far pagare tutte le colpe. La richiesta, avanzata in queste ore da alcuni attivisti, di eliminare la prescrizione è assolutamente inopportuna.
L'istituto della prescrizione è un principio fondamentale dello Stato di diritto. Ci rendiamo conto, molto spesso, di quanto sia difficile accertare la Verità dei fatti a distanza di anni. Il diritto canonico prevede la prescrizione di questi reati ai danni dei minori in 20 anni dal compimento del 18esimo anno di età della vittima. Ciò significa che fino a 38 anni la vittima potrà avanzare una pretesa punitiva. Si tratta di un periodo per la prescrizione che è più lungo di tutti gli ordinamenti europei. Pensiamo a quanto può essere difficile ricostruire gli accaduti, in particolare per delitti così subdoli che si consumano fra le mura domestiche, dopo così tanto tempo. Perde di significato anche la presunzione di innocenza (Can. 1321 – §1). Senza dimenticare che un’eventuale condanna, eseguita in momenti indefinitamente lontani da quello in cui è stato commesso il delitto, si mostra incompatibile con le esigenze che evocano la tendenza rieducativa della pena, frustrata proprio da quel decorso del tempo in grado di dissolvere il legame persona- fatto e di generare mutamenti nel contesto di vita del reo.
Altre questioni importanti
È previsto anche un aggiornamento circa l’adeguamento degli Orientamenti e norme per i seminari della CEI alla luce della Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis. Qui bisognerà prestare particolare attenzione. Le richieste di intervento formulate in questi anni si preoccupano molto di punire e ricercare i colpevoli, misure necessarie certo, ma è ancor più urgente PREVENIRE. Dobbiamo accertarci che i minori e le persone vulnerabili vengano protette da ciò che potrebbe accadere domani. Questa attività è da mettere in atto nelle strutture formative immediatamente. Come spesso abbiamo sottolineato, infatti, il problema è nella formazione presbiterale o religiosa. Come al solito rischiamo sempre di polarizzare anche gli abusi, rammentiamo che sono numerosi i casi di abusi commessi da religiose. Il problema quindi è da ricercare nelle strutture formative maschili e femminili. L'approccio alla sessualità, all'affettività. Sarà interessante quindi vedere come la CEI adeguerà le proprie norme a queste necessità.
I vescovi italiani saranno chiamati anche a definire il percorso per il conferimento dei ministeri del lettorato, dell’accolitato e del catechista.
All’ordine del giorno anche una serie di adempimenti di carattere giuridico-amministrativo.
La Conferenza stampa conclusiva
Venerdì 27 maggio, alle ore 13.30, nella Sala Giovanni Paolo II dell’Istituto Maria Santissima Bambina (Via Paolo VI, 21) si terrà la conferenza stampa conclusiva.
S.I
Silere non possum