Diocesi di Toronto

Nel suo messaggio per la Santa Pasqua all'Arcidiocesi, il cardinale Francis Leo, arcivescovo di Toronto, invita i fedeli a riscoprire la gioia profonda e trasformante della Risurrezione di Cristo. Il porporato sottolinea che la Pasqua non è solo il centro dell’anno liturgico, ma il cuore pulsante della vita cristiana. È la vittoria del Signore sul peccato e sulla morte, e l’inizio di una nuova esistenza, segnata dalla libertà, dalla grazia e da una speranza che non delude. Nel contesto dell’Anno Santo giubilare, il cardinale incoraggia a vivere da “pellegrini della speranza”, partecipando con rinnovato slancio alla vita sacramentale, specialmente all’Eucaristia domenicale, e testimoniando con coraggio la luce del Risorto in famiglia, nella Chiesa e nella società.

Cari fratelli e sorelle,
Gesù e Maria siano nelle vostre anime.

La più grande celebrazione liturgica della Chiesa è naturalmente la Pasqua. Il saluto entusiasta e tradizionale al mattino di Pasqua e per tutta l'ottava di Pasqua è: Christus surréxit! - Surréxit vere, allelúja (“Cristo è risorto!” - “È risorto davvero, alleluia!”) - e ci riempie di un rinnovato senso di speranza e di una profonda fiducia nel Signore Gesù, nostro Salvatore. Come non essere felici nel considerare quel singolare evento di Gesù che è uscito dal sepolcro, appena fuori Gerusalemme, e che quindi è vivo oggi, tra noi, in mezzo a noi, nei nostri cuori, nei sacramenti, nella sua Parola e nella Chiesa! Quell'avvenimento vivificante di un tempo ha effetti incredibili e sconvolgenti sulla nostra vita di oggi. Grazie alla sua morte sulla croce, oggi siamo liberati dal peccato, da tutti i peccati, da ogni peccato e dalla sua presa distruttiva sulla nostra vita. Con la sua gloriosa risurrezione, oggi ci viene data una nuova vita, un nuovo inizio, una nuova libertà, nuove opportunità. È quindi con questa incomparabile gioia pasquale che porgo i miei più calorosi auguri a voi e ai vostri cari in questa domenica di Pasqua e per tutto il periodo pasquale.

È davvero la solennità centrale - la festa più importante - del calendario cristiano e non c'è altro giorno che possa essere paragonato ad essa: il giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato, sulla morte e su Satana (Sacrosanctum Concilium, 102) e che ricordiamo e rendiamo concretamente presente ogni singola domenica nella celebrazione settimanale dell'Eucaristia nelle nostre parrocchie. In poche parole, “Questo è il giorno che il Signore ha fatto; rallegriamoci e rallegriamoci in esso”, come dice con entusiasmo il Salmo (Sal 118,24). Non potrò mai sottolineare abbastanza quanto sia cruciale e fondamentale partecipare alla Santa Messa ogni domenica. È la commemorazione settimanale della Pasqua di Gesù, il mistero pasquale, l'occasione settimanale per rinnovare la nostra fede e la nostra speranza, per essere riempiti dell'amore di Dio, per costruire la comunità e per pregare per i bisogni di tutti. È un incontro di grazia, un'opportunità che non possiamo perdere. Facciamo questo sforzo, per celebrare nelle nostre comunità parrocchiali il Gesù risorto eucaristico che aspetta noi e le nostre famiglie a braccia aperte ogni domenica, il giorno del Signore, per attirarci più profondamente nella sua esistenza pasquale, nella sua novità e vita abbondante.

Una dimensione aggiuntiva a questa gioia pasquale, a questa celebrazione della Pasqua e alla speranza pasquale, è che la celebriamo nel contesto dell'Anno Santo giubilare in cui siamo invitati a vederci come pellegrini della speranza. Ricordiamo nella preghiera le parole di Papa Francesco che hanno aperto l'Anno Santo: “La morte e la risurrezione di Gesù sono il cuore della nostra fede e il fondamento della nostra speranza” (Spes non Confundit, 20). La nostra fede pasquale, gemellata e intimamente connessa alla speranza pasquale, non è un pio desiderio, un vago ottimismo o un'evasione radicale. Piuttosto, è radicata nell'opera e nell'amore della Santissima Trinità. Il Santo Padre prosegue: "Gesù ha vissuto il dramma della morte. L'amore del Padre lo ha risuscitato nella potenza dello Spirito e ha fatto della sua umanità la primizia della nostra salvezza eterna" (Spes non Confundit, 20). Al centro della nostra proclamazione pasquale ci sono le parole del Prefazio di Pasqua: “Egli infatti è il vero Agnello che ha tolto i peccati del mondo; morendo ha distrutto la nostra morte e risorgendo ci ha restituito la vita” (Messale Romano, Prefazio di Pasqua I). Questi due aspetti del mistero pasquale - la morte e la risurrezione di Gesù - costituiscono la nostra speranza e trasformano la nostra vita rendendo per sempre disponibile la vita della grazia (cfr. CCC, 654).

È indispensabile ricordare che la Risurrezione, pur essendo un evento storico, è stata ed è molto di più, poiché, come mistero profondo della nostra fede viva, la Risurrezione trascende realmente e in ultima analisi il tempo e lo spazio. Il Catechismo insegna che: "La risurrezione di Cristo non fu un ritorno alla vita terrena, come lo fu per le risurrezioni che egli aveva compiute prima della pasqua: quelle della figlia di Giairo, del giovane di Naim, di Lazzaro...Ad un certo momento esse sarebbero morte di nuovo. La risurrezione di Cristo è essenzialmente diversa. Nel suo corpo risuscitato egli passa dallo stato di morte ad un'altra vita al di là del tempo e dello spazio" (CCC, 646). In questo modo, la Risurrezione è il compimento della nostra speranza, la speranza che corrisponde ai nostri cuori inquieti che desiderano Dio stesso ed essere in giusta relazione con Lui, come ha intuito Sant'Agostino (cfr. Sant'Agostino, Confessioni, I, i,5).

Per coloro che hanno perso i propri cari, la speranza nella Risurrezione assume un significato particolare, in quanto indica la realtà della morte, che però non ha l'ultima parola. Questa speranza di vita eterna nel Regno porta conforto e coraggio a coloro che sono in lutto, sapendo che la morte è stata sconfitta e che anche loro, un giorno, saranno risuscitati a nuova vita nell'eternità. Nel Prefazio I preghiamo per i defunti durante la Messa funebre con le seguenti parole: "In Cristo tuo Figlio, nostro salvatore rifulge a noi la speranza della beata risurrezione, e se ci rattrista la certezza di dover morire, ci consola la promessa dell’immortalità futura". 

L'unica speranza soprannaturale che la Pasqua porta con sé ci chiama a vivere in modo diverso nel “qui e ora” della nostra esistenza e del nostro cammino terreno. Ricorda l'amore sacrificale e donativo di Gesù sulla croce e cerca di emularlo nelle nostre scelte e decisioni quotidiane, per vivere la nuova vita risorta di Cristo nelle nostre relazioni e nella società. La nostra speranza non è mai passiva, ma trasformativa, e ci spinge a impegnarci nel mondo e a proclamare la verità e l'amore di Dio. Lo vediamo nella prima mattina di Pasqua, quando Nostro Signore chiede a Maria Maddalena di andare in Galilea e raccontare agli altri ciò che aveva visto: la tomba è vuota e Gesù è risorto dai morti (cfr. Mt 28,10). Lo stesso vale oggi. La risurrezione di Gesù Cristo ci chiama a vivere nella verità, con coraggio, compassione e determinazione; ad andare verso gli altri - i giovani e i giovani di cuore - la famiglia, gli amici, i colleghi, i vicini e gli sconosciuti, e a condividere con loro l'impressionante differenza che fa nella nostra vita conoscere il Signore, vivere in amicizia con lui, amarlo e servirlo al meglio. Lo facciamo con le parole e le azioni, con la nostra testimonianza e il nostro esempio, portando speranza ovunque ci troviamo e invitando tutte le persone alla novità di vita resa possibile dalla Risurrezione. Crediamo e professiamo davvero la risurrezione del corpo e la vita eterna.

Ancora una volta, vorrei estendere i miei auguri di Pasqua a voi, alla vostra famiglia e ai vostri amici, a tutta l'arcidiocesi di Toronto. Che la realtà della Pasqua sia un'esperienza quotidiana di nuova vita, nuova speranza, nuova fiducia e nuovi inizi che ci permetta di assaporarne gli effetti duraturi - giorno dopo giorno - mentre camminiamo in questa vita con gli occhi rivolti alla vita che non avrà fine. Buona Pasqua a tutti voi.

Francis Card. Leo