Diocesi di Brescia

Nelle scorse ore il solito blog di psico repressi ha perso l'occasione per tacere. Si tratta - ancora una volta - di quelle paginette che vengono aperte da laici saccenti che pensano di poter dare lezioni ai sacerdoti. Nelle nostre comunità, soprattutto negli ultimi anni, abbiamo riempito le sagrestie di questi personaggi che pensano solo ai pizzi e all'amido e trasformano le parrocchie in terreni di battaglia.

Nel panorama odierno è sempre più preoccupante vedere come queste derive stiano prendendo piede a danno del ministero ordinato. Sono quegli stessi "tradizionalisti" che propalano la teoria di parrocchie che possano tenere il sacerdote ospite come un dipendente. In sostanza, il potere economico e amministrativo vorrebbero che fosse in mano loro e il prete diverrebbe così un "funzionario del sacro" che entra in Chiesa solo per "dire la Messa e per la liturgia". Questo garantirebbe a questi esaltati la possibilità di tenere il "prete per il collo" proprio come avviene quotidianamente in Svizzera e in Germania. "O celebri come vogliamo noi o non ti paghiamo", è il mantra che sentono rivolgersi i sacerdoti. 

Questi blog sono spesso promotori di campagne volte a far desistere "i veri fedeli della tradizione" dal devolvere l'otto per mille alla Chiesa Cattolica. Anche questo atteggiamento fa comprendere come siano proprio questi soggetti ad aver posto nell'ombra molti aspetti del pontificato di Benedetto XVI per quanto riguarda la liturgia. Nelle scorse ore hanno lanciato una invettiva contro S.E.R. Mons. Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia, in quanto si sarebbe macchiato gravemente di un reato abominevole: aver portato il clero giovane della diocesi di Brescia ad una colazione con il vescovo luterano (donna) di Uppsala, Karin Johannesson. Non stiamo parlando di uno di quei soggetti strampalati che balla in chiesa ma di un fine biblista ed un uomo di cultura che ha saputo servire l'Arcidiocesi di Milano ed oggi quella di Brescia con dedizione.

Solitamente è bene lasciare che queste invettive cadano nel vuoto, come suggeriva il furbo Andreotti. In questo caso, però, scelgo di parlarne perchè è emblematico di come questi soggetti agiscono a danno del ministero ordinato e della Chiesa stessa. È necessario analizzare la questione non per il singolo fatto ma per trarne una lezione. 

In primo luogo, è bene sottolineare l'inattendibilità delle dichiarazioni che spesso vengono fatte da queste paginette di gossip da sacristi. Prima che Silere non possum rispondesse per le rime, infatti, il blog aveva scritto: «Il seminario di Brescia, accompagnato da S. E. Mons. Pierantonio Tremolada, al pauperistico prezzo di 1.100 euro cadauno, in viaggio "Erasmus" in Svezia incontra la donna Vescovo». Il seminario di Brescia, inutile dirlo, non ha neppure preso parte al viaggio che era, invece, organizzato per il clero giovane. 

C'è da dire che è triste apprendere come qualcuno abbia ritenuto di riferire il prezzo complessivo di un viaggio di fraternità presbiterale ad un blog di psico repressi che non fa altro che promuovere chiacchiericcio e divisione. In modo pretestuoso, peraltro, visto che il singolo sacerdote ha pagato comunque circa la metà della cifra (a seconda degli anni di ordinazione). A parte questo, però, i viaggi si pagano e fare gli scandalizzati perchè il clero spenda dei soldi per vivere tre giorni di fraternità e condivisione è l'emblema dell'ipocrisia.

Fatta questa premessa, è bene dire che ci troviamo a metà dell'anno pastorale, all'orizzonte vediamo le numerose (e faticose) attività estive, è assolutamente normale (doveroso, direi) prendersi del tempo di riposo e preghiera, anche in modo comunitario, per poter promuovere una condivisione ed un confronto sull' operato in parrocchia, in oratorio e nei propri servizi. 

Il viaggio rientra, inoltre, in quella che è la formazione permanente del giovane clero della diocesi ed è quindi parte di un progetto formativo. Sappiamo quanto è importante questo aspetto per la vita del prete: la formazione umana! Il sacerdote, poi, è tenuto a coltivare anche una determinata preparazione culturale e, non meno importante, una certa serenità psicologica. 

Quale sarebbe il grave errore commesso in questo caso? Una colazione con la rappresentante della religione dominante del Paese? Il vescovo e il clero hanno incontrato ovviamente anche la missione cattolica che vive a Stoccolma ed è stato un momento molto bello che ha offerto motivi di confronto e condivisione. Purtroppo non è stato possibile incontrare il vescovo di Stoccolma, S.E.R. il Sig. Cardinale Anders Arborelius., O.C.D., il quale è un validissimo membro dell'attuale Sacro Collegio. Il religioso, infatti, era impegnato nella visita pastorale. È chiaro, però, che anche l'incontro con la comunità protestante luterana è motivo di arricchimento culturale. I sacerdoti e il vescovo non hanno condiviso neppure una liturgia ma hanno semplicemente mangiato insieme. Dov'è il dramma? 

Semplicemente per questo ci si sente appellare come "folli". Questo è il laicato che prega e favorisce la comunione nelle nostre comunità? Forse sarebbe il momento di smetterla di alimentare queste paginette e ci concentrassimo sull'importanza della formazione presbiterale, della condivisione, della fraternità. A forza di fomentare questo chiacchiericcio becero non facciamo altro che far desistere i nostri giovani dall'idea di impegnarsi seriamente in una realtà che rischia davvero di essere un terreno di battaglia piuttosto che il luogo del confronto e della promozione dell'amore fraterno. 

«Come potevano essere concordi Bartolomeo e Matteo, il progressista e il tradizionalista, Giacomo e Andrea, quelli del protagonismo, Filippo e Tommaso, quelli che hanno sempre obiezioni e dubbi, gli intellettuali incontentabili?» si chiedeva ieri l'Arcivescovo Mario nella Santa Messa celebrata a Venegono. Me lo chiedo anche io guardando spesso a queste lotte intestine che vengono portate avanti a suon di "Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra". 

Delpini risponde: "Poterono perché c’era Maria per invocare una sapienza più alta, non la sapienza del mondo, ma la stoltezza della croce". A volte, allora, piuttosto che passare notiziuole a chi non vede l'ora di attaccare il tal prete o il tal vescovo, forse sarebbe bene mettersi in ginocchio. 

d.L.S.

Silere non possum