José Rodríguez Carballo kicked out of the Roman Curia. The Spanish prelate returns to his homeland without any recognition. He will go to do damage in the Archdiocese of Mérida-Badajoz

Ha il merito di aver distrutto la vita religiosa e la vita monastica. Dieci anni interminabili. Il presule spagnolo, José Rodríguez Carballo, è stato il pilota del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Pilota di una macchina che ha sbandato più volte. Carballo è l’immagine perfetta di questo pontificato. Venne nominato il 6 aprile 2013, qualche settimana dopo l’elezione di Bergoglio al soglio petrino. Approdò in Piazza Pio XII come segretario di un dicastero complesso, quello che si occupa dei religiosi.

Oggi, dopo più di 10 anni, Carballo viene silurato. Si tratta di una nomina che si attendeva da anni. Ad ogni lamentela, a Santa Marta qualcuno affermava: “Non c’è problema, tanto tra poco parte”. Le numerose diocesi spagnole dove “bisognava mandarlo”, però, lo hanno rispedito al mittente. Qualche presule spagnolo questa mattina ha confessato: “Se l’è ordinato, ora se lo tiene”. Il riferimento è chiaramente a Papa Francesco che lo aveva nominato arcivescovo nonostante su di lui vi fossero numerosi scandali. Fra questi, il più noto è quello che riguarda la Curia generalizia dei Frati Minori, dove Carballo fece numerosi giochetti con il denaro.  

L’arcidiocesi malcapitata, però, è quella di Mérida-Badajoz dove Carballo andrà il 31 ottobre 2023, al termine dell’assemblea del Sinodo, in qualità di coadiutore. Si tratta di un incarico che il presule spagnolo assume all’età di 70 anni ed avrà il diritto di successione. L’arcidiocesi al momento è retta da S.E.R. Mons. Celso Morga Iruzubieta, il quale ha già compiuto i 75 anni ed ha consegnato le proprie dimissioni al Papa a gennaio. Il Pontefice, però, non ha ancora accettato le dimissioni e dal 25 novembre 2023 i due arcivescovi dovranno collaborare per un tempo non meglio precisato. 



Dieci anni non si cancelleranno facilmente

I danni creati da José Rodríguez Carballo, però, non saranno cancellati. L'unica preoccupazione è che questo andrà a farne altri anche in Spagna. In questi anni il Dicastero è stato guidato da Carballo, piuttosto che dal prefetto Braz de Aviz. Sua è la mente che ha dato il via al documento Cor Orans, il quale ha distrutto completamente la vita monastica.

Il modus agendi di Carballo, in questi anni, è stato ispirato dal peggior familismo amorale. Sono numerose le realtà contemplative che hanno visto un vero e proprio abuso di potere messo in atto da questo frate francescano che ama tenere le mani a mollo nei soldi. Numerosi superiori di comunità religiose (maschili e femminili) hanno goduto della sua protezione e grazie al suo appoggio hanno continuato a spadroneggiare.

Una delle ultime decisioni prese da Carballo è stato un decreto, firmato solo da lui e non dal prefetto, che andava ad imporre un vescovo abusatore quale commissario di un monastero femminile in Texas. Ne abbiamo parlato qui.

Una religiosa al posto di Carballo

La nomina è chiaramente punitiva, Carballo lascia la curia romana senza alcun riconoscimento. Anzi, all'interno del Dicastero si è tirato un respiro di sollievo e lo hanno fatto anche le numerose comunità sparse per il mondo. La pace dei cuori, però, non durerà per molto. Papa Francesco ha già comunicato ai suoi più stretti collaboratori che al Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica vuole nominare una religiosa come segretaria.

Guardando alle numerose problematiche che sono emerse in questi anni nelle realtà, soprattutto femminili, c'è da farsi un bel segno di croce. Difatti, nella gestione di casi problematici ci si è reso conto che nelle comunità femminili vi sono diverse dinamiche che sono accentuate rispetto a quelle maschili. Lotte di potere, sentimentalismi, ecc... Tali dinamiche emergono chiaramente quando si legge una lettera di "denuncia" che giunge al dicastero. Se questa è scritta da una religiosa, solitamente si accentua molto l'aspetto sentimentale: "mi sono sentita così", "forse la superiora ce l'ha con me", "la consorella mi fa sentire così..", ecc... Differente è l'approccio dei religiosi, i quali sono più spesso portati a denunciare fatti circostanziati piuttosto che sensazioni.

Mettere una religiosa ad occuparsi di queste dinamiche è molto pericoloso. Inoltre, c'è sempre la questione dell'ordine. Non è possibile pensare di mettere a capo dei dicasteri (o nei ruoli apicali) soggetti che non sono ordinati. Per quanto Gianfranco Ghirlanda non lo riesca a capire, il canone 129 CJC è molto chiaro.

Ciò che sarebbe urgente, al momento, è che il Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica e il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita iniziassero a fare un esame di coscienza sulle procedure di commissariamento e si pensasse all'istituzione di apposite sezioni per affrontare le problematiche (quelle vere). La nomina di Carballo, comunque, è solo uno dei provvedimenti. Il Papa dovrà ora sostituire un altro di quei cardinali che abbiamo pagato per anni ma che ha solo creato problemi: João Braz de Aviz. Anche per lui, però, Francesco ha già pianificato una uscita con un bel programma per il suo successore. 

d.U.F.

Silere non possum