Castel Gandolfo – In una piazza affollata di fedeli, questa mattina Papa Leone XIV ha recitato l’Angelus a Castel Gandolfo, nel tratto conclusivo del suo soggiorno estivo nella residenza pontificia. Come anticipato nei giorni scorsi da Silere non possum, il Pontefice ha deciso di prolungare di alcuni giorni la permanenza rispetto alla durata inizialmente prevista.

Dopo la Santa Messa celebrata nella Cattedrale di Albano, il Santo Padre ha offerto una riflessione profonda sul Vangelo della domenica e ha rivolto un accorato appello alla comunità internazionale, mentre sullo sfondo resta vivo il dolore per l’attacco alla parrocchia cattolica di Gaza.

Al centro della meditazione del Pontefice, la pagina evangelica di Marta e Maria: una lettura che, come ha sottolineato il Papa, invita a riconsiderare il significato dell’ospitalità, della reciprocità e della capacità di aprirsi. «È suggestivo che nella lingua italiana l’ospite è sia chi ospita, sia chi viene ospitato», ha osservato Leone XIV, spiegando che l’incontro vero, con Dio e con gli altri, avviene solo quando si lascia spazio all’altro, quando si smette di “affannarsi” e si sceglie, come Maria, «la parte migliore».

L’estate, ha aggiunto il Papa, è tempo propizio per questo esercizio di ascolto e accoglienza. Non una fuga dal mondo, ma una sosta necessaria per riscoprire «che abbiamo tanto da ricevere e non solo da dare».

Il dolore per Gaza

Al termine della preghiera mariana, Leone XIV ha ricordato la celebrazione eucaristica presieduta in mattinata nella Cattedrale di San Pancrazio ad Albano, sottolineando la bellezza dell’incontro con la comunità diocesana e ringraziando i presenti.

Ma l’Angelus è stato anche l’occasione per esprimere un dolore profondo per la tragica notizia giunta da Gaza: «Esprimo il mio profondo dolore per l’attacco dell’esercito israeliano contro la Parrocchia cattolica della Sacra Famiglia», ha detto il Papa, citando i nomi delle tre vittime cristiane e affidandole alla preghiera della Chiesa. «Chiedo nuovamente che si fermi subito la barbarie della guerra», ha ribadito con fermezza, rivolgendosi alla comunità internazionale perché si rispetti il diritto umanitario e si metta fine agli abusi contro i civili.

A sostegno dei cristiani mediorientali, Leone XIV ha ricordato che essi sono nel cuore del Papa e della Chiesa tutta, e ha invocato su di loro la protezione di Maria, donna del Levante.

Affetto e vicinanza

Il Pontefice ha salutato con affetto i pellegrini e le realtà presenti: dai giovani della Catholic Worldview Fellowship agli scout di Gela, dai ragazzi di Castello di Godego ai membri del gruppo folkloristico ‘O Stazzo e della banda musicale di Alba de Tormes. Ha ricordato anche la “Maratona di preghiera per i Governanti”, invitando ciascuno a fermarsi almeno un minuto per pregare per chi guida i popoli. Infine, un ringraziamento personale a Castel Gandolfo: «Fra qualche giorno farò rientro in Vaticano… Vi ringrazio per l’accoglienza e a tutti auguro una buona domenica!»

f.P.A.
Silere non possum