Abbot Birnbacher arrived in Klosterneuburg. He will be Apostolic Visitor for the next three years.

Alle ore 10.30 di sabato 26 agosto 2023, l’abate Korbinian Birnbacher OSB, è arrivato all’abbazia di Klosterneuburg. Ad accoglierlo il Rev.mo Padre Anton Wolfgang Höslinger, il quale è stato recentemente eletto quale 67° preposito dell’abbazia austriaca. 

L’abbazia ha subito un commissariamento nel 2020 il quale è terminato con l’elezione, il 14 agosto 2023, del nuovo preposito. Nonostante questo evento che dona alla comunità monastica la possibilità di ripartire, la Santa Sede ha voluto nominare un visitatore apostolico che, per tre anni, continui a verificare l’andamento della comunità. Tale scelta, come abbiamo sottolineato, è ingiustificata e non ha alcun fondamento canonistico. Si tratta di una ingerenza da parte di Roma ai danni di una comunità monastica. Con Papa Francesco e José Rodríguez Carballo ci siamo abituati a questo sistema di abusi di potere.

La storia

Lotte interne e gelosie hanno portato, nel 2020, uno dei monaci a chiedere al cardinale Christoph Schönborn di intercedere a Roma per ottenere le dimissioni del preposito Bernhard Backovsky.

Questo sistema sta diventando sempre più diffuso durante questo pontificato. Francesco, infatti, ha la patologia del "tuttofare" e, di conseguenza, pensa di poter intervenire e mettere bocca su tutto. Il Papa, però, non si rende conto che molte volte la verità non è quella che gli viene raccontata. Proprio come è avvenuto nella diocesi di Roma, quindi, chi è riuscito ad accedere a Santa Marta aveva tutti gli interessi a far fuori qualcuno.

Questo ha portato ad accuse gravi contro Backovsky, al quale veniva contestato di non aver saputo affrontare alcuni casi di abuso ad opera di alcuni canonici dell'abbazia. Tale accusa, però, è completamente falsa in quanto il preposito aveva provveduto a fare quanto prescriveva la normativa canonica. Oggi, infatti, questo clima di giustizialismo che pervade molti "farisei della prima ora", sta permettendo a molti di sistemarsi facendo fuori i propri rivali. Vere e proprie lotte di potere che pensavamo restassero solo nelle menti perverse come quella di Dan Brown.

Ottenute le dimissioni del preposito Backovsky, amato e ben voluto dalla maggior parte della comunità monastica e dalle persone vicine all'abbazia, il dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica ha nominato, nel novembre 2020, S.E.R. Mons. Josef Clemens come commissario. La comunità monastica non ha potuto provvedere ad eleggere il proprio superiore fino ad agosto 2023.

A guidare l'abbazia in questo periodo è stato il Rev.do P. Maximilian Fürnsinn, ex prevosto dell'abbazia di Herzogenburg, il quale era stato nominato da Clemens.

Ciò che alcuni monaci non hanno capito è che facendo intervenire Roma nelle questioni interne è sempre "un terno al lotto". Oggi, infatti, né il dicastero né il Papa hanno interesse per la preghiera, la vita monastica, il buon andamento della comunità, la cura delle strutture, ecc... L'unico interesse è incamerare. Pertanto, fomentare lotte di potere perchè non si è stati eletti o perchè "l'abate eletto non era quello che volevamo noi" o, peggio ancora, "come sta governando non mi piace", non è la soluzione che ci offrono i fondatori stessi.

Sia san Benedetto, sia sant'Agostino hanno offerto alla Chiesa delle regole splendide che ci insegnano che è la maggioranza dei monaci a decidere, non le ambizioni e repressioni dei singoli. Ad agosto 2023 è stato eletto Anton Wolfgang Höslinger quale nuovo preposito. La speranza della comunità, infatti, era che questo calvario fosse giunto al termine.

Il reverendo padre Anton Wolfgang Höslinger è nato il 5 gennaio 1970 a Klosterneuburg. Entrato in monastero nell'agosto 1989, ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale il 13 aprile 1998. Ha servito come cerimoniere in abbazia dal 1992 al 2004, è stato cappellano nella parrocchia del monastero di Klosterneuburg dal 1998 al 2003 ed è stato parroco nella parrocchia del monastero di Donaufeld dal 2003 al 2005. Dal 2005 al 2016 è stato maestro dei novizi e assistente ecclesiastico del monastero e dal 2010 al 2016 segretario del preposito. Dal maggio 2016, Anton Höslinger è stato nominato assistente del tesoriere dell'Abbazia e dal dicembre 2021 tesoriere ad interim. Dal 2002 è stato anche segretario generale della Congregazione regolare dei Canonici agostiniani austriaci, dal 2005 segretario del Capitolo e dal novembre 2021 provisore parrocchiale nella parrocchia di Maria Hietzing.

Visita Apostolica

La Santa Sede, piuttosto che verificare i problemi reali, procede ad entrare a gamba tesa. Quando entra, poi, sono guai per tutti. Quando si giunge in una comunità è molto semplice riuscire a comprendere se quella è una realtà con problemi oppure no. Padre Dysmas De Lassus lo spiega nel suo libro "Schiacciare l'anima". I monaci vanno ascoltati. Tutti. L'ascolto deve essere interessato, reale. Ovviamente, poi, vi devono essere riscontri oggettivi. Non è possibile condurre una visita apostolica sulla base delle dichiarazioni di UN SOLO MONACO. La storia della Chiesa ci ha insegnato che di santi ne abbiamo avuti pochi. Se in una comunità numerosa, solo una persona afferma determinate cose, ci potrebbe sorgere il dubbio che il problema sia questo? Di problemi ne abbiamo molti, ma che 30 persone siano folli ed uno solo sano, sembra alquanto pretenzioso.

Spesso vi sono abusi, soprattutto di potere, ma solo seguendo quella che è già l'impostazione gerarchica possiamo affrontarli. Gli ordini religiosi hanno diverse figure - lo spiega ancora De Lassus - che possono, anzi devono, intervenire. L'abate, l'abate generale, ecc... Se le visite canoniche fossero condotte con serietà e non fossero una semplice passeggiata in un monastero diverso, si riuscirebbero ad affrontare i problemi prima delle loro fase terminale. Si eviterebbe, quindi, la visita apostolica che è sempre una grande violenza in una comunità.

Per tre anni un visitatore 

In questa vicenda, inoltre, vi è stata l'ingerenza del cardinale confuso Christoph Schönborn. Questo prelato non è stato capace, in tutti questi anni, a coltivare rapporti sani con le proprie realtà monastiche. Ha sempre e solo pensato al proprio orticello e al proprio impero. Tutti quei preti che hanno osato rilevare problematiche nel suo modus agendi sono saltati. Facciamoci due domande. Il tempo che Schönborn passa a Vienna è ben inferiore a quello che passa nei salotti romani. Eppure, la poltrona non la vuole abbandonare nonostante i 78 anni.

Come in molti monasteri, anche italiani, i problemi con i vescovi diocesani sono in forte crescita. Nominare personaggi come Piccinonna, Olivero e Pompili non ci porterà certo a prospettive migliori. Si tratta di persone che non comprendono la vita monastica e mai la capiranno. Figli di quella malata idea del fare, guardano al monachesimo con un certo pietismo. Proprio come accadeva in passato, poi, a molti prelati non va giù l'idea di non poter aver giurisdizione sui monasteri. Fu per questo che si pensò ai monasteri sui iuris. Per proteggere i monaci dalle ingerenze dei vescovi. Erano altri tempi, si dovrebbe dire. Eppure, la storia ritorna. L'interesse oggi è solo quello di mettere mano sui beni dei monasteri e poter decidere sul loro destino. Gerardo Antonazzo saprebbe dirci molto sulle sue smanie di potere su Montecassino. Addirittura, nella chiesa sinodale che fra un po' ci porterà all'ordinazione episcopale delle donne, ci sono vescovi che hanno il prurito nel vedere gli abati con mitria e pastorale. Rendiamoci conto.

Spesso abbiamo parlato della questione: monaci e parrocchia. Recentemente abbiamo elogiato la scelta dell'abate Visintin di lasciare l'attività parrocchiale a Praglia. Ma perchè molti monasteri continuano la loro attività parrocchiale, ad esempio? Perchè la Chiesa non offre un sostentamento ai monasteri. O vivono del lavoro delle loro mani o si arrangiano. La soluzione è quella della parrocchia, in quanto arriva un sostentamento economico per chi svolge l'attività di parroco o vicario. Certo, non è una soluzione conveniente in Italia in quanto "il gioco non vale la candela". Ma in altri stati la cosa è ancora conveniente. Questo però, lo abbiamo detto più volte, è contrario alla vocazione stessa del monaco. Se la Chiesa avesse davvero a cuore le realtà monastiche e la loro missione, provvederebbe in ben altro modo. Ma torniamo sempre lì: se fai, ti pago, altrimenti che ti pago a fare? 

In Austria, ad esempio, molti monasteri furono costretti a questo sistema da quel demonio di Giuseppe II che avrebbe fatto fuori i monasteri se non avessero intrapreso attività scolastiche o parrocchiali. Dobbiamo concludere che a Roma, oggi, il giuseppinismo è ispiratore della politica di Francesco?

Tornando a Klosterneuburg, grazie a questa ingerenza e a questo interesse dell'arcivescovo di Vienna e del Dicastero, l'intento era quello di "piazzare" all'interno dell'abbazia un buon "servo fedele" che riferisse a Roma ogni starnuto. Dopo una lunga trattativa, però, si è riusciti a nominare una persona degna di stima e di spessore. Si tratta di Korbinian Birnbacher, abate dell'abbazia di San Pietro in Salisburgo. Nel 2020 Korbinian è stato eletto presidente della Conferenza degli Ordini dell'Austria, che ora rappresenta tutti gli religiosi austriaci. Nel 2022 è stato riconfermato per tre anni. 

L'abate non avrà poteri di giurisdizione e non potrà neppure votare nei capitoli. Semplicemente dovrà assistere e relazionare a Roma. Si tratta di un uomo di provate capacità e grande amore per la vita monastica, il quale sicuramente aiuterà la comunità in questo momento, ben consapevole che questa dovrà "camminare da sola" senza ingerenze.

Il 28 agosto si celebrerà anche la memoria liturgica di San'Agostino. Preghiamo questo grande santo e dottore della Chiesa, il quale ha scritto la regola che i canonici hanno adottato, perchè questa comunità possa giungere ad una autonomia e ad una pace che le è stata, per troppo tempo, ingiustamente tolta.

d.F.L.

Silere non possum