Diocesi di Locri-Gerace

Con una lettera del 5 luglio 2024, resa nota oggi martedì 16 luglio, il Dicastero per la Dottrina della Fede si è rivolto al vescovo di Locri-Gerace per confermare che Nihil obstat in merito alla devozione che è nata presso il Santuario della Madonna dello Scoglio in Santa Domenica di Placanica. 

In accordo con il Dicastero, il vescovo Francesco Oliva ha firmato un decreto con il quale riconosce ufficialmente che l’esperienza spirituale dello Scoglio in Santa Domenica di Placanica, nel corso della sua storia, non ha evidenziato elementi critici o rischiosi né tanto meno problematici di evidente gravità o elementi che contraddicono direttamente l’insegnamento della Chiesa cattolica sulla fede e la morale, che avrebbero potuto provocare scandali e minare la credibilità della Chiesa, ma ha offerto tanti segni di grazia e di conversione. Pertanto, la Chiesa riconosce con atto ufficiale a firma del Dicastero della Dottrina della Fede approvato dal Santo Padre la presenza dell’azione dello Spirito Santo in mezzo a quest’esperienza spirituale di ispirazione mariana, per il bene di tutti i fedeli che vogliono liberamente prestare il loro assenso



Le apparizioni

Tutto ha inizio l’11 maggio del 1968 a Santa Domenica di Placanica, in provincia di Reggio Calabria. A Cosimo Fragomeni, giovane contadino torna a casa, con gli occhi bassi, curvo, portando sulle spalle un fascio d’erba. Un bagliore gli fa alzare gli occhi e vede una gran luce su uno scoglio di pietra arenaria. Sente una voce e intravede una donna bellissima e splendente, della sua stessa età. Questo colpo di luce gli cambia la vita: «Non aver paura, vengo dal Paradiso, io sono la Vergine Immacolata, la madre del Figlio di Dio; sono venuta a chiederti di costruire qui una cappella in mio onore. Io ho scelto questo luogo, qui voglio stabilire la mia dimora e desidero che da ogni paese si venga qui a pregare». È il primo messaggio che Cosimo riceve dalla Madonna.

L’apparizione si ripete per quattro giorni: «Non ti mancheranno tribolazioni e sofferenze; non ti scoraggiare, io sarò con te e ti sosterrò con la mia mano; il Signore vuole farti strumento del suo amore, per la salvezza delle anime», così il secondo giorno. E il 13 maggio aggiunge: «Ti chiedo il favore di trasformare questa valle; qui desidero un grande centro di spiritualità, dove le anime troveranno pace e ristoro. In questo luogo, Dio vuole aprire una finestra verso il cielo; qui per la mia mediazione, vuole manifestare la sua misericordia».

La quarta apparizione del 14 maggio scende in concreto, sembra di sentire un’eco dei messaggi ai pastorelli di Fatima: «Se gli uomini si convertiranno, si pentiranno dei loro peccati, si confesseranno a Dio e lo ameranno con tutto il cuore, Dio si avvicinerà a loro e li accoglierà nella sua casa». E il ciclo di incontri si conclude con l’impegno di una vita: «Ecco il mio rosario, esso sia la tua preghiera quotidiana, offrilo al mio Cuore immacolato per la conversione del mondo, il trionfo del Regno di Dio, la pace delle nazioni e la salvezza dell’umanità». Questi messaggi li troviamo nel “diario” che Cosimo puntualmente scriveva dopo ogni incontro, per richiesta esplicita del parroco di Placanica, don Rocco Gregoraci, con cui il giovane si era confidato, timoroso e perplesso.

La Madonna chiedeva una cappella e la trasformazione della vallata. Cosimo incide la roccia ricavando la nicchia dove pone la madonnina di marmo comprata a Carrara e pagata col piccolo patrimonio di famiglia.

"Soddisfazione" dalla diocesi

Il vescovo di Locri-Gerace ha dichiarato: “Questo riconoscimento che è stato dato alla devozione alla Madonna dello Scoglio è per noi motivo di grande gioia e di viva soddisfazione. È un segno speciale che lo Spirito Santo vuole dare ai fedeli della nostra chiesa e a quanti frequentano da anni questa realtà mariana: d’ora in avanti possono guardare a Maria più da vicino, avvertendo la sua presenza e l’incoraggiamento a seguire Gesù, anche quando le prove e difficoltà della vita ne rendono più difficile il loro cammino. Adesso tutti, anche i più dubbiosi e scettici, possiamo guardare allo Scoglio liberi di pregiudizi con la consapevolezza che siamo davanti a un dono prezioso fatto alla nostra diocesi e, direi, all’intera Chiesa universale. Tale riconoscimento ha un grande significato ecclesiale e dà più serenità a quanti pellegrini da anni frequentano la realtà dello Scoglio. Qui possono continuare a vivere la devozione mariana ed a svolgervi attività religiose e di culto.
Invito tutta la Comunità diocesana a rendere grazie a Dio ed a pregare per il Santo Padre Francesco, che attraverso l’approfondita azione di discernimento del Dicastero per la Dottrina della Fede ha accolto la richiesta di nulla osta apprezzando il valore ed il significato della vicenda spirituale dello Scoglio".
Il 5 agosto 2024 alle ore 17.30 verrà celebrata una Solenne Santa Messa di ringraziamento alla quale tutti sono invitati.

5 luglio 2024

Lettera al Vescovo di Locri-Gerace sull’esperienza spirituale legata al 
Santuario della Madonna dello Scoglio in Santa Domenica di Placanica 

 

Eccellenza Reverendissima,

con lettera del 3 giugno 2024, Ella scriveva in riferimento alle vicende riguardanti gli eventi inerenti al Santuario Diocesano Nostra Signora dello Scoglio, situato in Santa Domenica di Placanica (RC), località soggetta alla Sua giurisdizione. 

Detto Santuario, inizialmente sorto come una semplice cappella, fu eretto l’11 febbraio 2016 a seguito di una intensa esperienza spirituale di un giovane fedele. Da allora, la località ha attirato l’interesse di molti altri fedeli, di tutte le categorie, specie dei sofferenti e degli ammalati. Nel corso degli anni successivi il luogo, con tutto quanto lo riguarda, è sempre più diventato oggetto di attenzione, devota frequentazione e pellegrinaggi, sotto la vigilanza del competente Ordinario.

In questo luogo si è venuta così a consolidare un’intensa attività spirituale di preghiera e di ascolto. «Sono evidenti – Lei scrive – i frutti di vita cristiana in quanti frequentano lo Scoglio, quali l’esistenza dello spirito di preghiera, conversioni, qualche vocazione sacerdotale e alla vita religiosa, testimonianze di carità, nonché una sana devozione ed altri frutti spirituali».

In conseguenza di ciò, con Decreto del 7 dicembre 2008 a firma del Suo predecessore, «avendo rilevato che le manifestazioni sono teologicamente e liturgicamente impostate, si deliberò di accogliere ufficialmente detto luogo come realtà di culto, sotto la cura pastorale del Vescovo diocesano, lasciando al giudizio futuro della Sede Apostolica la valutazione dei fatti e dei motivi cha hanno determinato l’azione di culto di detta località».

Con il trascorrere degli anni, come Ella stessa ora ci comunica, non sono emersi elementi critici o rischiosi né tanto meno problematici di evidente gravità, ma segni di grazia e di conversione spirituale. 

Ciò considerato, volendo continuare ad incrementare il valor pastorale e promuovere la diffusione di questa proposta spirituale, anche mediante pellegrinaggi, raduni e incontri di preghiera, ai sensi del n. 17 delle Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali (17 maggio 2024), pubblicate a cura di questo Dicastero, Lei proponeva la determinazione di Nihil obstat perché l’esperienza spirituale proposta nel suddetto Santuario possa avere quel riconoscimento necessario per continuare ad operare in modo che quanti vi si recano si sentano confortati e stimolati a proseguire, sapendo di essere in comunione con la Chiesa cattolica.

Al riguardo, questo Dicastero prende atto della Sua positiva relazione circa il bene spirituale che si svolge nella succitata località, sulla quale Ella riferisce di esercitare una costante vigilanza perché non si verifichino manipolazioni delle persone, profitti economici indebiti, gravi errori dottrinali, che potrebbero provocare scandali, nuocere ai fedeli e minare la credibilità ecclesiale.

Pertanto, in considerazione di quanto da Lei affermato, e senza formulare alcun giudizio sulla eventuale soprannaturalità o meno degli eventi relativi all’esperienza spirituale in parola, questo Dicastero conferma la determinazione di Nihil obstat da Lei proposta.

A questo punto, in base all’attuale normativa (art. 21, §§1-2; art. 22, §§1-2 delle succitate Norme), Ella, in qualità di Vescovo diocesano, dovrà ora tramite decreto rendere noto al Popolo di Dio con chiarezza il giudizio sui fatti in questione, indicando la natura dell’autorizzazione e i limiti di un eventuale culto consentito, precisando che la determinazione assunta non va intesa come un’approvazione del carattere soprannaturale del fenomeno e che i fedeli sono autorizzati a dare ad esso in forma prudente la loro adesione. Inoltre, Ella dovrà esplicitare che tale determinazione di Nihil obstat non implica alcun giudizio – né positivo né negativo – sulla vita delle persone coinvolte nel caso in parola e che ogni eventuale ulteriore messaggio da parte di queste ultime sarà reso noto solo dopo la Sua considerazione.

Da ultimo, poiché il Decreto è fatto “d’intesa con il Dicastero”, prima della sua pubblicazione, voglia inviarlo a questa Istituzione curiale per la dovuta considerazione. Ella avrà inoltre cura di informare per tempo la Conferenza Episcopale Italiana della determinazione approvata dal Dicastero. 

Resta, in ogni caso, Suo dovere quello di continuare a prestare la massima attenzione al corretto apprezzamento dei frutti scaturiti dal fenomeno esaminato, proseguendo nel vigilare su di essi con prudenza.

In aggiunta a quanto sopra richiamato, mi permetto di ricordarLe che la corretta venerazione verso Maria, Madre di Gesù, Madre della Chiesa e Madre nostra, deve essere espressa in modo da escludere inappropriate forme di venerazione e l’uso di impropri titoli mariani. Sarà invece importante manifestare una venerazione in chiara prospettiva cristologica, come insegna il magistero ecclesiale: «quando è onorata la Madre, il Figlio [...] sia debitamente conosciuto, amato, glorificato» (LG, 66). 

Eccellenza Reverendissima, nel mondo secolarizzato in cui viviamo, nel quale in tanti trascorrono le loro esistenze senza alcun riferimento alla trascendenza, i pellegrini che si avvicinano al Santuario dello Scoglio sono un potente segno di fede. La loro presenza davanti alla Vergine, che per loro diventa espressione limpida della misericordia del Signore, è un modo di riconoscere la propria insufficienza a portare avanti le fatiche della vita e il loro ardente bisogno e desiderio di Dio. In un tale contesto di fede davvero così prezioso, un rinnovato annuncio del kerygma potrà ancora di più illuminare ed arricchire quest’esperienza dello Spirito.

Nel comunicarLe quanto sopra, profitto della circostanza per inviarLe il mio deferente ossequio e saluto,

Víctor Manuel Card. FERNÁNDEZ
Prefetto

Ex Audientia Diei 05/07/2024
Franciscus