Pope Francis wrote a letter to the president of the "Comunione e Liberazione" movement
Nelle scorse ore il Santo Padre Francesco ha indirizzato una lettera a David Prosperi, presidente imposto al movimento di Comunione e Liberazione. Come abbiamo spiegato, questo movimento è entrato nel mirino di Papa Francesco ma in particolare del cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.
Il movimento si è spaccato e, come avviene sempre all’interno di queste realtà, le faide hanno iniziato a perseguire i propri interessi. Julián Carrón, quindi, è divenuto il nemico da combattere e le considerazioni che Farrel ha fatto su di lui in questi anni sono qualcosa di vergognoso. La linea adottata da Carrón, quindi, si è rivelata fallimentare. Elogiare il Papa non è servito a nulla e il lungo lavoro portato avanti fino al 2021 per convincere l’intero movimento a seguire Francesco senza sbattere troppo i piedi si è rivelato inutile.
A dicembre il sacerdote spagnolo si è recato da Francesco chiedendogli di rimuovere i divieti di tenere incontri pubblici. Un provvedimento che in realtà non era giunto a seguito di un procedimento canonico ma era, come ormai consuetudine, una semplice e vessatoria imposizione ai suoi danni da parte del Dicastero.
A gennaio il Pontefice ha ricevuto S.E.R. Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo emerito di Taranto con il signor Davide Prosperi e le problematiche ribadite nell'incontro sono state proprio la difficoltà che la Fraternità di Comunione e Liberazione ha nell'accettare un "governo" imposto dall'alto senza alcuna trasparenza sull'attività che è stata compiuta ai danni del successore di don Giussani. La soluzione, quindi, è stata individuata nell'inviare una lettera firmata dal Papa nella quale si ribadisce la piena fiducia nel nuovo presidente e si invita tutti a seguire le indicazioni da lui fornite e dal dicastero competente. Il Pontefice, però, non si è reso conto che il problema non è che queste persone agiscano o no con la sua benedizione ma, piuttosto, viene individuato nelle modalità con cui questo cambio della guardia è stato portato avanti. In sostanza, il problema è il Papa stesso, il quale ha creato più divisione che unità. Come al solito, del resto.
Nell'anniversario della morte di don Giussani, quindi, qualcuno ha scelto di far firmare al Papa una lettera nella quale afferma: «La incoraggio, perciò, insieme ai Suoi collaboratori, a continuare il lavoro intrapreso che mira a preservarne una visione integrale. Il cammino educativo proposto da Lei e da coloro che La aiutano nella guida del movimento sta anche contribuendo a correggere alcuni fraintendimenti e a proseguire la vostra missione nella fedeltà al carisma donato alla Chiesa per il tramite di don Giussani».
d.L.S.
Silere non possum
Vaticano, Santa Marta, 30 gennaio 2024
Caro fratello,
con animo grato per la Sua recente visita, in occasione dell’udienza del 15 gennaio u.s., durante la quale Lei e mons. Santoro mi avete aggiornato riguardo la vita del movimento di Comunione e Liberazione e dei Memores Domini, desidero rivolgerLe il mio incoraggiamento. Sono grato al Signore per la vitalità che il movimento dimostra continuamente nella sua opera di evangelizzazione e di carità nei confronti degli uomini e delle donne di oggi. Mi conforta molto vedere come il movimento ha accolto in modo serio e disponibile le parole che vi ho rivolto durante l’udienza del 15 ottobre 2022, nonché quelle del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Vi incoraggio a proseguire su questa strada, e vi confermo nel lavoro che avete svolto in questo periodo.
In occasione delle celebrazioni per la nascita al cielo del Servo di Dio mons. Luigi Giussani e della ricorrenza dei settant’anni dalla nascita del movimento, ho particolarmente a cuore di raccomandare a Lei e a tutti gli aderenti di avere cura dell’unità tra voi: essa sola, infatti, nella sequela ai pastori della Chiesa potrà essere nel tempo custode della fecondità del carisma che lo Spirito Santo ha donato a don Giussani: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, cosi amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».
Per custodire l’unità e far sì che il carisma sappia interpretare sempre più adeguatamente i tempi in cui siete chiamati a testimoniare la nostra fede in Gesù Cristo, occorre andare oltre interpretazioni personalistiche, purtroppo ancora presenti, che rischiano di sottendere una visione unilaterale del carisma stesso. La incoraggio, perciò, insieme ai Suoi collaboratori, a continuare il lavoro intrapreso che mira a preservarne una visione integrale. Il cammino educativo proposto da Lei e da coloro che La aiutano nella guida del movimento sta anche contribuendo a correggere alcuni fraintendimenti e a proseguire la vostra missione nella fedeltà al carisma donato alla Chiesa per il tramite di don Giussani.
In questo periodo così decisivo per la vostra storia dopo la morte del fondatore, rivolgo perciò a tutti i membri del movimento un invito a seguire la strada intrapresa, sotto la guida della Chiesa, e a collaborare con disponibilità e lealtà con chi è chiamato a guidare il movimento. Solo questa obbedienza, continuamente riscoperta e alimentata, potrà assicurare tra voi una sempre più ricca esperienza di vita cristiana e il rinnovamento della vostra presenza nel mondo, per il bene di tutta la Chiesa.
Che il Signore La benedica e la Madonna La custodisca. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me.
Fraternamente,
Francesco