The general assembly of the synod has begun

Il 4 ottobre 2023 ha avuto inizio la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo nell’Aula Paolo VI nello Stato della Città del Vaticano. Alle ore 9, sul Sagrato della Basilica Vaticana, il Santo Padre Francesco ha presieduto la Santa Messa con i membri del Sacro Collegio Cardinalizio, fra loro vi erano anche quelli di recente nomina.

Nella medesima celebrazione è stata aperta la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo sul tema: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. La partecipazione dei fedeli è stata veramente esigua, soprattutto se si tiene conto che la metà della piazza era occupata dai partecipanti, come membri, a questa Assemblea Generale.

È chiaro, chi vive l’esperienza parrocchiale e tocca con mano le necessità delle persone, che ai nostri fedeli non importa nulla del sinodo e non hanno neppure capito perchè la Chiesa sta investendo forza e denaro in questi “circoletti di ambiziosi” che vogliono per forza mettere bocca su di essa. 

Durante l’omelia il Papa ha detto: “È necessario prima di tutto che la Chiesa non distolga mai gli occhi dal sacro patrimonio della verità ricevuto dagli antichi; ed insieme ha bisogno di guardare anche al presente, che ha comportato nuove situazioni e nuovi modi di vivere, ed ha aperto nuove vie all’apostolato”. 

Ci ha tenuto molto a dire che il Sinodo non è un Concilio Vaticano III, eppure, durante l’omelia di apertura cita San Giovanni XXIII e il suo discorso di apertura del Concilio. Francesco non riesce, nonostante si sforzi con le parole, ad abbandonare quell’affascinante casta dei giornali e vuole passare alla storia. Bene o male, l’importante è che se ne parli, pensa il Papa.

Al pomeriggio, il Papa nell'Aula San Paolo VI ha detto: "Ma l’espressione della sinodalità non è ancora matura. Ricordo che ero segretario in uno di questi Sinodi, e il Cardinale Segretario – un bravo belga missionario, bravo bravo – quando io preparavo per le votazioni veniva a guardare: “Cosa stai facendo?” – “Quello che si deve votare domani” – “Che cos’è? No, questo non si vota” – “Ma senti, è sinodale” – “No, no, non si vota”. Perché ancora non avevamo l’abitudine che tutti devono esprimersi con libertà. E così, lentamente, in questi quasi 60 anni, il cammino è andato in questa direzione, e oggi possiamo arrivare a questo Sinodo sulla sinodalità". 

Dopo anni in cui ci girava attorno, il Pontefice ha chiaramente svelato l'identità di quel sant'uomo di Jan Pieter Schotte, cardinale belga che, secondo la versione di Jorge Mario, lo avrebbe messo a tacere. Come di consueto, Francesco è solito parlare dei morti, ovvero di coloro che non possono difendersi e avere un contraddittorio. Questo è l'atteggiamento tipico di chi non ha ben presente cosa è il diritto e la trasparenza. 

Il fine è sempre quello: fare una damnatio memoriae nei confronti di coloro che lo hanno contraddetto. Il rischio, però, è che ora quest'uomo diventi l'emblema dei molti che negli anni hanno spiegato come Bergoglio doveva fermarsi. 

Poi procede: "Vi ringrazio di aiutare tutti noi in questa “pausa” della Chiesa. La Chiesa si è fermata". No, Padre Santo, la Chiesa non si ferma, e per fortuna. C'è da dire che, tolti i laici arrivisti e i chierici repressi, la Chiesa sta procedendo spedita verso l'unico Signore. Nelle parrocchie i sacerdoti celebrano l'Eucarestia, che è ciò di cui abbiamo più bisogno e più caro che Cristo stesso ci ha lasciato. I preti amministrano il sacramento della penitenza, ovvero offrono quel perdono di cui tutti abbiamo bisogno. Mentre nei sacri hotel ci sono ideologie climatiche e sinodali, sarebbe il caso di volgere lo sguardo alla disperazione (perdita della fede) che sta colpendo il mondo. 

L'assenza di qualsiasi norma e principio di dottrina ci sta portando ad una follia diffusa. Se i cardinali si concentrassero sul problema di fondo, piuttosto che vaneggiare su argomenti futili e piagnucolare sulle risposte che ricevono, si inizierebbe a riflettere sui laici e la potestà di giurisdizione. Da questo punto fondamentale passerà tutto: ordinazione delle donne, ministeri, incarichi, fede, e quant'altro....

Recita il Codice di Diritto Canonico: "Sono abili alla potestà di governo, che propriamente è nella Chiesa per istituzione divina e viene denominata anche potestà di giurisdizione, coloro che sono insigniti dell'ordine sacro, a norma delle disposizioni del diritto" e ancora "Solo i chierici possono ottenere uffici il cui esercizio richieda la potestà di ordine o la potestà di governo ecclesiastico". 

Ma durante questo pontificato, lo abbiamo visto in Praedicate Evangelium, prima si sdogana una prassi e poi si cambia il diritto. All'occasione, anche la dottrina.

M.P

Silere non possum