You too sign to say no to this synod

“Grazie per essere qui, all’apertura del Sinodo. Siete venuti da tante strade e Chiese, ciascuno portando nel cuore domande e speranze, e sono certo che lo Spirito ci guiderà e ci darà la grazia di andare avanti insieme, di ascoltarci reciprocamente e di avviare un discernimento nel nostro tempo, diventando solidali con le fatiche e i desideri dell’umanità. Ribadisco che il Sinodo non è un parlamento, che il Sinodo non è un’indagine sulle opinioni; il Sinodo è un momento ecclesiale, e il protagonista del Sinodo è lo Spirito Santo. Se non c’è lo Spirito, non ci sarà Sinodo”. Con queste parole, Papa Francesco, apriva il processo sinodale il 9 Ottobre 2021 nello Stato della Città del Vaticano.

In questi anni sono state spese tantissime parole e si è parlato molto di ascolto, ma è venuta meno quella capacità di insegnare che dovrebbe essere propria del Vicario di Cristo e della Chiesa di Dio. Ascoltiamo, certo, ma poi cosa diamo alla gente? Le persone non bussano alle porte delle nostre Chiese solo per essere ascoltate ma cercano anche una “soluzione” alla loro sete d’amore e quella soluzione non possono essere le ideologie del nostro tempo ma deve necessariamente essere Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.

Il Papa ed il suo team in questi anni hanno favorito una pericolosa confusione. Il metodo è sempre lo stesso: lancio il sasso e ritiro la mano. Nel frattempo guardo come si muovono le acque e aspetto. Bergoglio vede nella confusione la realizzazione dell'opera dello Spirito Santo, eppure qui sembra che tutto si stia facendo tranne che ascoltare lo Spirito Santo. 

Nella conferenza stampa del 20 giugno 2023 il cardinale maltese Mario Grech ha riferito che nell'Instrumentum Laboris "tutte le voci sono rappresentate". Questa affermazione è falsa e non corrisponde al vero. In questo sinodo sono stati ascoltati tutti coloro che hanno sentito la necessità di dire qualcosa contro la Chiesa.

Oltre alla grande e luciferina attenzione ai seminari, alcune domande emergono dal documento: "Quale ruolo ricopre il Vescovo di Roma rispetto a questi processi che interessano raggruppamenti di Chiese? Con quali modalità lo può esercitare?" oppure "Quali elementi dell’antico ordinamento ecclesiastico è opportuno integrare e aggiornare per rendere effettivamente le Strutture Gerarchiche Orientali, le Conferenze Episcopali e le Assemblee continentali istanze intermedie di sinodalità e collegialità?".

E ancora: “In che misura la convergenza di più raggruppamenti di Chiese locali (Concili particolari, Conferenze Episcopali, ecc.) sulla medesima questione impegna il Vescovo di Roma ad assumerla per la Chiesa universale? oppure “In che modo va esercitato il servizio dell’unità affidato al Vescovo di Roma quando istanze locali dovessero assumere orientamenti tra loro difformi? Quali spazi vi sono per una varietà di orientamenti tra regioni diverse?”

Per non dimenticare la retorica sulla donna, il diaconato e il sacerdozio femminile nonostante sia già stato detto chiaramente che la Chiesa Cattolica non può fare ciò che Cristo non ha voluto. Anche recentemente Papa Francesco ha confermato nel canone 1379 CJC la scomunica per chi attenta l’ordinazione di una donna.

Si tratta di istanze che neppure un Concilio potrebbe trovarsi a discutere e vengono oggi inserite in un Instrumentum Laboris di un sinodo che non è più “dei Vescovi” ma porterà al suo interno anche presbiteri e laiciForse molte persone non si sono rese conto di come, pian piano, questo processo sinodale sta diventando il modo per mettere mano alle fondamenta della Chiesa Cattolica. 

Il tutto viene fatto anche con quella idea di falsa democrazia. C’è chi redige dei documenti nei quali afferma che “queste sono le istanze di tutti”. Eppure, sembra proprio che ci siano moltissimi cattolici che non vedono in questo Sinodo un qualcosa di divino. Anzi.

Sembra che le ambizioni di qualcuno stiano prendendo il sopravvento e alla base di questi documenti ci siano: repressione, voglia di colpire il clero, combattere la gerarchia e toccare quella che è la dottrina cattolica.

Noi vogliamo dire che in questi anni moltissime realtà non sono state ascoltate e molti cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici sono stati tacciati di essere “peccatori, rigidi, contro il Papa” e quant’altro. A questi insulti vogliamo rispondere con la fedeltà che abbiamo sempre avuto nei confronti di Santa Romana Chiesa. Vogliamo rispondere dimostrando che, in realtà, ci sono moltissimi cattolici che non vogliono queste derive che il sinodo sembra stia prendendo.

Abbiamo lanciato questa “raccolta firme” per poter dire: “ci siamo anche noi e siamo Chiesa anche noi”.Un modo per mettere davanti ai vari cardinali Hollerich e Grech, ma anche al Papa stesso, i moltissimi cattolici che chiedono una Chiesa che segua Gesù Cristo e non le ideologie del momento.  Una Chiesa che non abbia paura di sé stessa e che indichi chiaramente la via della salvezza. Una Chiesa che ama i suoi presbiteri e non gioca a demonizzarli. Una Chiesa che accoglie tutti i peccatori e non solo chi fa comodo. Firma anche tu!

S.I.
Silere non possum

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