Bishop Pierantonio Tremolada (Brescia) celebrated Holy Mass on the occasion of World Peace Day.

Nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio il vescovo Pierantonio Tremolada ha presieduto la Santa Messa nella chiesa di Santa Maria della Pace a Brescia, retta dalla Confederazione dell'oratorio di San Filippo Neri. Nella cripta riposa il porporato Giulio Bevilacqua, il quale era il confessore di San Paolo VI e da lui venne creato cardinale pur rimanendo parroco a Brescia.  Oggi, come ha ricordato il vescovo nell'omelia, si celebra anche la LVII Giornata Mondiale della Pace. Papa Francesco, nel suo consueto messaggio, ha affermato: «In questi giorni, guardando il mondo che ci circonda, non si può sfuggire alle gravi questioni etiche legate al settore degli armamenti. La possibilità di condurre operazioni militari attraverso sistemi di controllo remoto ha portato a una minore percezione della devastazione da essi causata e della responsabilità del loro utilizzo, contribuendo a un approccio ancora più freddo e distaccato all’immensa tragedia della guerra». 

«Per questo Maria ebbe la sua esistenza nel mondo, perché da lei Cristo prendesse questo corpo e lo offrisse, in quanto suo, per noi», scrive Sant’Atanasio nelle sue Lettere. E aggiunge: «Gabriele aveva dato l'annunzio a Maria con cautela e delicatezza. Però non le disse semplicemente «colui che nascerà in te», perché non si pensasse a un corpo estraneo a lei, ma: «da te» (cfr. Lc 1, 35), perché si sapesse che colui che ella dava al mondo aveva origine proprio da lei».  Nella sua omelia, il vescovo Pierantonio Tremolada è partito dalle parole del salmista per riflettere sulla pietà di Dio per l'uomo: «Dio abbia pietà di noi e ci benedica su di noi faccia splendere il suo volto perché si conosca la sua via, fra tutte le genti la sua salvezza».  «Queste parole - ha detto - vorremmo che fossero ripetute, da noi personalmente ma da tutta quanta la Chiesa all’inizio di questo nuovo anno del Signore. Vorremmo farle nostre. Invochiamo dal Signore la sua benedizione. Domandiamo al Signore che questo sia un anno benedetto. La benedizione di Dio deriva dalla sua pietà. Ci benedice perché ha pietà di noi».  Sottolineando le parole del salmista, il presule ha ricordato: «Un volto che splende è un volto che sorride, che esprime amorevolezza. Dio si rivolge all’umanità con questo atteggiamento interiore e la benedice. Abbiamo bisogno di questo sguardo, di questa benedizione perché nessuno può considerarsi perfetto nel bene. Dio vede con Verità quello che siamo e ci consola, ci è di conforto sapere che ci accompagna in ogni momento con uno sguardo che ci benedice perché ha misericordia di noi».   Ricordando la preghiera pronunciata da Papa Francesco a conclusione dell’ora di preghiera Pacem in terris, Tremolada ha spiegato che l'espressione forte del Pontefice esprime il disorientamento dell'umanità. «È un’ora buia. Questa è un’ora buia, Madre», pregava il Papa. «Iniziando un anno nuovo abbiamo il desiderio sincero di vedere che questa umanità si rinnovi. Soprattutto per quanto concerne l’esperienza drammatica della violenza. Il desiderio di pace che sale sempre dal cuore degli uomini giusti si incontra con la maternità di Maria perché anche Lei partecipa di questa Pietà nei confronti dell’intera umanità. Anche Lei è stata conquistata dalla misericordia di Dio», ha detto il vescovo. Al termine della celebrazione è stato intonato il Veni Creator Spiritus, inno attribuito a Rabàno Mauro Magnenzio con il quale la Chiesa invoca lo Spirito Santo e i suoi doni sul proprio operato per l’anno che verrà. 

F.P.

Silere non possum