Commentary on the Sunday Gospel

Dal Vangelo secondo Marco Mc 13,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

In questi giorni ho cercato di sincronizzare il cuore al calendario liturgico, riprendendo una serie di scritti di Simone Weil, “Attesa di Dio”. L’intelligenza di questa grande discepola mi ha svelato un punto di urgente conversione: non si tratta di cercare Dio, ma piuttosto di attenderlo. L’attesa non è la laboriosa preparazione dell’incontro, ma la contemplazione piena di godimento per colui che già viene, incessantemente. Vegliare non è attendere la festa, ma la manifestazione piena del festeggiato: nella festa siamo già immersi ora, è già iniziata! Per questo chi attende non ha l’aspetto di uno sfiancato dalla fatica, ma piuttosto di uno intriso di gioia. «Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!»: è giunto il giorno, è giunta l’ora!

don Carlo Pizzocaro

Silere non possum