The communiqué of the Israeli embassy to the holy see is disgraceful and falsely stated.
Sabato 7 ottobre 2023 i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme hanno emesso un comunicato nel quale condannavano le violenze in atto e chiedevano la pace. Ciò che sta accadendo in Israele in queste ore addolora e preoccupa tutta la Chiesa e lo abbiamo raccontato qui.
Oggi, 9 ottobre 2023, l’Ambasciata di Israele presso la Santa Sede ha emesso un vergognoso comunicato che condanna quanto affermato dai leaders delle Chiese di Gerusalemme. Scrive l’ambasciata: “In questo contesto è estremamente deludente e frustrate leggere il testo publicato da i “Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme” (7 ottobre c.a. ). Tale comunicato è affetto dalla stessa immorale ambiguità linguistica sopra menzionata. Dalla sua lettura non si riesce a capire cosa sia successo, chi fossero gli aggressori e chi le vittime. È particolarmente incredibile che un documento così arido sia stato firmato da persone di fede. Non è fuori contesto ricordare che oggi avrà inizio presso l’Università Gregoriana un convegno di 3 giorni sui documenti del pontificato di Papa Pio XII e sul loro significato per le relazioni ebraico-cristiane. A quanto pare, qualche decennio dopo, c’è chi non ha ancora imparato la lezione del recente passato oscuro”.
Sono parole forti che peraltro affermano il falso e non hanno nulla di diplomatico. Ancora una volta vi è chi vuole portare la Chiesa (in questo caso le Chiese) ad appoggiare scelte politiche. Come più volte ha ribadito il Patriarca Latino di Gerusalemme, Card. Pierbattista Pizzaballa, il problema a Israele non è qualcosa di recente ed è logorante. Non ci sono “buoni” e non ci sono “cattivi”. Il conflitto deve cessare e al momento si teme che in nome della “reazione”, in nome della “difesa”, si avvii una guerra che sarà dura da fermare.
L’ambasciatore di Israele, poi, dovrebbe smetterla di affermare falsità negate dalla storia stessa. Pio XII fece moltissimo per gli ebrei e ne sono prova i numerosi documenti. Anche i recenti articoli di stampa che titolavano: “Pio XII sapeva delle deportazioni” sono chiaramente frutto di una ignoranza senza precedenti. Il Sommo Pontefice sapeva e più volte ha condannato quanto stava accadendo. Lo ha fatto in diversi modi e quando ha parlato apertamente ha provocato più morti di quanti ne avesse salvati nei mesi precedenti. Fra le tante, si pensi che il 25 ottobre 1943 Pio XII emanò una direttiva riservata a tutti gli ecclesiastici italiani in cui indicava come necessario “ospitare gli ebrei perseguitati dai nazisti in tutti gli istituti religiosi, ad aprire gli istituti o anche le catacombe“. Sono innumerevoli le testimonianze e se l’ambasciatore ne sente la necessità potrà venire a consultare i documenti che abbiamo reso pubblici nell’ultimo anno.
Piuttosto, sarebbe il caso di preoccuparsi di alcune derive che vi sono grazie anche a Benjamin Netanyahu. Questo video, ad esempio, mostra alcuni ebrei ortodossi sputare su alcuni cristiani che portano la croce.
d.R.T.
Silere non possum
I PATRIARCHI E I CAPI DELLE CHIESE DI GERUSALEMME SI UNISCONO IN UN APPELLO PER LA PACE E LA GIUSTIZIA IN MEZZO ALLA VIOLENZA IN ATTO
La Terra Santa, un luogo sacro per innumerevoli milioni di persone in tutto il mondo, è attualmente impantanata nella violenza e nella sofferenza a causa del prolungato conflitto politico e della deplorevole assenza di giustizia e di rispetto dei diritti umani. Noi, Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme, abbiamo più volte fatto appello all’importanza di rispettare lo status quo storico e legale dei santuari. In questi tempi difficili, ci riuniamo per alzare le nostre voci in unità, facendo eco al messaggio divino di pace e amore per tutta l’umanità.
Come custodi della fede cristiana, profondamente radicata in Terra Santa, siamo solidali con le popolazioni di questa regione, che stanno sopportando le devastanti conseguenze dei continui conflitti. La nostra fede, fondata sugli insegnamenti di Gesù Cristo, ci obbliga a chiedere la cessazione di tutte le attività violente e militari che danneggiano i civili palestinesi e israeliani.
Condanniamo inequivocabilmente qualsiasi atto che prenda di mira i civili, indipendentemente dalla loro nazionalità, etnia o fede. Tali azioni vanno contro i principi fondamentali dell’umanità e gli insegnamenti di Cristo, che ci ha implorato di “amare il prossimo tuo come te stesso” (Marco 12:31).
È nostra fervida speranza e preghiera che tutte le parti coinvolte ascoltino questo appello per un’immediata cessazione della violenza. Imploriamo i leader politici e le autorità di impegnarsi in un dialogo sincero, cercando soluzioni durature che promuovano la giustizia, la pace e la riconciliazione per la gente di questa terra, che ha sopportato il peso del conflitto per troppo tempo.
In qualità di leader spirituali, tendiamo la mano a tutti coloro che soffrono e preghiamo affinché l’Onnipotente conceda conforto agli afflitti, forza agli stanchi e saggezza a coloro che occupano posizioni di autorità. Chiediamo alla comunità internazionale di raddoppiare gli sforzi per mediare una pace giusta e duratura in Terra Santa, basata su uguali diritti per tutti e sulla legittimità internazionale.
Ricordiamo le parole dell’apostolo Paolo: “Dio infatti non è un Dio di disordine, ma di pace” (1 Corinzi 14:33). Nello spirito di questo messaggio divino, imploriamo tutti di lavorare instancabilmente per la fine della violenza e l’instaurazione di una pace giusta e duratura che permetta alla Terra Santa di essere un faro di speranza, fede e amore per tutti.
Che la grazia di nostro Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti noi in questi tempi difficili.
I Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme