Città del Vaticano - Giovedì 24 aprile 2025 alle ore 9, i Cardinali si sono riuniti nell’Aula Nuova del Sinodo per la terza Congregazione Generale Preparatoria. La prima si è svolta il giorno seguente la dipartita del Pontefice, 22 aprile 2025, a seguito della convocazione da parte del Cardinale Decano. La seconda si è svolta ieri alle ore 17 ed erano presenti circa cento porporati. 

Le Congregazioni Generali sono un momento fondamentale nel percorso che accompagna la Chiesa verso l’elezione del nuovo Pontefice e che si svolge in ossequio a quanto previsto dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da San Giovanni Paolo II.

Cosa sono le Congregazioni Generali Preparatorie?

Nel periodo di Sede Vacante, ossia il tempo che intercorre tra la morte del Papa e l’elezione del suo successore, il Collegio dei Cardinali assume un ruolo centrale nella gestione della vita della Chiesa universale. Le Congregazioni dei Cardinali previste in questo periodo sono di due tipi: generali e particolari. Quelle generali, come quella di questa mattina, riuniscono l’intero Collegio Cardinalizio (ad eccezione di coloro che non godono del diritto di voto e decidono di non parteciparvi).

Secondo quanto stabilisce l’articolo 11 della Universi Dominici Gregis, le Congregazioni Generali Preparatorie si tengono quotidianamente prima dell’inizio del Conclave. Sono convocate dal Cardinale Decano e servono a diversi scopi:
- Permettere ai Cardinali di essere informati sulla situazione della Sede Apostolica vacante.
- Offrire spazio per il confronto sui problemi che la Chiesa si trova ad affrontare in questo momento storico.
- Raccogliere suggerimenti e proposte.
- Decidere le questioni logistiche e liturgiche relative ai funerali del Papa defunto e alla preparazione del Conclave.

Durante queste Congregazioni, i Cardinali prestano giuramento solenne circa l’osservanza delle norme previste dalla Costituzione e sul segreto assoluto da mantenere riguardo a tutto ciò che riguarda l’elezione del nuovo Pontefice.


Le funzioni concrete delle Congregazioni

Nel concreto, le Congregazioni generali:

- Ascoltano relazioni sulla situazione economica e organizzativa della Santa Sede.
- Esaminano eventuali documenti lasciati dal Papa defunto.
- Provvedono alla sistemazione logistica dei Cardinali nella Domus Sanctae Marthae.
- Definiscono l’inizio delle esequie papali e della fase elettiva.
- Organizzano due meditazioni spirituali per orientare il discernimento verso l’elezione del nuovo Papa.

Nelle scorse Congregazioni sono state decise le modalità della traslazione della salma, lachiusura della bara, le esequie e la tumulazione. 


La terza Congregazione: Ogliari predicherà al Collegio

La terza Congregazione di oggi ha dunque proseguito questo delicato e profondo cammino di discernimento, confronto e preparazione, in vista dell’evento che più di ogni altro segna la vita della Chiesa: il Conclave per l’elezione del nuovo Romano Pontefice. È stata data lettura dei primi ventisette punti di Universi Dominici Gregis. 

I porporati, che sono entrati alle 9 e sono usciti alle 12 dall'aula nuova del Sinodo (con una breve pausa di mezz'ora), hanno ascoltato decantare le lodi del Pontefice defunto (34 interventi) e hanno ascoltato la lettura delle notificazioni dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice. I presuli hanno deciso che sarà S.E.R. il Sig. Card. Víctor Manuel Fernández a celebrare la Santa Messa il sesto giorno dei Novendiali, giovedì 1 maggio.

Inoltre, hanno deciso che sarà Padre Donato Ogliari O.S.B., l'uomo che ha portato a morte l'Abbazia di Montecassino ed ora tenta di far fare la stessa fine a San Paolo fuori le mura, a offrire la prima meditazione ai porporati lunedì. Il cardinale Raniero Cantalamessa O.F.M. Cap, invece, offrirà la seconda meditazione all'inizio del conclave, la cui data di inizio non è stata ancora decisa.

Anche la questione dell'ammissione del cardinale Giovanni Angelo Becciu al Conclave è stata portata all'attenzione dei cardinali che però hanno deciso saggiamente di rinviare l'analisi a quando tutti i cardinali elettori saranno presenti in Aula. La prossima Congregazione si svolgerà domani, 25 aprile 2025, alle ore 9. 


La propaganda melliflua

In queste ore, come ormai da copione, certa stampa approssimativa ha ricominciato a diffondere fake news su presunti porporati che, a loro dire, non dovrebbero prendere parte al Conclave. Le motivazioni addotte sono tra le più disparate: fantomatici abusi, malattie, inammissibilità e così via.

È opportuno ricordare a questi solerti ma disinformati cantastorie che, anche qualora un cardinale decidesse di rinunciare alla partecipazione per motivi di salute, tale rinuncia non è automatica né unilaterale. Spetta infatti al Sacro Collegio valutare e accettare formalmente le giustificazioni addotte.

La Costituzione Apostolica UDG stabilisce chiaramente: “Tutti i Cardinali elettori, convocati dal Decano, o da altro Cardinale a suo nome, per l’elezione del nuovo Pontefice, sono tenuti, in virtù di santa obbedienza, ad ottemperare all’annuncio di convocazione e a recarsi al luogo designato allo scopo, a meno che siano trattenuti da infermità o da altro grave impedimento, che però dovrà essere riconosciuto dal Collegio dei Cardinali”.

Altre disposizioni importanti regolano casi particolari: “Se però dei Cardinali elettori arrivassero re integra, cioè prima che si sia provveduto ad eleggere il Pastore della Chiesa, essi saranno ammessi ai lavori della elezione, al punto in cui questi si trovano". E ancora: "Se, per caso, qualche Cardinale avente diritto al voto rifiutasse di entrare nella Città del Vaticano per attendere ai lavori dell'elezione o in seguito, dopo che essa è cominciata, si rifiutasse di rimanere per adempiere al suo ufficio, senza manifesta ragione di malattia riconosciuta con giuramento dai medici e comprovata dalla maggior parte degli elettori, gli altri procederanno liberamente alle operazioni dell'elezione, senza attenderlo, né riammetterlo nuovamente. Se, invece, un qualche Cardinale elettore è costretto ad uscire dalla Città del Vaticano per sopraggiunta infermità, si può procedere all'elezione anche senza chiedere il suo voto; ma se egli vuole rientrare nella suddetta sede dell'elezione, dopo la guarigione od anche prima, deve esservi riammesso". 

Nel frattempo, nemmeno la morte riesce a fermare la macchina propagandistica della Sala Stampa della Santa Sede. Anzi, la scomparsa del Pontefice diventa l’ennesima occasione per mettere in scena una narrazione costruita a tavolino. “I poveri hanno un posto privilegiato nel cuore del Santo Padre, che aveva scelto il nome Francesco per mai dimenticarsi di loro. Un gruppo di poveri e bisognosi sarà presente sui gradini che portano alla Basilica Papale di S. Maria Maggiore per rendere l’ultimo omaggio al Papa”, recita un comunicato diffuso stamane. Parole studiate con cura per alimentare un’immagine ormai logora, mentre nel Collegio Cardinalizio cresce un’insofferenza palpabile. Dodici anni di retorica, slogan e operazioni di marketing ecclesiale hanno lasciato il segno — e non in positivo. Questa mattina diversi porporati hanno lamentato: "In Congregazione hanno continuato a fare l'epitaffio di Francesco".  Questo continuo piegare anche i momenti più sacri e importanti per la vita della Chiesa ai desiderata della stampa non fa che irrigidire ulteriormente le posizioni anche all’interno del Sacro Collegio. E chi ha pensato di usare Jorge Mario Bergoglio come bandiera ideologica, potrebbe ora dover fare i conti con un clima radicalmente cambiato.

In attesa dell’inizio del Conclave, i Cardinali continuano a incontrarsi ogni giorno, affinché ogni dettaglio sia affrontato con attenzione, rispetto delle norme e spirito di comunione.



d.M.C.
Silere non possum