Quando Papa Francesco si è recato, Sabato 28 settembre 2024, presso l’Aula Magna dell’”Université Catholique de Louvain” è stato accolto e fortemente voluto per il 600.mo anniversario della sua fondazione.
Al Suo arrivo, il Papa è stato accolto dalla Rettrice dell’Università UCLouvain, Françoise Smets e dal Rettore dell’Università KULeuven, Luc Sels. Era presente anche l’Arcivescovo di Malines-Bruxelles, S.E.R. Mons. Luc Terlinden, in qualità di Gran Cancelliere.
Quando Luc Sels ha preso la parola, ricordate che è il rettore di una università cattolica che dovrebbe condividere il magistero e la dottrina, ha affermato testualmente: «L'autorità della Chiesa dipende anche dalla misura in cui accoglie la diversità nella società. Perché tolleriamo questo enorme divario tra uomini e donne in una Chiesa che è così spesso guidata de facto da donne? Penso all'enorme impegno di tante donne nella nostra parrocchia universitaria. La nostra Facoltà di Teologia e Studi Religiosi ha formato molti laici, in particolare donne, fin dal Concilio Vaticano II. Il fatto che queste donne ora siedano nei consigli episcopali e in altre posizioni di leadership è un esempio per la Chiesa mondiale. L'Arcivescovo, Mons. Terlinden, ha recentemente sostituito il vescovo ausiliare del Brabante Vallone con una donna impegnata. La Chiesa non sarebbe più cordiale se desse alle donne un posto di rilievo, incluso nel sacerdozio? La Chiesa non guadagnerebbe in autorità morale nelle nostre regioni se non trattasse la questione della diversità di genere in modo così rigido e se, come l'università, mostrasse una maggiore apertura verso la comunità LGBTQ+? È incoraggiante constatare che i nostri vescovi fiamminghi hanno creato un punto di contatto "omosessualità e fede" che organizza, ad esempio, un momento di preghiera ecumenica per la comunità LGBTQ+ durante il Gay Pride di Anversa. In questo caso, la Chiesa di tutto il mondo è chiamata a far dialogare le recenti scoperte scientifiche con la teologia. Sono lieto che i nostri teologi stiano esplorando queste difficili questioni, concentrandosi in particolare su come la Chiesa possa essere vicina alle persone LGBTQ+. Oggi la Chiesa troppo spesso da risposte universali "una volta per tutte". È incoraggiante vedere che, come Papa, lei osa chiedersi ad alta voce chi è lei per giudicare le persone di diverso orientamento sessuale. Con il Sinodo sulla sinodalità, al quale per la prima volta partecipano a pieno titolo le donne, Lei ha posto all'ordine del giorno l'importante questione di come la Chiesa possa preservare la sua unità nella diversità e ha incoraggiato un dissenso costruttivo all'interno della Chiesa. Così facendo, i nostri vescovi, tra gli altri, hanno chiesto che la diversità sia ammessa».
Davanti al Papa, il rettore di una università cattolica, si permette di criticare la Chiesa e lo stesso Pontefice in merito a delle questioni molto complesse durante un discorso di saluto? Lo hanno invitato loro ed ora che è lì lo criticano e lo attaccano? Questa è forse la dimostrazione di quanto non stia funzionando questa tecnica del “voler piacere a tutti”, “fare gli amiconi”. Queste persone che si dicono cattoliche continuano a trattare la Chiesa come se fosse un partito politico che deve aggiornarsi. Non riescono a comprendere che non è come nella società odierna che bisogna fingere una sorta di parità e quindi si è arrivati a discriminare addirittura gli uomini perchè a capo di alcune realtà "devono esserci donne". La competenza non è importante. Il sesso si. La Chiesa, non solo non può agire secondo questi criteri "della moda" ma non ha il potere di modificare qualcosa che è Cristo stesso che ha voluto. Ne abbiamo parlato qui.
Ciò non basta. Ci avevano già pensato lo stesso Re dei Belgi e il Primo Ministro del Governo ad attaccare il Papa (il primo più velatamente, il secondo neppure quello) sulla questione degli abusi. Come abbiamo già spiegato, si tratta di una questione complessa che la Chiesa sta affrontando in modo molto chiaro e trasparente. Ciò non significa che debba essere motivo di discussione in un momento pubblico durante una visita di cortesia. Anzi, questo atteggiamento seppur possa piacere ai media, non farà altro che incrinare i rapporti fra una monarchia che si dice cattolica (e a noi deve molto) e una Chiesa che nel Paese continua ad essere punto di riferimento in moltissimi ambiti (troppo spesso sociali, ma anche questo è segno che lo Stato non lavora abbastanza evidentemente). Quando il Primo Ministro Belga si presenta in visita ad un altro stato gli iniziano a fare l'elenco dei problemi che ha il suo Stato?
Se questo vi sembra già tanto, non avete ancora letto l’editoriale del quotidiano belga Le Soir a firma di una ignorante giornalista, Beatrice Delvaux. La signora, una delle tante analfabete femministe nel panorama mondiale, afferma: «Bisogna farla finita con l’ambiguità che consiste nel ricevere, con lo status di capo di Stato, un capo della Chiesa dogmatico, improvvisamente predicatore, che sfida le leggi del Paese che lo ha invitato». La donna è palesemente risentita perché il Papa, a suo dire, avrebbe ridotto le donne «a un ruolo di procreatrici».
Rileggiamo ciò che ha detto il Pontefice sul volo di ritorno da Bruxelles: «Le donne. Le donne hanno diritto alla vita: alla vita loro, alla vita dei figli. Non dimentichiamo di dire questo: un aborto è un omicidio. La scienza dice che già a un mese dal concepimento ci sono tutti gli organi. Si mata un essere umano, si uccide un essere umano. E i medici che si prestano a questo sono – permettimi la parola – sono sicari. Sono dei sicari. E su questo non si può discutere. Si uccide una vita umana. E le donne hanno il diritto di proteggere la vita. Un’altra cosa sono i metodi anticoncezionali, questo è un’altra cosa. Non bisogna confondere. Io parlo adesso soltanto dell’aborto. E su questo non si può discutere. Scusami, ma è la verità! Grazie.
Forse non Le è chiaro che il Papa non “si improvvisa” predicatore ma predica sempre. Semplicemente, questo Papa piace solo quando predica ciò che piace anche a loro: femministe, ecologiste, ideologiche, abortiste e senza Dio. Il Papa, poi, è il Capo dello Stato della Città del Vaticano, per questo motivo deve essere accolto con tutti gli onori che spettano a tale figura. Non si tratta dell’unico Capo di Stato che è anche a Capo di una confessione religiosa. Qual è la novità? La signora se ne è accorta ora? Cosa cambierebbe, poi? Assolutamente nulla ma a queste persone infastidisce perchè, in assenza di tali garanzie, il Papa non avrebbe la libertà di affermare la Verità.
Se il Papa afferma che una cosa è “peccato”, ciò non significa che sta ingerendo nella legge dello Stato. Scusate, toc toc, coloro che gridano giorno e notte al riconoscimento di tutti i diritti delle donne, lgbtq+, ecc, ora vogliono mettere il bavaglio al Papa? Non sono tutti liberi di dire ciò che vogliono? A maggior ragione se a questa persona fanno riferimento 1.375.852.000 persone.
Non è forse più ingerente un primo ministro che parla di “insabbiamento” in riferimento ai casi di abuso sessuale quando, in realtà, la Chiesa non ha mai insabbiato nulla ma semplicemente ha perseguito secondo il suo ordinamento, quello canonico, che è sovrano e nessuno ha il diritto di ingerire? Se un abuso avviene in Belgio, infatti, la Chiesa ha ben poco da dire e le autorità possono agire liberamente. Come istituzione, poi, procederà con le proprie leggi ma queste non vanno contro o si sostituiscono a quelle statali. Ci spieghi, quindi, dove sono state impedite le indagini delle autorità belghe da parte della Chiesa in Belgio?
La storiella è sempre la medesima, la Chiesa può essere attaccata da tutti e deve anche tacere; guai, però, se questa si mette ad insegnare il Vangelo di Cristo. A questa gente da fastidio il fatto che il Papa fa il Papa! Se parla di ecologia va bene ma guai a condannare un omicidio, qual è l’aborto. Il Pontefice ha il dovere di continuare ad affermare la Verità nonostante, oggi, vi sia chi in nome di tante "libertà" vieta agli altri di poter annunciare la Verità unica: Cristo Gesù. Già Gregorio Magno, in fatto di divorzio, ammoniva: "et si lex humana concessit, lex tamen divina prohibet" ("e se la legge umana lo concede, la legge divina lo vieta")°. E prima di lui il Crisostomo: "neque enim iux taillas iudicaturus est te Deus in die illa, sed secundum eas quas Ipse statuit" ("poiché Dio non vi giudicherà in quel giorno secondo tali leggi umane, ma secondo quelle che egli ha stabilite"). Alla giornalista, quindi, ricordiamo: Ecclesia libera in libera patria.
d. L. M.
Silere non possum