Lei ha celebrato la Messa d’oro, a 50 anni dalla sua ordinazione sacerdotale, nel giugno 2020. In quell’occasione ha pubblicato un libro con il titolo del motto della sua nuova Messa, Cristo mi ha amato e ha dato se stesso per me, e un discorso personale di Papa Francesco. Ora, come ha fatto in occasione della catechesi, pubblicherà le sue attuali esperienze spirituali?
Certo, sarà un bel libro sulla vita in casa, sul fatto che anche invecchiare è bello, quindi il titolo del libro sarà È bello essere vecchi. Sento che devo scrivere della vita di adesso, della vita così com’è, che può essere la cosa più bella e più ricca per una persona.
Incoraggiante, soprattutto in un momento in cui si chiede sempre più spesso di legiferare per consentire l’eutanasia.
Chi ha il diritto di fare leggi morali? È assolutamente sbagliato legiferare in questo modo, perché il comandamento dell’uomo non può essere più grande del comandamento di Dio, che dice “Non uccidere”! L’eutanasia è sfiducia nella vita, incredulità e abuso e, ancora una volta, dietro c’è solo il denaro. Ogni essere umano vuole vivere, anche se è difficile.
Lei ha recentemente vissuto l’esperienza personale di assistere una persona moribonda. Dal suo post su FB, apprendiamo che è spirata proprio nel momento in cui lei gli stava dicendo quanto fosse importante per le buone opere che aveva fatto.
Ogni persona è importante e ogni cosa è importante, ma tutto cambia. Non dobbiamo interferire con nulla, anche Dio ha detto di non interferire con l’albero della vita, ma l’uomo ha questa tentazione, perché il diavolo semina subito il dubbio in lui, dicendo che Dio non è buono, perché non dà la libertà. L’uomo è abbandonato a se stesso.
Voi gesuiti avete il carisma, nella vostra missione, di educare e sviluppare continuamente i vostri talenti. Quale può essere il vostro ruolo in una società sempre più secolarizzata, come dimostra il forte calo dei battesimi?
Per i gesuiti non è mai stato un problema, le persone sono quelle che sono. Il punto è il Vangelo e le persone che credono, che ci provano nonostante tutte le loro fragilità. È completamente fuori strada perché la Chiesa vuole essere uno Stato nello Stato. Questa tendenza è iniziata già con l’imperatore Costantino, che ha rivestito i sacerdoti con abiti imperiali e li ha separati dal popolo. Questa immagine di una Chiesa potente deve passare. Ci vorrà molta pulizia e molti inverni duri e freddi. La Chiesa è in grande crisi nel nostro Paese e in Europa perché è istituzionalizzata e rigidamente intrappolata, chiusa in se stessa. Anche quando studiavo teologia a Innsbruck, si diceva che sarebbe arrivato l’inverno. Così diceva il mio professore, padre Karl Rahner.
Siamo vicini?
Questo inverno è qui. Deve congelare ciò che è marcio. Molte persone se ne andranno, rimarrà solo l’esperienza personale di Dio, e questo è il punto. Dopo il Concilio Vaticano II, infatti, ogni laico, dopo il battesimo, ha ricevuto il sacerdozio universale. Così anche i sacerdoti ordinati, che sono solo servitori del popolo di Dio. Grazie al sacerdozio universale acquisito con il battesimo, siamo diventati tutti fratelli e sorelle, senza eccezioni, chiamati a servirci gli uni gli altri.