Slovenian bishops issue a communiqué on Marko Rupnik

🇬🇧 Rupnik Case: Slovenian Bishops take a stand

Mentre in Vaticano e a Borgo Santo Spirito saliva la preoccupazione per le rivelazioni che Silere non possum ha fatto in merito al caso di Marko Ivan Rupnik, in Slovenia la stampa si è impegnata nella strenua difesa del gesuita artista.

La stessa Conferenza Episcopale Slovena ha da subito rifiutato le accuse e ha pubblicato sul suo portale le dichiarazioni, poi rivelatesi anche false, del provinciale sloveno dei gesuiti Padre Miran Žvanut. Il gesuita disse“i fatti sono gonfiati”. Žvanut ha mentito e la stessa Compagnia di Gesù è stata costretta ad ammettere quanto avevamo denunciato il 01 dicembre 2022. Anche in questo caso la Compagnia di Gesù ha dimostrato di non aver neppure coordinato i suoi membri.

Oggi, a seguito delle numerose richieste che abbiamo fatto in questi 20 giorni e a seguito di alcune prese di posizione anche di alcuni presbiteri del posto, i vescovi sloveni firmano una dichiarazione che è chiaramente una lavata di coscienza. Il testo è stato presentato durante una Conferenza stampa che potrete trovare al termine dell’articolo.

Le bugie dei vescovi

Innanzitutto, è doveroso precisare come non è possibile che i vescovi non sapessero delle visite che S.E.R. Mons. Daniele Libanori ha fatto alla comunità slovena delle consacrate, in secondo luogo le accuse nei confronti di Rupnik erano state formulate più volte anche a Lubiana e la lettera che abbiamo pubblicato è stata inviata anche a S.E.R. Mons. Stanislav Zore, Arcivescovo della città. Come mai non ha mai risposto? La dichiarazione odierna, che il francescano ha firmato, pertanto è falsa. Non è vero che lui è venuto a conoscenza degli abusi commessi dalla stampa, lui lo ha saputo, almeno, a giugno 2022. 

Nonostante la tragicità degli eventi, i vescovi sloveni ci tengono a scrivere: “P. Rupnik era conosciuto come un eccezionale artista e una sapiente guida spirituale, che ha segnato la vita di molte persone e comunità, creando numerose opere d’arte e pubblicando molti scritti spirituali. Siamo consapevoli che di fronte a queste notizie molti provano costernazione e si stanno chiedendo, se bisogna rinunciare a tutto questo. Stante questa tragica consapevolezza, vi chiediamo di distinguere tra i suoi atti inammissibili e da condannare, e il suo straordinario lavoro sia nell’ambito dell’arte del mosaico che nell’ambito della riflessione teologica. Senz’altro, tutti questi fatti sono una grande prova della nostra fede e fiducia in Dio”. Chiaro, no? Noi ancora non abbiamo capito quali siano questi “straordinari lavori” di cui si parla, detto questo, si tratta di una prova di fede. Quella frase che si utilizza sempre: “Ha fatto anche cose buone, dai”.

È necessario ricordare, poi, che all’interno della Conferenza Episcopale Slovena, l’influenza di Marko Ivan Rupnik è ancora molto forte. Basti pensare che S.E.R. Mons. Andrej Saje, attuale presidente è stato plasmato dal gesuita. In questa foto che vi proponiamo è raffigurato con il Pontefice all’interno della Domus Santa Marta e porta al collo la croce pettorale disegnata da Ivan Rupnik. 

Il potere di Rupnik è più importante delle vittime.

Il vescovo di Roma e il suo Vicario

Questa mattina, durante il Discorso del Papa alla Curia Romana, il Vicario di Sua Santità, il quale avrebbe volentieri salutato il Pontefice senza indugiare troppo, si è sorbito una “bella tirata d’orecchie” da parte di Francesco.

Nonostante questo, il Angelo De Donatis non accenna a voler fare alcun passo riguardo al Rupnik Case. Il gesuita sloveno resta rettore della Chiesa di San Filippo Neri all’Esquilino e membro della Commissione per l’Arte Sacra ed i Beni Culturali. I parroci in queste ore si sono visti recapitare una lettera in cui il Vicario li invita a recuperare i libretti di natale, ma neppure una parola di chiarimento in merito a Marko Rupnik.

Una triste realtà

Certo, c’è da dire che in questa situazione nessuno si salva. La stampa slovena ha fatto una magra figura, fino all’ultimo hanno voluto accusare chiunque di una cospirazione contro il grande uomo, i vescovi hanno dato retta al provinciale sloveno che mentiva e ora fanno una dichiarazione che lascia l’amaro in bocca. Qui in Vaticano, guardiamo a tutto questo con un certo stupore. Anche la stampa italiana, sopratutto quella più legata a Francesco non ha voluto scalfire la figura del Re. Il Pontefice, anche questa mattina era infastidito. Non tanto perchè Rupnik ha commesso ciò che ha commesso, ma perchè la notizia è uscita. Con Francesco il sistema è il seguente: il principe non deve gettare ombra sul Re. Non deve creargli problemi. Per questo era arrabbiato con Angelo De Donatis. 

Tristemente dobbiamo dire che ciò che avevamo prospettato si è rivelato vero: c’è una ipocrisia terribile attorno alla triste piaga degli abusi. La Verità, importa a pochi.

R.M.

Silere non possum

COMUNICATO STAMPA DEI VESCOVI SLOVENI

Noi, vescovi sloveni radunati nella sessione straordinaria della Conferenza Episcopale Slovena il 21 dicembre 2022, unanimemente facciamo la seguente dichiarazione a proposito degli abusi commessi dalla parte di p. Marko Ivan Rupnik.

Con grande dolore e costernazione seguiamo le scoperte degli abusi di vario genere da parte di p. Rupnik, perpetrati lungo un ampio periodo di tempo e dei quali noi vescovi sloveni attualmente in carica siamo venuti a conoscenza mediante i mezzi di comunicazione. Avendo i superiori della Compagnia di Gesù confermato la veridicità dei fatti, condanniamo tutte le violenze psicologiche, sessuali e spirituali commesse da p. Rupnik, nonché il grave abuso nel Sacramento di Riconciliazione. Sosteniamo i superiori della medesima Compagnia nei loro sforzi nella ricerca della verità e della giustizia. La colpa non è mai delle vittime! Stiamo dalla loro parte. Esprimiamo loro la nostra compassione e vicinanza e ci impegniamo ad aiutarle. Esprimiamo il nostro sostegno anche all’intera comunità ecclesiale.

Proviamo rammarico perché, per tanti anni, questi inammissibili atti sono rimasti ignoti, causando tanta sofferenza alle vittime e ai loro cari. Proviamo rammarico per la mancata messa in atto delle doverose misure da parte dei responsabili e per la dissimulazione degli atti di violenza sessuale e spirituale, nonché per l’abuso di potere e autorità, non solo nel caso del P. Rupnik, ma anche in tutti gli altri casi, sia in Slovenia sia altrove. Siamo rattristati perché per decenni le vittime non sono state ascoltate. Ogni abuso di potere e autorità spirituale per esercitare violenze su persone che si affidano è un atto inammissibile e da condannare.

Ci impegniamo ad una maggiore trasparenza e alla tolleranza zero nei confronti della violenza fisica, sessuale, psichica e spirituale. Nonostante alcuni fatti siano, dal punto di vista giuridico, ormai prescritti, rimangono sempre detestabili e condannabili. Faremo del nostro meglio per seguire con maggiore attenzione ciò che accade nelle nostre comunità ecclesiali, affinché nel futuro non avvengano più gli abusi di autorità dalla parte delle persone aventi incarichi di responsabilità nella Chiesa.

Facciamo appello alle vittime di p. Rupnik di rivolgersi alle autorità competenti (per esempio, all’indirizzo varuh@jezuiti.si), affinché sia possibile arrivare, in maniera quanto più completa, alla verità e al giudizio oggettivo. Allo stesso tempo, chiediamo a tutte le altre vittime di atti di violenza all’interno delle comunità ecclesiali – anche quelli commessi da altri aggressori – di presentarsi. Chiediamo a tutti di denunciare ogni abuso e violenza. Allo stesso tempo, vi chiediamo anche pazienza per poter rafforzare le nostre strutture di prevenzione e di aiuto, realizzare tutti i processi previsti, nonché portare avanti il lavoro di formazione e sensibilizzazione intorno alla problematica delle violenze sessuali e spirituali. È solo con l’impegno comune che possiamo spezzare il muro di silenzio, che nasconde i perpetratori, e fermare questo male.

La notizia sugli abusi dalla parte di p. Rupnik ha sconvolto l’opinione pubblica, non solo quella slovena, ma anche quella mondiale. Pertanto, in un certo senso, anche la società in generale è vittima delle sue azioni. P. Rupnik era conosciuto come un eccezionale artista e una sapiente guida spirituale, che ha segnato la vita di molte persone e comunità, creando numerose opere d’arte e pubblicando molti scritti spirituali. Siamo consapevoli che di fronte a queste notizie molti provano costernazione e si stanno chiedendo, se bisogna rinunciare a tutto questo. Stante questa tragica consapevolezza, vi chiediamo di distinguere tra i suoi atti inammissibili e da condannare, e il suo straordinario lavoro sia nell’ambito dell’arte del mosaico che nell’ambito della riflessione teologica. Senz’altro, tutti questi fatti sono una grande prova della nostra fede e fiducia in Dio.

Queste dolorose scoperte diventino occasione di purificazione e rinnovo della Chiesa. Vi invitiamo ad unirvi a noi nella ricerca della verità e nel creare una visione del nostro comune futuro. È vicino il Natale del Signore. Gesù viene per salvarci e purificarci; egli viene nelle nostre tenebre. Egli viene per essere luce degli uomini. Non lasciamo che prevalgano le forze delle tenebre e del male.

Mons. Andrej Saje
Vescovo di Novo Mesto,
Presidente della Conferenza Episcopale Slovena

Mons. Peter Štumpf
Vescovo di Murska Sobota,
Vice-presidente della Conferenza Episcopale Slovena

Mons. Maksimilijan Matjaž
Vescovo di Celje,
membro del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Slovena

Mons. Stanislav Zore
Arcivescovo Metropolita di Lubiana

Mons. Alojzij Cvikl
Arcivescovo Metropolita di Maribor

Mons. Jurij Bizjak
Vescovo di Capodistria

Mons. Anton Jamnik
Vescovo ausiliare di Lubiana

Mons. Franc Šuštar
Vescovo ausiliare di Lubiana

Articolo pubblicato il 22 dicembre 2022