Padre Rupnik accusato di violenze sessuali e psicologiche. Il silenzio dei gesuiti

Jesuit Mark Rupnik has been accused of psychological and sexual violence against nuns. The Jesuits remain silent.
Non solo teologo ma anche artista, forse è conosciuto ai più per i suoi famosi mosaici. Stiamo parlando di Padre Marko Ivan Rupnik, gesuita sloveno, per molti anni direttore del Centro di studi e ricerche “Ezio Aletti”.
Rupnik ha realizzato in tutto il mondo opere famose, come i mosaici della Cappella “Redemptoris Mater” nel Palazzo Apostolico qui in Vaticano, quelli delle basiliche di Fátima e di San Giovanni Rotondo, quelli sulla facciata del Santuario di Lourdes, al Santuario della Madonna dei Fiori a Bra e, ancora, nella Cattedrale di Santa Maria Reale dell’Almudena a Madrid, la Cappella del vescovado di Tenerife a San Cristóbal de La Laguna, dalla cripta della Cattedrale di Santo Domingo de la Calzada, della Chiesa ortodossa della Trasfigurazione a Cluj, del Santuario di San Giovanni Paolo II a Cracovia, del Santuario di San Giovanni Paolo II a Washington, del Santuario di Madonna Ta’ Pinu a Gozo e della Chiesa Madre di Supersano, la chiesa di San Pasquale a Bari.
Al momento i suoi lavori si concentrano su San Paolo del Brasile, dove nel santuario nazionale di Aparecida, stanno ultimando le facciate con i mosaici ideati da Rupnik. La stima nei confronti del sacerdote sloveno è stata talmente alta che il Pontefice nel 2016, durante il Giubileo della Misericordia, celebrò una Santa Messa per il Centro Aletti nel Palazzo Apostolico.

Abusi spirituali e fisici
Le accuse nei confronti del gesuita si erano concretizzate già nel lontano 1995, quando una consacrata riferì di essere stata plagiata e di aver subito “abusi psico-fisici-spirituali”. Il procedimento è stato aperto e la donna fu chiamata a rendere testimonianza più di una volta. Incaricato per questo delicato compito è stato l’attuale vescovo ausiliare di Roma per il Settore Centro, S.E.R. Mons. Daniele Libanori. Nonostante quest’ultimo abbia dimostrato estremo rigore in molteplici casi, sull’argomento, bisogna sottolineare come vi siano due motivi per cui non sembra essere la persona più indicata. In primis è il vescovo ausiliare responsabile del Clero, in secundis è gesuita anche lui.
La consacrata riferisce: “sono sconcertata dal fatto che nonostante le gravi accuse che gli sono state mosse e per le quali sono stata chiamata a rendere ancora testimonianza, p. Rupnik continui a dare conferenze in giro per l’Italia e a postare su YouTube le sue catechesi”.
Si tratta di un accorato appello di una donna che abbandonò le sue aspirazioni per seguire Cristo e si è trovata a subire gravi abusi psicologici prima e poi fisici. “Questa triste realtà fa nascere in me il dubbio di non essere stata creduta. Ho necessità di sapere, credo legittima, dopo tanta sofferenza, se la Chiesa considera p. Rupnik un maestro attendibile” scrive la consacrata.
Alcune domande
“La Chiesa ha cominciato la tolleranza zero lentamente, ed è andata avanti. Su questo credo che sia irreversibile la direzione presa. È irreversibile. Oggi questo è un problema che non si discute”
Papa Francesco
Article published on 01.12.2022
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