Il cardinale Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong, ha vissuto un ministero segnato dal coraggio, dalla difesa della libertà religiosa e dalla fedeltà alla Chiesa. Nato il 13 gennaio 1932 a Shanghai, Zen entrò nella Società Salesiana di San Giovanni Bosco e fu ordinato sacerdote l' 11 febbraio 1961. La sua missione lo portò a insegnare e formare generazioni di seminaristi, diventando una figura di riferimento per la Chiesa cattolica in Cina e a Hong Kong.

Nel 1996, Papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo coadiutore di Hong Kong e, due anni dopo, succedette al cardinale John Baptist Wu Cheng-chung come vescovo della diocesi. Il suo episcopato si distinse per una ferma opposizione alle ingerenze del governo cinese nella vita della Chiesa, e per la difesa dei diritti umani e della libertà religiosa. Zen non esitò a schierarsi a favore dei cattolici clandestini in Cina, denunciando le pressioni del governo sulla Chiesa ufficiale.
Il 24 marzo 2006, Papa Benedetto XVI lo creò cardinale nel concistoro pubblico, sottolineando il valore del servizio nella Chiesa. Nella sua omelia, il Pontefice affermò: "Il primo 'Servo dei servi di Dio' è dunque Gesù. Dietro di Lui, e uniti a Lui, gli Apostoli; e tra questi, in modo speciale, Pietro, al quale il Signore ha affidato la responsabilità di guidare il suo gregge. Compito del Papa è di farsi per primo servitore di tutti. La totale e generosa disponibilità nel servire gli altri è il segno distintivo di chi nella Chiesa è posto in autorità". 
Il giorno successivo, Benedetto XVI celebrò la Santa Messa con i nuovi cardinali, riflettendo sulla solennità dell'Annunciazione e sulla figura di Maria come modello di fede e di obbedienza. 

Durante questi anni il cardinale Joseph Zen ha continuato la sua missione di difesa della libertà religiosa, essendo una delle voci più autorevoli che hanno messo in evidenza le gravi lacune e criticità dell'accordo tra la Santa Sede e la Cina e che hanno sacrificato la vita dei fedeli cattolici sull'altare dell'ipocrisia e dell'opportunismo. La sua voce è risultata profetica ed è molto apprezzata dai cattolici in Cina. Nel corso degli anni, il cardinale ha pagato la sua libertà anche fisicamente, in modo particolare quando fu arrestato nel maggio 2022 a causa del suo sostegno al movimento pro-democrazia di Hong Kong. In quella occasione la Santa Sede fece una pessima figura a livello internazionale perchè non si pronunciò con fermezza in difesa di un cardinale, il quale gode di tutele anche in merito alle azioni del governo cinese. Oggi, dopo 19 anni da quel concistoro, Joseph Zen resta un esempio di dedizione e fedeltà, un pastore che ha sempre messo al primo posto la difesa della verità e della libertà della Chiesa. La sua vita e il suo ministero sono una testimonianza luminosa di ciò che significa essere "Servus servorum Dei", come ricordò Benedetto XVI.