La letteratura ha da sempre rappresentato una finestra aperta su mondi diversi, offrendo ai lettori l'opportunità di immergersi in realtà lontane dalla propria esperienza quotidiana. Per i giovani, in particolare, la lettura di opere letterarie non solo arricchisce il bagaglio culturale, ma svolge un ruolo cruciale nello sviluppo dell'empatia e delle competenze sociali.
Studi recenti hanno evidenziato come la lettura di narrativa letteraria possa migliorare la capacità di comprendere e condividere le emozioni altrui. Ad esempio, una ricerca condotta da David Comer Kidd ed Emanuele Castano presso la New School for Social Research di New York ha dimostrato che coloro che leggono narrativa letteraria ottengono punteggi più alti nei test che misurano la comprensione delle emozioni degli altri, rispetto a coloro che leggono narrativa di genere o saggistica.
Questo suggerisce che l'interazione con personaggi complessi e trame articolate stimola nei lettori una maggiore sensibilità verso le sfumature emotive e psicologiche delle persone reali. Uno studio pubblicato sulla rivista "Effetti di lettura" ha esplorato il ruolo della letteratura nella promozione delle competenze democratiche attraverso l'empatia. La ricerca ha coinvolto studenti di scuole secondarie, analizzando come l'interazione con personaggi letterari possa servire da "palestra di empatia", facilitando la comprensione delle emozioni e delle prospettive altrui. I risultati indicano che la lettura di narrativa letteraria, supportata da una guida didattica adeguata, può effettivamente potenziare le competenze empatiche nei giovani.
Tuttavia, è triste notare una tendenza al ribasso nell'abitudine alla lettura tra i giovani. Un articolo pubblicato su "The Atlantic" ha evidenziato come molti studenti universitari fatichino a completare libri interi, attribuendo questa difficoltà all'influenza crescente delle tecnologie digitali e alla frammentazione dell'attenzione. Questa diminuzione nella lettura approfondita potrebbe avere implicazioni negative sullo sviluppo dell'empatia e delle competenze sociali.
In un'affascinante serie di studi condotti negli Stati Uniti, due professori, Gay Ivey dell'Università del North Carolina e Peter Johnston dell'Università di Albany, hanno scoperto che gli adolescenti a cui era stata lasciata piena libertà di scelta sceglievano in gran parte libri che trattavano argomenti delicati, dalla depressione al suicidio, dalla droga alle questioni sessuali. “La lettura di racconti coinvolgenti su personaggi con vite complicate, hanno riferito, li ha aiutati a diventare più empatici, meno giudicanti, più propensi a cercare punti di vista multipli, moralmente più forti e più felici”, hanno osservato Ivey e Johnston.
In Bibliophobia, la scrittrice Sarah Chihaya inizia il suo racconto parlando di uno straziante crollo emotivo e fisico. L'autrice esplora i libri che "rovinano la vita": libri da cui “non ci si può mai riprendere, a cui non si smette mai di pensare”, libri che ci lasciano fondamentalmente cambiati. Leggere libri che si rifiutano di essere facilmente digeriti, “quelli che fanno emergere ansie e paure che non sapevi di avere”, ha aiutato Chihaya a sentirsi, come scrive, non “migliore”, ma “semplicemente diversa”. Questi libri “duri ma necessari” hanno illuminato angoli di sé più difficili, ma forse anche rivelatori. I libri che ci formano non sono sempre piacevoli: bisogna cercare anche quelle letture che disturbano, che ci portano in un territorio incerto, invece di rimanere sempre su piaceri ‘familiari’ e più sicuri.
In sostanza, i libri più crudi e quelli che affrontano temi come il suicidio, la depressione, la noia, la solitudine, sono estremamente utili, soprattutto per i giovani di oggi. In questi testi possono sentirsi "capiti" e, al contempo, possono imparare a "capire" attraverso l'esperienza vissuta da altri prima di loro. È fondamentale che la letteratura diventi uno strumento attivo anche nelle aule scolastiche, poiché può rappresentare un'arma efficace nella prevenzione del crescente fenomeno dei suicidi giovanili. Offrire ai ragazzi la possibilità di leggere e discutere apertamente questi temi li aiuta a elaborare le proprie emozioni, a sentirsi meno soli e a sviluppare strategie di resilienza e consapevolezza emotiva.
La letteratura non è solo un mezzo di evasione o intrattenimento, ma rappresenta un potente strumento educativoche può arricchire la vita emotiva e sociale dei giovani. In un'epoca in cui l'individualismo e la distanza emotiva sembrano predominare, incoraggiare la lettura di opere profonde e complesse può aiutare a ricostruire una connessione più autentica tra le persone. Coltivare l'abitudine alla lettura significa offrire ai giovani un'opportunità di comprendere meglio se stessi e gli altri, sviluppando un'empatia che appare sempre più necessaria per costruire una società più umana e solidale.
L.M.
Silere non possum