Cardinal Pell invokes the severe judgment of the Congregation for the Doctrine of the Faith on his fellow bishops.
Da quando è tornato a Roma, il cardinale George Pell ci tiene a far parlare di sè. Dopo l’attacco pubblico riservato al confratello Becciu, ora il porporato australiano invoca la mano pesante dell’ ex Sant’Uffizio sui confratelli più aperti di lui. In una dichiarazione rilasciata all’agenzia televisiva cattolica tedesca K-TV l’11 marzo 2022, Pell ha chiesto alla Congregazione per la Dottrina della Fede di “intervenire e pronunciare un giudizio” sui commenti fatti dall’Em.mo Sig. Card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lusemburgo, e dall’Ecc.mo Mons. Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca.
I due prelati, avrebbero commesso un grave errore, sostiene Pell, perchè hanno entrambi chiesto di cambiare l’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità.
Sua Eminenza il Card. Hollerich, il quale è anche Presidente della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea, ha sostenuto il mese scorso che l’attuale insegnamento è “sbagliato” e che il “fondamento sociologico-scientifico” di questo insegnamento non è “più corretto”. S.E. Mons. Bätzing ha sostenuto, in un’intervista del 4 marzo, che le relazioni omosessuali sono ammissibili e non possono essere considerate un peccato e che il catechismo dovrebbe essere cambiato in merito a questo. I due prelati hanno anche detto che non hanno mai pensato di dimettere i propri preti omosessuali o dipendenti laici dalle loro diocesi. “Nessuno deve avere paura di perdere il lavoro” per via della propria omosessualità, ha detto il vescovo Bätzing. “Come qualcuno vive la sua intimità personale non è affar mio”.
George Pell, il quale probabilmente ormai risente anche dell’età, ha detto che tale insegnamento è “errato”, in quanto “non solo rifiuta le antiche dottrine giudeo-cristiane contro l’attività omosessuale, ma mina e respinge l’insegnamento sul matrimonio monogamo, l’unione esclusiva di un uomo e una donna”. Il cardinale australiano ha detto di riconoscere le sfide affrontate dal calo del numero di fedeli nei Paesi di lingua tedesca e altrove, ma ha aggiunto che l’unica risposta possibile dovrebbe essere quella di “riscoprire le promesse di Gesù” e abbracciare più da vicino il depositum fidei.
Ha sottolineato che la soluzione è “non seguire i mutevoli dettami della cultura secolare contemporanea”, aggiungendo che, “come Papa Paolo VI ha indicato molti anni fa, questo è un percorso di autodistruzione per la Chiesa”.
Critiche al sinodo
Non ha risparmiato neppure il "Percorso sinodale" della Chiesa tedesca, dove tali cambiamenti controversi sono votati da partecipanti selezionati.
Ha lodato la lettera aperta della conferenza episcopale nordica indirizzata al confratello Bätzing, la quale esprime profonde preoccupazioni sul processo sinodale, Pell ha detto che si tratta di "un esempio del rifiuto quasi unanime dei vescovi di tutto il mondo di queste innovazioni".
La Chiesa cattolica, ha detto l'ex prefetto, non è "una federazione sciolta in cui diversi sinodi o riunioni nazionali e leader di spicco sono in grado di rifiutare elementi essenziali della Tradizione apostolica e rimanere indisturbati".
"Questa non deve diventare una situazione normale e tollerata. L'unità cattolica intorno a Cristo e al suo insegnamento richiede unità sugli elementi principali della gerarchia delle verità. Questo rifiuto è una rottura, non compatibile con l'antico insegnamento della Scrittura e del Magistero, non compatibile con qualsiasi sviluppo dottrinale legittimo", ha detto Pell.
Il cardinale Hollerich è uno dei pochi vescovi che non ha paura a parlare chiaramente dell'omosessualità all'interno della Chiesa. Ha dimostrato di avere anche una capacità nel comprendere i reali problemi della Chiesa oggi. Al Summit che si è svolto in Vaticano nel 2019 sugli abusi sessuali, Hollerich ha chiaramente detto che non esiste alcuna correlazione fra omosessuali e pedofili. Ha quindi detto che non è ammissibile la tesi di chi vede nell'omosessualità il preludio dell'abuso sui minori. Purtroppo però questa idea è molto diffusa nella Chiesa, sopratutto fra i gesuiti.
Forse sarebbe il caso che Sua Eminenza iniziasse a riflettere un pò di più su quanto è importante il dettame evangelico:
Se il tuo fratello commette una colpa, va e ammoniscilo fra te e lui solo. Se ti ascolterà avrai guadagnato il tuo fratello.
Se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni.
Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all’assemblea e se non ascolterà neanche l’assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano.
Amen vi dico, tutto quello che legherete sopra la terra, sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra, sarà sciolto anche in cielo. Amen dico ancora, se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà, perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro.
Matteo 18, 15-20
Se proprio li ritiene così peccatori, piuttosto li ammonisca come conviene fra confratelli cardinali e non lanci invettive contro tutti. Stupisce che un uomo che ha subito ingiustizie come lui, ora si presti a questi giochi mediatici. Infine, non sarebbe male se si aprissero gli occhi e la si smettesse di tediare gli animi delle persone.
P.L.
Silere non possum