Milano - Giovedì 8 maggio 2025, la Chiesa cattolica ha accolto il nuovo Vescovo di Roma: è stato eletto Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, già Prefetto del Dicastero per i Vescovi. Con l’accettazione del ministero petrino, il cardinale agostiniano con origini statunitensi diventa il 267° successore di San Pietro. L’annuncio dell’elezione ha suscitato commozione e raccoglimento in tutto il mondo cattolico.

Tra i primi a esprimere la propria vicinanza al nuovo pontefice è stato l’arcivescovo di Milano, Mons. Mario Enrico Delpini, che ha condiviso parole cariche di profondità spirituale e visione ecclesiale: «Nello spavento dell’Annunciazione si manifesta la grazia di Dio. La Chiesa Ambrosiana prega e ama il Papa e in questo momento trepido dell’inizio io credo che si verifichi la grazia della Annunciazione.» Richiamando il Vangelo di Giovanni — “Ecco, io vi dico, alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura” (Gv 4,35) — Delpini ha indicato la missione del nuovo Papa come quella di un servo attento a discernere i segni dell’opera di Dio nel tempo presente, un tempo spesso confuso ma fecondo. «Papa Leone XIV, che oggi avvia il suo ministero, sa che deve essere il servo di tutti perché tutti siano uno: non si aspetta applausi e trionfi. “Insultati, benediciamo; perseguitati sopportiamo; calunniati, confortiamo” (cfr 1 Cor 4,12s).» Con questa elezione, si apre un nuovo capitolo nella storia della Chiesa universale, chiamata ad attraversare con fede e speranza le sfide del mondo contemporaneo.

Mons. Delpini ha affidato a parole intense e profetiche il senso della preghiera per Leone XIV: «Perché nel turbamento sperimenti la grazia, nella interpretazione del mondo riconosca l’avvicinarsi del regno, nel servizio dell’unità trasfiguri le prove in dichiarazioni d’amore per la Chiesa.»

Con l’umiltà del servo e la fermezza del pastore, Papa Leone XIV si prepara ad assumere la guida del popolo di Dio. È l’inizio di un pontificato che si annuncia segnato dalla ricerca dell’unità, dal coraggio della verità e dalla fedeltà al Vangelo.

L.A.
Silere non possum



Messaggio:

Nello spavento dell’annunciazione si manifesta la grazia di Dio. La Chiesa Ambrosiana prega e ama il Papa e in questo momento trepido dell’inizio io credo che si verifichi la grazia della annunciazione. La parola di Gesù invita i discepoli: “Ecco, io vi dico, alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura” (Gv 4,35). Certo il Papa raccoglie l’invito di Gesù e guarda il nostro tempo e il nostro mondo per riconoscervi l’opera di Dio. Papa Leone XIV, che oggi avvia il suo ministero, sa che deve essere il servo di tutti perché tutti siano uno: non si aspetta applausi e trionfi. “Insultati, benediciamo; perseguitati sopportiamo; calunniati, confortiamo” (cfr 1 Cor 4,12s). Ecco i sentimenti che io immagino nel Papa e le intenzioni per cui preghiamo: perché nel turbamento sperimenti la grazia, nella interpretazione del mondo riconosca l’avvicinarsi del regno, nel servizio dell’unità trasfiguri le prove in dichiarazioni d’amore per la Chiesa.

+ Mario Delpini
Arcivescovo di Milano