L'8 dicembre 2024 è stato consacrato l'altare della Cattedrale di Notre-Dame de Paris. Il giorno precedente, con una cerimonia solenne, è stata inaugurata la nuova chiesa a seguito di un importante restauro. All'evento erano presenti molti capi di Stato, molte autorità civili e militari. La celebrazione è stata presieduta da S.E.R. Mons. Laurent Bernard Marie Ulrich e il Pontefice non vi ha preso parte, come era noto già da tempo.
Qualcuno, però, ha voluto vendere qualche copia di giornale in più - come ha fatto correttamente notare il Nunzio Apostolico. In questi giorni, infatti, diversi giornali spazzatura hanno titolato: "Il Papa snobba Parigi", ecc... Anche gli psicoblog repressi, i quali si lamentano di non essere tenuti in considerazione per il Giubileo ma non si sono resi conto che è stato organizzato il loro raduno proprio per il 6 settembre 2025, scrivono post scandalizzati per l'assenza del Papa.
Forse questi ultra tradizionalisti hanno dimenticato il Décret des biens du clergé mis à la disposition de la Nation del 2 novembre 1789 e la Loi de séparation des Églises et de l'État del 9 dicembre 1905? Sarebbe bene ricordare a questi dandy âgée che Notre-Dame era di proprietà dell'Arcivescovo di Parigi fino a quando Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, uno di quei vescovi come piacerebbero a Papa Francesco, scelse di "mettere a disposizione della Nazione" i beni del Clero.
Oggi la Cattedrale di Notre-Dame è di proprietà dello Stato francese che, come abbiamo visto bene, aveva tutto l'interesse a sottolineare la propria autorità sull'evento. La celebrazione di sabato sera è stata più uno show che un momento di preghiera. Per fortuna Notre-Dame non si smentisce riguardo al canto che è sempre sublime. Fra i paramenti orrendi e le passerelle, però, c'era tutto tranne che un clima di preghiera.
Per la politica in Francia sono tempi duri, soprattutto per Macron. Questa "riapertura" era, ed è ancora, il podio sul quale l'inquilino dell'Eliseo deve fare campagna elettorale. "L'abbiamo riaperta e ricostruita noi" è il messaggio. Inoltre, invitando tutti i capi di Stato, il Presidente della Repubblica ha voluto trasformare questo evento, che doveva avere carattere religioso, in una vera e propria sfilata di potenti. Era presente anche Elon Musk. Che c'azzecca, direbbero a Roma. La presenza del presidente eletto degli Stati Uniti e del Presidente ucraino, poi, ha dato ancor più carattere politico a questa celebrazione.
Papa Francesco era ben consapevole, perché per fortuna qualcuno con la testa sulle spalle in Terza Loggia ancora c'è, di quanto sarebbe accaduto sabato 7 dicembre. Per questo motivo Francesco era stato categorico sul volo di ritorno dal Viaggio Apostolico in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor-Leste e Singapore: "A Parigi non andrò!". Con buona pace degli psicoblog, dei silurati sudamericani e dell'anticlericale Emmanuel.
d.C.S.
Silere non possum