Giovedì 13 giugno 2024 il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha accolto la richiesta della difesa del Sig. Alfio Maria Daniele Pergolizzi ed ha concesso, ai sensi dell'articolo 323 cppv, la libertà provvisoria. Il Giudice istruttore ha rifiutato il parere negativo del Promotore di Giustizia, Alessandro Diddi, il quale non ha ben compreso cosa prevede l'articolo 102 del codice di procedura penale di questo Stato. L'Accusa, peraltro, non ha ancora dimostrato alcunché di quanto avrebbe dovuto giustificare l'arresto e la detenzione. In atti, oltre alle centinaia di fotocopie di documenti inutili, non c'è nulla. 

Alessandro Diddi dimostra, ancora una volta, la propria incompetenza nel rivestire questo ruolo. Le scelte dell'avvocato romano, in questi anni, hanno causato ingenti spese allo Stato della Città del Vaticano per tenere in piedi procedimenti che si sono rivelati fallimentari. Alessandro Diddi in questi mesi ha più volte piagnucolato per ciò che è stato pubblicato da questo sito di informazione arrivando, addirittura, a proferire frasi da bulletto di quartiere. A forza di frequentare determinati clienti, infatti, Diddi non ha imparato altro che dire: "Me le dica in faccia queste cose". Un po' come fanno gli uomini alfa, quelli con i pantaloni per citare il suo protettore. Alessandro Diddi, però, non ha capito che in merito a ciò che Silere non possum afferma, ci si può difendere solo e soltanto dimostrando il contrario. Questo avvocato romano che continua ad entrare in questo Stato con delle cravatte che sono a dir poco imbarazzanti, non ha ancora dimostrato di aver compiuto studi canonistici o di diritto vaticano. Anzi, più continuiamo ad andare avanti e a tenerlo qui, più dimostra di non conoscere neppure la differenza fra "istanze" e "memorie", fra "giurisdizione italiana" e "giurisdizione vaticana", fra "comandamenti" e "reati". La lista sarebbe molto lunga. 

Da quando Diddi ha preso piede qui dentro, qualcuno gli ha fatto credere di essere lo sceriffo con alle dipendenze gli scagnozzi. L'avvocato romano, quindi, può stare tranquillo, ciò che viene pubblicato su questo portale di informazione non è il pensiero del solo direttore o dei redattori ma è il pensiero di quella che è la gerarchia. Quelli che sono i chierici ed hanno potestà, per intenderci. Una delle tante cose che non sono chiare al professore. A proposito, qualcuno gli spieghi che qui dentro la sua laurea italiana non vale nulla, perciò può iniziare a firmare le sue carte anche con il solo nome e cognome. 

d.M.S

Silere non possum