Diocesi di Brescia

Brescia - Nella diocesi di Brescia, il vescovo Pierantonio Tremolada e i suoi più stretti collaboratori stanno disegnando con mano ferma - e, va detto, con uno spirito degno dei grandi urbanisti ecclesiali - il futuro assetto delle Zone Pastorali.

A guidare questa entusiasmante riforma, traboccante di speranze e di altissime ambizioni pastorali, è il nuovo Pro Vicario Generale, instancabile promotore della sinodalità, che con la sua verve e il suo dinamismo sta letteralmente trainando la diocesi nel turbine della Visita Giubilare del Vescovo Pierantonio.

Un evento che - come tutti ormai riconoscono con devota gratitudine - sta producendo “innumerevoli frutti” in ogni angolo della diocesi e tra il clero tutto, unanimemente felice, sereno, gioioso, perfettamente concorde nel vedere il proprio pastore predicare dall’ambone e, meraviglia delle meraviglie, leggere egli stesso il Vangelo! Un gesto che, dicono i più fedeli collaboratori, affonda le sue radici nei lunghi anni di sapiente formazione che il vescovo Pierantonio ha dedicato alla guida dei diaconi permanenti nella diocesi ambrosiana: un’esperienza che oggi trova il suo compimento in questo slancio di sinodalità concreta, tangibile, quasi miracolosa - non la solita sinodalità da verbale o da slide in PowerPoint, ma quella che trabocca nella fede viva dei fedeli, sempre più numerosi, ferventi e partecipi.

Un tale rifiorire di vocazioni, poi, non si vedeva dai tempi d’oro di san Filippo Neri: il seminario è ormai così pieno di candidati che don Sergio Passeri ha dovuto, dicono i bene informati, chiamare un architetto per progettare una nuova struttura più accogliente, capace di contenere tanto entusiasmo spirituale e - soprattutto - tanta grazia vocazionale.

Dalle 26 zone attuali a macro-zone territoriali

La riforma che sicuramente porterà grandi frutti alla diocesi è significativa e mira a ridurre il numero dei Vicari zonali e a costituire aree territoriali più ampie, ognuna con un Vicario territoriale di riferimento. Il processo sarà completato dopo il Convegno diocesano del 2026, ma la struttura di massima è già definita.

Il piano prevede l’unione di più zone in blocchi omogenei, tenendo conto dei centri civili, della storia pastorale e dei collegamenti viari. Ecco lo schema principale:

Bassa Orientale – unisce le attuali Zone XIII e XIV, con poli a Ghedi, Montichiari, Carpenedolo e Castenedolo. Borgosatollo e Capo di Monte passano dall’hinterland alla Bassa.
Bassa Centrale – nasce dalla fusione delle Zone XII e XXVI, centrata su Bagnolo e Leno. Si aggiungono Flero e Poncarale; resta da definire la posizione di Pavone Mella.
Bassa Meridionale – comprende le Zone X e XI con poli a Verolanuova, Manerbio e Pontevico.
Bassa Occidentale (Oglio-Quinzano) – unisce Zone IX e VIII, collegando Orzinuovi, Quinzano e Chiari, con possibili aggiustamenti per i territori di Berlingo e Berlinghetto.

Franciacorta si divide in due aree:

Orientale (Zone XXIV-XXV) con Gussago, Travagliato, Roncadelle e Castegnato;
Occidentale (Zone VI + parte VII) con Adro, Erbusco e Rovato, includendo Provaglio d’Iseo, Cortefranca e Passirano.

Zona Morenica – accorpa parte della Zona XV e XVII, con poli a Rezzato, Gavardo e Bedizzole.
Garda – resta autonoma (Zone XVI-XVII) con poli a Salò e Gargnano.
Valle Sabbia – unisce Zone XVIII-XIX (poli Idro, Vestone, Vobarno).
Alta e Bassa Val Trompia – rispettivamente (XX-XXI) e (XXII-XXIII), con centri a Gardone, Bovegno, Concesio, Sarezzo e Lumezzane.
Vallecamonica – distinta in Alta (Zona I, Ponte di Legno, Edolo, Cedegolo) e Bassa (Zone II-III, Breno e Darfo), con l’eventuale aggiunta di Piancamuno e Beata.
Sebino – integra Zone IV-V, comprendendo Lovere, Pisogne, Iseo, Sale Marasino e Costa Volpino.

Brescia città: tre nuove aree urbane

Per il capoluogo si ipotizza una divisione tripartita:

Brescia Centro – Centro storico, Buon Pastore, S. Francesco da Paola, S. Stefano, S. Gottardo.
Brescia Nord – Zona Nord e Zona Est.
Brescia Sud – S. Polo, Chiesanuova, Fornaci e Brescia Est.
Resta aperta la questione di San Zeno, da collegare o alla città o alla zona di Bagnolo Mella.

Un riassetto ambizioso, pensato per rendere la Chiesa “più prossima” - o almeno così recita il lessico ufficiale durante gli interessantissimi Consigli Episcopali. Dopo il grande Convegno diocesano “Siamo la Chiesa del Signore”, previsto per aprile 2026, la nuova mappa pastorale passerà al vaglio del Consiglio Presbiterale e dei Vicari zonali, chiamati a suggellare questo luminoso cammino di rinnovamento.

Intanto, tra il clero bresciano, l’entusiasmo è alle stelle: i sacerdoti non nascondono la loro gratitudine per questa stagione di riunioni interminabili e densissime, dove finalmente si decidono - con spirito sinodale e grande collaborazione - le sorti della Chiesa locale.

Molti di loro, tra una riunione e una visita giubilare, rendono grazie al Signore per aver donato alla diocesi una guida così illuminata, e in modo particolare il nuovo Pro Vicario Generale, così colto, così preparato, così carico di titoli accademici da far impallidire le biblioteche stesse. Le sue parole, raccontano alcuni testimoni, vengono ormai accolte non solo come indicazioni pastorali, ma come vere e proprie rivelazioni.

Egisto Di Tagaste

Silere non possum