È stato pubblicato il primo testo che racchiude la normativa procedural penale dello Stato della Città del Vaticano. In novantadue anni non era mai stata racchiusa in un unico testo.
Dalla nascita dello Stato della Città del Vaticano, nel 1929, lo Stato si trovò nella necessità di dotarsi di un sistema giuridico completo. L'art. 3 della Legge II sulle fonti del diritto di Pio XI del 7 giugno 1929 richiamava in via suppletiva nello Stato le leggi del Regno d'Italia vigenti al momento della sua promulgazione, questo per due ragioni, spiega Marco Felipe Perfetti, curatore della prima edizione del codice di procedura penale. Innanzitutto, non si poteva costituire con immediatezza l'intera normativa di un ordinamento giuridico pur se riconducibile ad una realtà statuale dalle dimensioni circoscritte e dalla natura particolarissima come quella vaticana, altresì, per ragioni di opportunità (a conferma di ciò i codici sono ancora pienamente vigenti ad oltre novantadue anni dalla costituzione dello Stato). Infine, anche in considerazione della condizione stessa di enclave in cui si trova la Città del Vaticano, in ambito normativo, si è sempre sostenuto essere conveniente una continuità, la quale avrebbe certamente favorito i rapporti fra l'Italia e il Vaticano.
Un opera storica, che vede la luce in un momento del tutto particolare per lo Stato più piccolo del mondo.
Nel 2008 il Sommo Pontefice Benedetto XVI emanò la legge sulle fonti con la quale riconosceva "nell'ordinamento canonico la prima fonte normativa e il primo criterio di riferimento interpretativo".
All'articolo 8 della stessa legge, il Papa, stabiliva che "sino a che non si provveda a nuova disciplina del rito, si osserva, sotto le riserve specificate nell'art. 3, il Codice di procedura penale italiano recepito con la legge 7 giugno 1929, n. II, come modificato ed integrato dalle leggi vaticane."
Dal 2013 la normativa penale e procedural penale ha subito un forte innovamento e l'attività dell'ufficio del Promotore di giustizia e dei Tribunali è divenuta molto impegnativa. Il Sommo Pontefice è stato costretto ad ampliare l'organico dei diversi uffici con la nomina di nuovi magistrati. Nel maggio di questo anno, Sua Santità, ha nominato anche la prima donna magistrato quale promotore di giustizia presso la Corte d'Appello dello Stato della Città del Vaticano.
Sotto i riflettori in questo momento vi sono importanti procedimenti. Molto spesso chi segue le vicende processuali attraverso gli occhi dei media, si chiede come funzioni in Vaticano la giustizia.
Vaticano e giusto processo
"Molto spesso mi viene chiesto se nello Stato della Città del Vaticano siano rispettatati i diritti umani fondamentali, riferisce Perfetti. A volte si parla di giusto processo, garanzie ecc... Non molti conoscono l'ordinamento vaticano, il quale frequentemente viene confuso con quello canonico. Eppure, nell'ordinamento canonico, il quale è la "prima fonte normativa e il primo criterio di riferimento interpretativo" dell'ordinamento giuridico vaticano, vi sono importanti richiami a quello che comunemente viene chiamato "giusto processo". Questo testo sarà un utile strumento per i giuristi e i cultori della materia, auspico sia anche un modo per renderlo più conoscibile al popolo di Dio che vive e lavora oltre Tevere."
Un'opera inedita
Si tratta di un testo completamente inedito nel panorama degli studi giuridici, che potrà essere utilizzato dai magistrati, dagli avvocati e dagli studiosi. L'opera è messa a disposizione anche nella versione pdf, così da rendere più semplice la ricerca dei testi normativi.
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