Silere non possum è un progetto nato in risposta alla richiesta di Papa Francesco:
« La prima cosa che un comunicatore comunica è se stesso, senza volerlo, forse, ma è se stesso. "Questo parla di questo tema…", ma come parla è importante: chiaro, trasparente; è lui stesso che parla. Questa è l'originalità. In questo senso, i comunicatori sono "poeti". È la "poesia" del comunicare bene» e ancora «Se noi prendiamo i mezzi di comunicazione di oggi: manca pulizia, manca onestà, manca completezza. La dis-informazione è all'ordine del giorno: si dice una cosa ma se ne nascondono tante altre. Dobbiamo far sì che nella nostra comunicazione di fede questo non succeda, non accada, che la comunicazione venga proprio dalla vocazione, dal Vangelo, nitida, chiara, testimoniata con la propria vita».
La diffusione della stampa cattolica deve considerarsi come un apostolato; si tratta dell’apostolato più importante dopo l’apostolato della preghiera, perché il pregare non deve essere scollegato dalle opere e dalla ricerca costante della Verità. Solo dei cattolici informati possono essere cattolici liberi. Negli ultimi anni abbiamo toccato con mano quanti danni arreca alla Chiesa e alla stessa società la cattiva stampa, danni tante volte deplorati dal Santo Padre anche nei messaggi per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Per questo motivo ti invitiamo a sostenere la buona stampa e l’operato di Silere non possum per una buona e veritiera in-formazione.