Questa mattina è stato presentato dal Dicastero per la promozione dell'Unità dei Cristiani il documento di studio "Il Vescovo di Roma". Nella prefazione il Prefetto scrive: «La genesi di questo documento risale all’invito rivolto a tutti i cristiani da San Giovanni Paolo II a trovare, “evidentemente insieme”, le forme in cui il ministero del Vescovo di Roma “possa realizzare un servizio di amore riconosciuto dagli uni e dagli altri” (Ut unum sint, 95). Numerose sono state le risposte a questo invito, così come le riflessioni e i suggerimenti provenienti da vari dialoghi teologici ecumenici. Alcune risposte erano già state riassunte nel 2001 dall’allora Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani in un primo documento di lavoro intitolato Il ministero petrino. Nel 2020, questo Dicastero ha visto nel 25° anniversario dell’enciclica Ut unum sint un’opportunità per riprendere e approfondire la discussione, tenendo conto dei nuovi documenti del dialogo teologico e delle dichiarazioni dei Pontefici successivi. Infatti, Papa Benedetto XVI ha ricordato l’invito di Giovanni Paolo II in vari contesti, esprimendo la necessità di approfondire “il discernimento tra la natura e la forma dell’esercizio del primato”. Papa Francesco ha sottolineato l’urgenza di rispondere all’invito dell’Ut unum sint, osservando che: “Siamo avanzati poco in questo senso” (cfr. qui §§ 4-5). La convocazione di un Sinodo sulla sinodalità per il 2021-2024 ha confermato la rilevanza del progetto del Dicastero, come contributo alla dimensione ecumenica del processo sinodale. Il testo, intitolato Il Vescovo di Roma. Primato e sinodalità nei dialoghi ecumenici e nelle risposte all’enciclica Ut unum sint, è un “documento di studio” che non pretende di esaurire l’argomento né di riassumere il magistero cattolico su di esso. Il suo scopo è quello di offrire una sintesi oggettiva dei recenti sviluppi ecumenici sul tema, riflettendo così le intuizioni ma anche i limiti degli stessi documenti di dialogo. Questo studio si conclude con una breve proposta dell’Assemblea plenaria del Dicastero del 2021, intitolata “Verso un esercizio del Primato nel XXI secolo”, che individua i suggerimenti più significativi proposti dalle varie risposte e dai dialoghi per un rinnovato esercizio del ministero dell’unità del Vescovo di Roma.
Il documento è il risultato di un vero e proprio lavoro ecumenico e sinodale. Riassume una trentina di risposte alla Ut unum sint e cinquanta documenti di dialogo ecumenico sul tema. Ha coinvolto non solo il personale, ma anche i membri e i consultori del Dicastero che lo hanno discusso in due assemblee plenarie. Sono stati consultati molti esperti cattolici e numerosi studiosi di varie tradizioni cristiane. Infine, il testo è stato inviato a vari Dicasteri della Curia romana e alla Segreteria generale del Sinodo. In tutto, sono stati presi in considerazione più di cinquanta contributi. Tutti, pur suggerendo miglioramenti, hanno giudicato positivamente l’iniziativa, la metodologia, la struttura e le idee principali del documento di studio. Desidero esprimere la mia profonda gratitudine a tutti coloro che hanno offerto il loro prezioso contributo a questa riflessione, e in particolare agli officiali del Dicastero che hanno promosso e coordinato il progetto in collaborazione con l’Istituto di Studi Ecumenici dell’Angelicum. Siamo lieti di pubblicare questo documento di studio con l’accordo di Sua Santità Papa Francesco. Ci auguriamo che esso favorisca non solo la ricezione dei dialoghi su questo importante tema, ma stimoli anche ulteriori approfondimenti teologici e suggerimenti pratici, “evidentemente insieme”, per un esercizio del ministero dell’unità del Vescovo di Roma “riconosciuto dagli uni e dagli altri” (UUS, 95)».