Nel giorno della morte di Papa Francesco, un episodio sorprendente ha scosso la diplomazia internazionale. A poche ore dalla pubblicazione, il ministero degli Esteri israeliano ha fatto cancellare i messaggi ufficiali di cordoglio su X (ex Twitter) delle sue ambasciate in tutto il mondo, che recavano un semplice e rispettoso messaggio: “Riposa in pace, Papa Francesco. Che la sua memoria sia una benedizione”. Questo gesto, dettato da motivi che non sono stati chiariti ufficialmente, ha sollevato una serie di reazioni di disapprovazione, in particolare tra i diplomatici israeliani, che temono che la mossa possa compromettere l’immagine di Israele, specialmente tra i fedeli cattolici.

Le rappresentanze israeliane sono state informate senza spiegazioni concrete, e la decisione ha scatenato indignazione. Fonti del ministero degli Esteri hanno fatto sapere che il tweet, pubblicato inizialmente, sarebbe stato “un errore”. In seguito, agli ambasciatori è stato intimato di non firmare i libri di condoglianze nelle ambasciate della Santa Sede, un’ulteriore misura che ha suscitato critiche interne. I diplomatici israeliani, in chat sui gruppi WhatsApp interni, hanno lamentato che questo errore potrebbe danneggiare gravemente le relazioni con i cattolici di tutto il mondo, con alcuni che hanno accusato il governo di reagire in modo esagerato alle critiche di Papa Francesco nei confronti delle azioni israeliane, in particolare durante la guerra a Gaza.
Papa Francesco, nel corso del suo pontificato, non ha mai avuto paura di affrontare questioni delicate e di assumere posizioni scomode, anche quando queste riguardavano Israele. Lo scorso novembre, aveva chiesto pubblicamente di indagare sull’ipotesi che a Gaza fosse in corso un genocidio, un tema che aveva suscitato dure critiche da parte delle autorità israeliane. Ieri sera anche sulla televisione italiana, Bruno Vespa, un vecchio presentatore spregevole, ha affermato chiaramente che "A Gaza non sta avvenendo un genocidio". Era presente anche l'analfabeta Andrea Riccardi, mentore della opaca associazione Sant'Egidio, il quale ha dato ragione al "padrone di casa". Eppure, nonostante queste "lingue felpate" che si impegnano giorno e notte ad accontentare il governante di turno che paga loro gli stipendi, mentono sapendo di mentire. A Gaza sta avvenendo un gravissimo genocidio.
Inoltre, il Papa non aveva avuto paura nell'esprimere il suo disappunto sulle azioni israeliane in Libano, sottolineando che “la difesa deve essere sempre proporzionata all’attacco”, rimarcando la necessità di un approccio moralmente giusto nei conflitti.
La risposta di Israele alla morte di Papa Francesco è stata decisamente grave e vergognosa. Se da un lato il premier Benjamin Netanyahu e il ministro degli Esteri Gideon Saar hanno mantenuto il silenzio, il capo dello Stato israeliano, Isaac Herzog, ha espresso il proprio cordoglio, definendo Papa Francesco “un uomo di profonda fede e sconfinata compassione”.
Tuttavia, l’atteggiamento di alcuni membri della comunità ebraica nei confronti del Papa ha suscitato ulteriori preoccupazioni. Le vergognose dichiarazioni del rabbino Riccardo Di Segni, rilasciate in un evento all’Università Lateranense, hanno scatenato polemiche, evidenziando un clima di tensione che si sta intensificando. L’ostilità nei confronti di Papa Francesco, quando ha parlato con franchezza delle problematiche relative alla politica israeliana, è la dimostrazione di quanto questo pontificato venisse strumentalizzato da chiunque a seconda di quanto gli faceva comodo.
A.L.
Silere non possum