Città del Vaticano – Questa mattina Papa Leone XIV ha incontrato in Vaticano i seminaristi delle diocesi del Triveneto, accompagnati dai loro formatori e da due importanti figure della Chiesa veneta: il Patriarca di Venezia, Mons. Francesco Moraglia, e il Vescovo di Chioggia, Mons. Giampaolo Dianin, presidente della Commissione per il Clero e la Vita Consacrata della Conferenza Episcopale Triveneta.
L’incontro si è svolto nel contesto del pellegrinaggio giubilare dei vescovi dei sacerdoti e dei seminaristi, segnando un momento significativo nel cammino di formazione dei futuri sacerdoti di questa regione ecclesiastica. Il Pontefice ha salutato i presenti ricordando le profonde radici cristiane del Triveneto, legate alla memoria dell'antica Chiesa di Aquileia e alla testimonianza di santi e martiri che hanno illuminato la fede del Nordest italiano.
Un discorso denso di riferimenti spirituali e pastorali
Nel suo discorso, Papa Leone XIV ha voluto offrire parole di incoraggiamento e orientamento vocazionale. Ha richiamato l’esempio di santi e beati legati alla terra veneta – tra cui il vescovo Cromazio, San Girolamo, i missionari beati Tullio Maruzzo e Giovanni Schiavo – come testimoni di una fede viva e operosa, che i seminaristi sono chiamati a custodire e rinnovare.
Centrale nel discorso è stato l’invito alla perseveranza nel cammino vocazionale, anche nelle difficoltà. Citando un celebre passaggio del beato Giovanni Paolo I, papa originario di Canale d’Agordo, ha paragonato il cammino della formazione a una scala da salire "uno scalino per volta", incoraggiando i giovani a non cedere allo scoraggiamento.
Un momento particolarmente toccante è stato il riferimento alla conversione di Sant’Agostino: Papa Leone XIV ha evocato l’episodio della Continenza che lo invita a gettarsi in Dio senza timore. “Non si tirerà indietro per farti cadere”, ha ribadito il Pontefice, indicando in queste parole una chiave di lettura per tutto il percorso formativo, dal celibato alla vita spirituale.
Fiducia, comunione, testimonianza
Un altro tema forte del discorso è stato quello della comunione: il Papa ha esortato i seminaristi a vivere la fraternità e a non pensarsi mai come "solisti", ma protagonisti all’interno di un corpo ecclesiale. Ha invitato alla fiducia nei formatori, sottolineando il ruolo fondamentale del vescovo e della Chiesa intera nel sostenere il cammino vocazionale.
Ai formatori ha rivolto un appello chiaro: essere “buoni compagni di strada”, testimoniando con umiltà e affetto la bellezza della vita sacerdotale.
Infine, il Papa ha richiamato l’essenziale: tenere fisso lo sguardo su Gesù, coltivando una relazione di amicizia con Lui. Ha citato lo scrittore inglese Robert Hugh Benson, ricordando che “il segreto che ha costituito i santi è tutto qui: la consapevolezza dell’amicizia di Gesù Cristo”.
Una Chiesa che accompagna e sostiene
L'incontro si è concluso con la recita del Padre Nostro e la benedizione apostolica del Santo Padre, che ha congedato i presenti con un ultimo, semplice augurio: “Buona giornata! Tante grazie, e buon cammino di fede!”.
S.I.
Silere non possum