Questa mattina la Sala Stampa della Santa Sede ha reso nota, e quindi ufficiale, la nomina di Suor Raffaella Petrini a capo del Governatorato. Afferma il bollettino: «Il Santo Padre ha nominato, a partire dal 1° marzo 2025, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, nonché Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, la Reverenda Suor Raffaella Petrini, F.S.E., finora Segretario Generale del medesimo Governatorato». 

La nomina era stata anticipata dal Papa stesso a favor di telecamera sulla televisione italiana. 

Ennesimo abuso del diritto

A rimanere a bocca asciutta è S.E.R. il Sig. Cardinale Fernando Vérgez Alzaga - attuale Presidente - che a marzo compirà ottanta anni e uscirà anche dal Conclave. A lui, il Papa in persona, aveva riferito che con gli ottant'anni non sarebbe decaduto subito ma avrebbe continuato "ancora un po'". La telecamera, però, è una affascinante signora che miete vittime a non finire. 

A molti interessa lo scoop, il gossip e la quota rosa. Il problema, qui, è molto più serio. Come avevamo già sottolineato, questa nomina è contra legem. 
Durante questo pontificato abbiamo assistito al più grande bistrattamento del Codice di Diritto Canonico mai visto nella storia della Chiesa.
Silere non possum è stato la voce più critica e attenta da questo punto di vista. Il caso Bianchi, il caso Sloane Avenue, il caso Rupnik, gli abusi nella Basilica e nella Fabbrica di San Pietro, il caso del Vicariato di Roma. Tutte anomalie sollevate per da questo portale di informazione e che hanno evidenziato quanto la normativa – sia vaticana che canonica – sia stata violata dal Papa stesso.

Nella quotidianità, però, Papa Francesco legifera e “slegifera”.
Firma una norma e il giorno dopo la vìola. Firma una norma e poi la modifica dopo pochi mesi. Così è accaduto con il Codice di Diritto Canonico che sul sito della Santa Sede non si può neppure consultare per via dei numerosi errori presenti. Difatti, molte norme non sono state aggiornate secondo gli ultimi provvedimenti normativi che sono arrivati a seguito di altre modifiche.

Per quanto riguarda lo Stato della Città del Vaticano, poi, il Papa non rende conto a nessuno. È una situazione ancor peggiore dell’ordinamento canonico. Rescripta segreti, motu proprio, chirografi, autorizzazioni viva voce, leggi che modificano l’ordinamento giudiziario cambiate decine di volte, ecc…

Questa nomina è contraria alle stesse leggi che firma il Papa. Può una suora essere a capo del Governatorato e della Commissione per lo Stato della Città del Vaticano? No! Nel maggio 2023 Papa Francesco ha emanato la Legge Fondamentale dello Stato della Città del Vaticano modificando quella voluta da San Giovanni Paolo II nel duemila. Come avviene con la maggior parte dei provvedimenti normativi il testo è pieno di errori e di norme di difficile, se non impossibile, applicazione.

L’articolo 15 della Legge Fondamentale dello Stato della Città del Vaticano afferma: «Il Presidente della Pontificia Commissione è il Presidente del Governatorato ed esercita la funzione esecutiva in conformità alle leggi e alle altre disposizioni normative». 
L’articolo 8 stabilisce: «La Pontificia Commissione è composta da Cardinali, tra cui il Presidente, e da altri membri, nominati dal Sommo Pontefice per un quinquennio».

Come si può nominare Raffaella Petrini a capo della Commissione quando questo articolo afferma chiaramente che questi deve essere cardinale? 

La Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano, lo ricordiamo, è quella realtà che ha il compito di esercitare la funzione legislativa. In questi anni, però, ha svolto questo ruolo in pochissime occasioni perché le leggi le ha sempre emanate il Papa. Eppure, la Legge Fondamentale afferma: «La funzione legislativa, salvi i casi che il Sommo Pontefice intenda riservare a Sé stesso, è esercitata dalla Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano».Salvi i casi significa che in rare occasioni il Papa dovrebbe farlo, invece non è così.

Perché Francesco ha firmato una legge e non ne conosce neppure il suo contenuto? Agostino scriveva: «Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?»