The Pope met with the Hungarian clergy. Among them was Mihály Kardos.
Nel suo primo giorno in Ungheria, Papa Francesco ha incontrato i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i seminaristi di Esztergom-Budapest all’interno della Concattedrale di Santo Stefano.
Il 41° viaggio apostolico internazionale di Bergoglio lo ha portato in Ungheria, patria di molti santi. Nei diversi interventi il Papa ha ricordato la principessa Elisabetta d’Ungheria, terziaria francescana. Poi, santo Stefano I d’Ungheria, primo Re a dedicare un Paese alla Vergine Maria. Il santo monarca invitò a invocare la madre di Dio come “Magna Domina hungarorum”. Sono molti, però, i santi di questa terra: il gesuita Stefano Pongrácz, la domenicana Margherita d’Ungheria, il vescovo martire Quirino di Siscia, il monarca Ladislao I d’Ungheria, la nipote di santa Elisabetta e sorella di santa Margherita, Kinga di Polonia, e molti altri.
Gli esempi virtuosi sono moltissimi ed anche il clero ungherese ha molto di cui vantarsi. Durante l’incontro avvenuto nella concattedrale, numerosi sono stati i sacerdoti (secolari e religiosi) presenti. Tutti con il loro abito. Un esempio virtuoso. Nonostante il Papa abbia usato parole dure, come di consueto, verso il clero, tutti però erano lì perchè “quello è il Vicario di Cristo”.
Parlando con diversi sacerdoti, molti hanno riferito che si sentono confusi per alcune prese di posizione del Papa e molto spesso soffrono per le parole che utilizza verso "la categoria".
Non mancano, però, i numerosi momenti di soddisfazione nelle attività pastorali. "I giovani hanno il desiderio di Cristo. Molti vogliono far parte della Chiesa perchè vogliono fare esperienza di Cristo. Questo avviene anche e soprattutto attraverso la liturgia e i sacramenti", ha detto un frate francescano all'interno della concattedrale.
Fra i sacerdoti presenti, c’era anche don Mihály Kardos. Questo anziano presbitero ha perso entrambe le gambe a causa del diabete ed è costretto ad utilizzare la sedia a rotelle. “Anche io sono in sedia a rotelle, come il Papa”, ha detto scherzando. Al termine dell’incontro, Francesco ha fatto un giro fra i presenti ed ha incrociato anche Kardos al quale ha baciato le mani. “Prega per me”, gli ha detto il Papa.
Il sacerdote, nonostante i problemi di salute, ha scelto di vivere nel Centro di assistenza ai senzatetto di Szeged della Casa di assistenza maltese ungherese. Un esempio di sacerdozio che colpisce anche i giovani.
Il cardinale Péter Erdő
In questi giorni, al fianco di Papa Francesco è possibile vedere il primate ungherese, Péter Erdő. Bergoglio non nutre particolare stima del porporato, seppur non vi siano particolari episodi di dissidio. “Un po’ di tensione si sente ma nulla di che”, riferisce qualcuno dell’entourage. Il tutto risale a quando, all’interno di alcuni “salotti”, il prelato ungherese è stato inquadrato come il suo possibile successore. L’uomo ha 70 anni ed è considerato un equilibrato conservatore.
È noto che un porporato, molto amico di Erdő, si sia recato in giro per l’Europa (con tanto di valigetta), “caldeggiando” la sua nomina. Quando Francesco lo venne a sapere, fece trapelare alla stampa la considerazione in merito ad un “conclave ombra” e al fatto che ci fosse qualcuno che lo volesse morto.
Il cardinale genovese, Angelo Bagnasco, è il confratello che più lo vorrebbe vedere vestito di bianco, pur essendo ormai uno di coloro fra quegli “omnes” che non saranno ammessi al prossimo Conclave.
S.M.
Silere non possum