Circa le notizie circolate in merito al futuro di S.E.R. Mons. Georg Gänswein

In merito alle notizie apparse in queste ore su alcune testate, le quali riprendono le affermazioni del quotidiano tedesco Welt, è doveroso precisare quanto segue.
Si legge “S.E.R. Mons. Georg Gänswein ha chiesto al Pontefice di essere destinato a qualche incarico”. Tale richiesta non è avvenuta perchè il prelato ambisce a “cariche importanti” ma perchè è umanamente e ministerialmente inaccettabile che un uomo venga lasciato a riposo all’età di 66 anni.
È vero che tutti i segretari dei Pontefici precedenti hanno avuto un futuro lontano dallo S.C.V. ma non hanno cessato la loro attività ministeriale. È bene ricordare che questa scelta non è certo una innovazione, il Pontefice regnante l’ha adottata anche per S.E.R. Mons. Josef Clemens, il quale, il 1° settembre 2016 è stato posto a riposo all’età di 69 anni.
Del resto, i due prelati hanno una macchia indelebile nella loro “carriera”: aver servito Benedetto XVI da vicino. Inutile ricordare dove si trova Alfred Xuereb al momento, speriamo Francesco non si accordi con Kim Jong-un per farlo salire al Nord.
Ancora una volta, quindi, si esprime l’essenza del “metodo Bergoglio”: annientare psicologicamente coloro che lui ritiene nemici.
A S.E.R. Mons. Georg Gänswein non viene imposto l’obbligo di dimora in un determinato luogo. Pertanto, non viene “spedito a Friburgo”. È doveroso specificarlo, in quanto tali provvedimenti vengono presi nell’ambito dei procedimenti canonici (Cann. 1337 e 1722 CJC), e questo non è assolutamente il caso di Mons. Gänswein.
Il Sommo Pontefice, quale sovrano dello S.C.V., può, anche ai sensi della Legge CXXXI sulla cittadinanza, la residenza e l’accesso, chiedere a S.E.R. Mons. Georg Gänswein di non risiedere nello Stato della Città del Vaticano ma costui potrà scegliere di porre la propria dimora dove crederà più giusto, a meno che non venga destinato ad un incarico che gli impone la residenza in un determinato luogo (Can 395 – §1 CJC).
Mentre l’articolo 17 § 4 della Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium mette in risalto l’importanza delle esperienze pastorali per coloro che terminano il servizio alla Curia Romana, Papa Francesco dimostra, ancora una volta, di tradire i testi che lui stesso firma e mette a riposo coloro che non appartengono alla sua idea di Chiesa.
È altresì utile ricordare che il Prefetto della Casa Pontificia aveva speso tempo e denaro per sistemare l’appartamento assegnatogli dallo stesso Papa Francesco, nel complesso di Santa Marta (vecchia). Anche Benedetto XVI, prima della pandemia da COVID-19 aveva fatto visita all’appartamento.
Anche questo evidenzia la completa mancanza di umanità di Bergoglio. “Misericordes sicut pater, ma quando me pare a me”.
La redazione di Silere non possum
02 giugno 2023
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