Nei più grandi regimi totalitari sappiamo che funziona così: "O la pensi come la penso io oppure sei fuori". Diciamo che questo è sempre stato il grande problema che ha crucciato la Chiesa per anni. Quale possa essere l'equilibrio fra obbedienza e sottomissione? Probabilmente è nel modo e nell'adesione ai principi evangelici. Cristo non ha mai chiesto obbedienza ai suoi ma gli ha chiesto di seguirlo. Se volevano.
A Bose, quasi un anno fa, 4 monaci erano stati allontanati proprio sulla base di queste insinuazioni. Il fondatore era "autoritario" e gli altri 3 non erano "sottomessi" al nuovo Zar. Questo era il problema. Le accuse non sono state dimostrate ma sopratutto non vi erano "norme" dello Statuto che fossero state violate. Sia da parte dei monaci che dal fondatore. Risultato? Con atti autoritativi e maestria nel disporre delle questioni, i dissidenti sono stati cacciati senza garantire loro alcun diritto. Senza di loro, sicuramente oggi è tutto perfetto.
Facciamo un salto a Bose a vedere che aria tira.
Il clima odierno
Entrando in comunità il clima è teso e di sospetto. Chiunque ha chiesto al priore spiegazione di questo ingresso a gamba tesa da parte di Roma, oggi non può aprire bocca. Il priore nei capitoli urla e taccia chiunque osi dire qualcosa contro quanto viene imposto (e non proposto). Ci sono suore che urlano contro i propri fratelli per il semplice fatto che hanno il benestare del priore. Come già ho detto, la violenza psicologica che viene messa in atto è atroce. Ma è questa la Bose che conoscevate? Io negli anni ho sempre sentito parlare di "ecumenismo, accoglienza, sostegno" non di "regole, imposizioni e punizioni".
Il priore, Luciano Manicardi, continua a sostenere che i giornalisti stanno facendo una guerra contro la comunità. Come se vi fosse un interesse. Le cose che probabilmente Manicardi non riesce a concepire è che i suoi fratelli, più volte, lo hanno invitato a rispettare lo statuto, a non essere autoritario ma padre, di ascoltare tutti (anche coloro che lui ritiene contrari al suo governo). Così crescevano, caro Manicardi, le comunità cristiane. Confrontandosi ed affrontando anche il dissenso che ci viene palesato.
E' per questo che più volte ho ribadito di non giocare a fare "gli psicologi". Perchè essere psicologi significa avere i mezzi per ascoltare e aiutare a crescere, giocare invece non è la stessa cosa. Fermo restando che poi non mancano coloro che, seppure hanno il titolo, dicono delle idiozie. Vedi Padre Amedeo Cencini sull'omosessualità.
A Bose il clima non cambia ma peggiora. Ed è normale che sia così. I problemi si affrontano non si evitano. Cacciando i monaci non si risolve il problema alla radice. Se il problema è l'incapacità di governare, non possiamo dare la colpa ai monaci che non si lasciano "governare". Se la mamma è depressa e uccide il figlio non è colpa del bambino che piangeva. Cioè vorrei fosse chiaro. E utilizzare questi soggetti improvvisati per andare a fare qualche catechesi o la caccia alle streghe non è la soluzione. La Chiesa, da molti anni a questa parte, sta facendo credere ad alcuni religiosi di essere i luminari della psicologia, la salvezza della psiche e del mondo. Quando in realtà si tratta di persone che hanno letto tre o quattro libri, si sono laureati a università pontificie e poi, per via del concordato, ottengono anche il riconoscimento dei titoli.
Gli interventi dispotici del priore
Sono state diverse le volte in cui Manicardi ha escluso qualche professo dal capitolo. Qualcuno si è visto precludere la partecipazione al capito per giorni e messo a mangiare i propri pasti da solo. Chi interviene a capitolo viene redarguito se interviene con affermazioni che turbano il sentimento di chi presiede. Per punizione. Provvedimenti che neppure si adottano con i bambini. Le neuro scienze sono ben chiare su quanto siano gravi questi comportamenti abusanti e creano disvalore in chi li subisce.
Questi sono comportamenti disdicevoli, autoritari e sono atteggiamenti abusanti, forse chi arriva a Bose stasera dovrebbe saperlo.
Diverse volte, qualche crestina, ha alzato la testa dicendo: "Chi non è d'accordo con questo governo può anche andare via". Come possiamo pensare che questa sia una comunità cristiana? Una comunità di credenti che tenta di vivere il Vangelo?