Giorgio Parisi, the professor who censured Benedict XVI, was invited to the Vatican to attend a meeting

Le Sante Messe nella Basilica di San Pietro erano un problema, pertanto sono state ridotte al minimo. La devozione dei fedeli era un problema, pertanto hanno creato percorsi assurdi per arginarli. I canonici di San Pietro erano un problema, li hanno commissariati e gli hanno “legato le mani”. Questo è il metodo che ha utilizzato Mauro Gambetti, con l’appoggio di Papa Francesco, in questi anni. Lo stesso frate francescano che ha permesso che un uomo salisse, completamente nudo, sull’altare della Basilica più importante del mondo.

Nulla di nuovo sotto il sole, Silere non possum lo sta denunciando da un anno ma i giornalisti fanno avanti e indietro dalla Fabbrica di San Pietro per ottenere il bocconcino che li tiene “a cuccia”. Del resto non c’è da stupirsi, il tutto rientra in un progetto molto chiaro che è quello di ridurre la spiritualità per poter permettere a qualcuno di spadroneggiare liberamente.

Se dal punto di vista spirituale, Mauro Gambetti è famoso in Vaticano per essere sempre ritardatario, per quanto riguarda il denaro, il potere e i banchetti, il frate francescano non si perde nulla. Domani, 10 giugno 2023, nella Piazza di San Pietro si svolgerà il Meeting mondiale sulla Fraternità Umana. “L’evento, per volontà del Papa, rilancerà il suo sogno di fraternità e sarà un modo per stare vicino e pregare per il Santo Padre” ha dichiarato la Fondazione Fratelli Tutti, realtà che ancora nessuno ha capito quale scopo abbia.

Vergognosa partecipazione di Parisi

La Fondazione ha reso noto che all'evento parteciparono circa 30 premi Nobel. Fra questi vi sarà anche Giorgio Parisi, premio Nobel 2021 per la fisica. Il soggetto in questione, oltre a non godere di grande intelligenza non gode neppure di coerenza.

Il signore, infatti, rientra fra quei professori, ben poco intelligenti, che avevano firmato una lettera indirizzata al Rettore dell'Università La Sapienza di Roma (uno dei peggiori atenei  che vi possano essere nel panorama europeo) con la quale chiedevano che venisse impedito a Benedetto XVI di parlare.

A firmare quella vergognosa lettera del 23 novembre 2007 furono: Gabriella Augusti Tocco, Luciano M. Barone, Carlo Bernardini, Maria Grazia Betti, Enrico Bonatti, Maurizio Bonori, Federico Bordi, Bruno Borgia, Vanda Bouche’, Marco Cacciani, Francesco Calogero, Paolo Calvani, Paolo Camiz, Mario Capizzi, Antonio Capone, Sergio Caprara, Marzio Cassandro, Claudio Castellani, Flippo Cesi, Guido Ciapetti, Giovanni Ciccotti, Guido Corbo’, Carlo Cosmelli, Antonio Degasperis. Francesco De Luca, Francesco De Martini, Giovanni Destro-Bisol, Carlo Di Castro, Carlo Doglioni, Massimo Falcioni, Bernardo Favini, Valeria Ferrari, Fernando Ferroni, Andrea Frova, Marco Grilli, Maria Grazia Ianniello, Egidio Longo, Stefano Lupi, Maurizio Lusignoli, Luciano Maiani, Carlo Mariani, Enzo Marinari, Paola Maselli, Enrico Massaro, Paolo Mataloni, Mario Mattioli, Giovanni Organtini, Paola Paggi, Giorgio Parisi, Gianni Penso, Silvano Petrarca, Giancarlo Poiana, Federico Ricci Tersenghi, Giovanni Rosa, Enzo Scandurra, Massimo Testa, Brunello Tirozzi, Rita Vargiu, Miguel A. Virasoro, Angelo Vulpiani, Lucia Zanello.

Tutti professori che avevano chiaramente tradito la loro missione. Difatti, il Papa non entrava nell'Università di Roma, dove peraltro aveva già parlato da cardinale, in qualità di figura spirituale ma quale accademico. Giorgio Parisi, infatti, non ha ben chiaro cosa sia il confronto e la dialettica. Si tratta di un uomo capace a confrontarsi solo con chi gli dice "quanto sei bravo". Vi sarebbero poi molte considerazioni da fare sull'opportunità di far insegnare persone del genere in una università. La storia, però, ci racconta che in quella occasione fu impedito al Papa di esprimersi. L'intervento del Papa non era di carattere spirituale ma chiaramente a queste persone non interessava. Si tratta di soggetti intrisi di ideologia. Oggi, ad esempio, non scriverebbero una riga contro una possibile partecipazione di Francesco ad un evento in Università.

Parisi, peraltro, non gode di grande coerenza. A maggio è intervenuto per manifestare il proprio sdegno in merito al divieto che era stato avanzato in merito alla partecipazione del suo collega Carlo Rovelli al Buchmesse. Parisi aveva detto: "L'intolleranza di cui è vittima il professore è grottesca e ha radici profonde". Sì, anche l'intolleranza di Parisi nei confronti i Benedetto XVI aveva radici profonde e manifestava l'ignoranza del professore e la sua incapacità a rapportarsi con eminenti figure che sono pietre miliari della filosofia e della teologia del nostro tempo. Certo, Parisi a parte qualche formula non è che riesca a discutere di altro, ma non per questo deve arrabbiarsi se il Papa parla al mondo.

Oggi, addirittura, Mauro Gambetti porta in Vaticano un uomo che ha impedito al Papa di parlare in una università. Del resto, non è una novità che queste persone hanno sempre covato un odio viscerale verso quel pontificato che non li ha mai tenuti in considerazione per evidenti motivi. Questa gente, poi, preparerà un documento da presentare al Papa. Si tratterà dell'ennesimo documento dove Gesù Cristo non compare neppure per errore? Si tratterà di un testo come quello di Abu Dhabi che ha fatto venire l'orticaria a qualunque soggetto dotato di un minimo di preparazione teologica?

L.M.

Silere non possum