Diocesi di Roma

Domenica 3 marzo 2024 la diocesi di Roma ha dovuto far lavorare il proprio ufficio stampa anche nel giorno del Signore. Non accadeva dai tempi dei tempi. Il motivo è dovuto alle lamentele di Daniele Libanori, vescovo ausiliare, che riferisce di essere vittima di diffamazioni "orchestrate da ******* qui in Vicariato". A seguito degli incontri avuti nei giorni scorsi con Tarantelli, Reina & Co., il vescovo gesuita ha fatto preparare un comunicato che sarebbe dovuto uscire lunedì 4 marzo 2024. 

Come sottolineano i sacerdoti nel loro comunicato, però, questa mattina Silere non possum ha pubblicato in anteprima questo testo che girava già fra le chat dei preti di Roma. Alle ore 11, quindi, l'Ufficio Stampa della diocesi è stato costretto a correre ai ripari ed ha inviato ai sacerdoti del settore Centro storico una mail nella quale metteva loro in bocca alcune parole in difesa del vescovo del loro settore. Il comunicato è stato anche pubblicato sul sito internet della diocesi (non sui social). A conferma della professionalità di questa gestione il comunicato non è stato inviato a questa redazione. 

Grande stupore fra i sacerdoti del centro, i quali si sono detti estranei ad ogni attività di stesura di questo testo e non ne condividono affatto né il contenuto né le modalità. "A noi è solo arrivato il testo tramite chat e poi dall'ufficio stampa sulla mail, mai siamo stati consultati per chiederci cosa pensassimo o cosa scrivere" riferisce un parroco. 

«Noi parroci, rettori e cappellani del settore Centro storico della diocesi di Roma - scrivono nel comunicato - ci uniamo per manifestare stupore in riferimento al comunicato diramato dall’Ufficio Stampa della nostra diocesi questa mattina 3 marzo 2024». 

Il comunicato stampa continua: «Il settore Centro storico conta circa duecento presbiteri ma per redigere il comunicato non sono stati contattati i parroci, i rettori o i cappellani. Ne sono prova anche le nostre chat di gruppo alle quali nessuno ha inviato alcunché. Purtroppo, sono stati contattati solo alcuni prefetti». 

Poi l'invito al vescovo gesuita: «Invitiamo il vescovo Libanori a difendersi da solo piuttosto che utilizzare il nostro nome solo e soltanto quando gli fa comodo. Lo invitiamo a difendersi e a portare avanti indagini con i suoi mezzi economici e non quelli del Vicariato, ovvero i nostri. Lo invitiamo anche a cessare questi comportamenti che sono documentati e stanno fomentando una lotta intestina». 

F.P.

Silere non possum



COMUNICATO STAMPA DEI SACERDOTI DEL SETTORE CENTRO 

Domenica 3 marzo 2024

«Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» Giovanni 8, 31-32

Noi parroci, rettori e cappellani del settore Centro storico della diocesi di Roma ci uniamo per manifestare stupore in riferimento al comunicato diramato dallUfficio Stampa della nostra diocesi questa mattina 3 marzo 2024 dal titolo: “SOLIDARIETÀ DEI SACERDOTI DEL SETTORE CENTRO DELLA DIOCESI DI ROMA AL VESCOVO DANIELE LIBANORI”.

Alle ore 10.30 il portale di informazione Silere non possum ha pubblicato l’articolo: Nel Palazzo Lateranense si consuma la lotta dei laici contro i vescovi. Ringraziamo questo sito per la sua professionalità e il suo servizio alla Verità. Da diverso tempo questo è l’unico organo di informazione che offre le notizie riguardanti la nostra Chiesa con documenti e riscontri ben precisi. Tutto ciò che è stato pubblicato è vero e molti di noi ne sono stati testimoni. Il settore Centro storico conta circa duecento presbiteri ma per redigere il comunicato non sono stati contattati i parroci, i rettori o i cappellani. Ne sono prova anche le nostre chat di gruppo alle quali nessuno ha inviato alcunché. Purtroppo, sono stati contattati solo alcuni prefetti. Alle ore 11.02 l’Ufficio Comunicazioni Sociali ha inviato una mail nelle nostre caselle. Il comunicato, pubblicato da Silere non possum in anteprima, ha difatti colto di sorpresa don Giulio Albanese che si trova beatamente a Capua. Da ore girava nelle nostre chat la versione pubblicata dal sito che è leggermente differente da quella pubblicata dall’Ufficio Stampa. Visto e considerato che SNP ha raccontato un altro aspetto triste dell’episcopato di Daniele Libanori - l’odio verso le rettorie – è stato aggiunto, in fretta e furia, la specifica: Noi prefetti con i parroci, rettori e cappellani del lavoro del settore. Purtroppo, però, siamo costretti a gridare con rammarico che questo non è vero. Non siamo stati consultati.

Esprimiamo, quindi, profondo disprezzo per questo modo di agire e siamo dispiaciuti che la nostra Chiesa diocesana di Roma stia vivendo questo momento triste della propria storia a causa del comportamento di alcune persone che avrebbero il dovere di servirLa con amore e rispetto nella comunione piuttosto che nutrire il proprio ego.

«Difendere la verità – scriveva Benedetto XVI nella sua enciclica Caritas in Veritate - proporla con umiltà e convinzione e testimoniarla nella vita sono pertanto forme esigenti e insostituibili di carità». Per questo motivo crediamo che Silere non possum stia facendo un vero e proprio servizio ecclesiale alla Verità. È evidente che non si tratta dei soliti giornali che attaccano la Chiesa per colpirla ma – al contrario –vengono messe in evidenza delle questioni che da anni noi parroci e sacerdoti della diocesi di Roma stiamo lamentando e non riceviamo alcuna risposta o considerazione. Ne sono testimonianza le teste saltate e le poltrone occupate. Quale testimonianza di fede stiamo dando ai nostri fedeli?

Invitiamo il vescovo Libanori a difendersi da solo piuttosto che utilizzare il nostro nome solo e soltanto quando gli fa comodo. Lo invitiamo a difendersi e a portare avanti indagini con i suoi mezzi economici e non quelli del Vicariato, ovvero i nostri. Lo invitiamo anche a cessare questi comportamenti che sono documentati e stanno fomentando una lotta intestina.

In conclusione, auspichiamo un intervento del nostro vero ed unico vescovo volto a favorire unità e a promuovere Verità.

I sacerdoti del settore Centro Storico della diocesi di Roma