Domenica 19 gennaio 2025 il Santo Padre Francesco è apparso in televisione per l’ennesima volta da Fabio Fazio. Il conduttore di Che Tempo Che Fa è entrato a Santa Marta grazie ad una nota abusatrice di coscienze fondatrice della Comunità Nuovi Orizzonti.

In queste ore Papa Francesco ha firmato il decreto di soppressione del Sodalizio della Vita Cristiana, una realtà simile a Nuovi Orizzonti, proprio a motivo degli abusi che lì dentro sono stati compiuti. Anche il fondatore del SVC è un laico e ciò che raccontano i sopravvissuti agli abusi di coscienza e psicologici sono i medesimi racconti di molti usciti dalle comunità di Nuovi Orizzonti. Nonostante le segnalazioni, però, Papa Francesco ha a cuore questa realtà perché è piena di denaro, difatti sono state costruite diverse strutture – chiamate Cittadella Cielo – in diverse parti del mondo. Il rapporto con le diocesi è praticamente nullo e si coltiva un vero e proprio odio verso il sacerdozio all’interno di queste realtà. Al Papa, però, non importa. Chiara Amirante e Davide Banzato, un altro di quei preti figurine come don Marco Pozza, sono entrati nel suo cerchio magico da tempo.

La promozione del libro

Grazie a questi legami, quindi, Fabio Fazio – noto per la sua fede al dio denaro che il Papa critica spesso – è riuscito a portare più volte, ormai, in televisione il Pontefice.

Domenica, però, la scelta è stata ancor più subdola e, per dirla con le parole del Papa utilizzate anche in trasmissione, “schifosa”.
Difatti, Francesco ha pubblicizzato la sua autobiografia. Si tratta di un’operazione mai vista. Un Pontefice della Chiesa Cattolica che si presta ad una intervista in cui si parla dei contenuti di un libro su di sé e il conduttore che, ogni due per tre, mostra il libro.

Si tratta dell’ennesima azione disperata dell’entourage per vendere un libro che, ne sono tutti consapevoli, non venderà diversamente da altre persone famose. Gli editori e le librerie stesse lamentano da tempo che i libri di Bergoglio non vengono più comprati. «Ha scritto troppo, la gente ha perso interesse. Scrive sempre le stesse cose», affermano a porte chiuse.


È così che gli editori accettano di pubblicare «perché è il Papa!» ma sanno che non ci sarà alcun guadagno stratosferico. Si passa, quindi, ad una promozione pubblicitaria di qualunque specie. «Tentarle tutte significa anche fargli fare un video dove pubblicizza palesemente il libro e pubblicarlo su TikTok», spiega una fonte interna.

La figura del Papa è ormai snaturata e ciò che spiace è che neppure lui si rende conto che è usato come un oggetto commerciale. Il vero dramma, però, è per la Chiesa di Gesù Cristo che non è più credibile dal momento in cui il Papa si comporta in questo modo.

Governatorato Vaticano. Il nuovo pasticcio di Francesco

In televisione Francesco ha comunicato anche che da marzo 2025 Suor Raffaella Petrini, attuale Segretario del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, prenderà le redini di questa delicatissima ed importantissima istituzione.
Il primo marzo, infatti, S.E.R. il Sig. Cardinale Fernando Vérgez Alzaga
- attuale Presidente - compirà ottanta anni e uscirà anche dal futuro Conclave. Il problema, però, resta sempre il solito e Suor Raffaella Petrini non solo non è un presbitero ma non è neppure cardinale.
Durante questo pontificato abbiamo assistito alla più grande bistrattamento del Codice di Diritto Canonico mai visto nella storia della Chiesa.
Silere non possum è stato la voce più critica e attenta da questo punto di vista. Il caso Bianchi, il caso Sloane Avenue, il caso Rupnik, il caso del Vicariato di Roma. Tutte anomalie sollevate per la prima volta da questo portale di informazione, con documenti esclusivi ed originali, e che hanno evidenziato quanto la normativa – sia vaticana che canonica – sia stata violata dal Papa stesso.
Proprio in merito al Diritto Vaticano, peraltro, Marco Felipe Perfetti – curatore del primo codice di procedura penale dello SCV – aveva evidenziato che il Papa non gode, quale Monarca assoluto dello Stato della Città del Vaticano, del principio canonistico previsto dal canone 1404 CJC “Prima Sedes a nemine iudicatur”.

Nella quotidianità, però, Papa Francesco legifera e “slegifera”.
Firma una norma e il giorno dopo la vìola. Firma una norma e poi la modifica dopo pochi mesi. Così è accaduto con il Codice di Diritto Canonico che sul sito della Santa Sede non si può neppure consultare per via dei numerosi errori presenti. Difatti, molte norme non sono state aggiornate secondo gli ultimi provvedimenti normativi che sono arrivati a seguito di altre modifiche.

Per quanto riguarda lo Stato della Città del Vaticano, poi, il Papa non rende conto a nessuno. È una situazione ancor peggiore dell’ordinamento canonico. Rescripta segreti, motu proprio, chirografi, autorizzazioni viva voce, leggi che modificano l’ordinamento giudiziario cambiate decine di volte, ecc…

L’annuncio, giunto in diretta televisiva in barba alla Sala Stampa della Santa Sede, è particolarmente grave
. Nel maggio 2023 Papa Francesco ha emanato la Legge Fondamentale dello Stato della Città del Vaticano modificando quella voluta da San Giovanni Paolo II nel duemila. Come avviene con la maggior parte dei provvedimenti normativi il testo è pieno di errori e di norme di difficile, se non impossibile, applicazione.

Suor Raffaella Petrini, quindi, può fare il Presidente del Governatorato? Assolutamente no. 

L’articolo 15 della Legge Fondamentale dello Stato della Città del Vaticano afferma: «Il Presidente della Pontificia Commissione è il Presidente del Governatorato ed esercita la funzione esecutiva in conformità alle leggi e alle altre disposizioni normative». 
L’articolo 8 stabilisce: «La Pontificia Commissione è composta da Cardinali, tra cui il Presidente, e da altri membri, nominati dal Sommo Pontefice per un quinquennio».
Se il Presidente del Governatorato deve essere anche il Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e se il presidente di quest’ultima deve essere un cardinale, come può Suor Raffaella Petrini essere nominata a svolgere tale ruolo?

La Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano, lo ricordiamo, è quella realtà che ha il compito di esercitare la funzione legislativa. In questi anni, però, ha svolto questo ruolo in pochissime occasioni perché le leggi le ha sempre emanate il Papa. Eppure, la Legge Fondamentale afferma: «La funzione legislativa, salvi i casi che il Sommo Pontefice intenda riservare a Sé stesso, è esercitata dalla Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano».Salvi i casi significa che in rare occasioni il Papa dovrebbe farlo, invece non è così.

Mentre il Papa gioca ad accontentare i media in un gioco al massacro che svilisce anche la figura stessa della donna, a rimetterci è la Chiesa Cattolica ed anche lo Stato della Città del Vaticano come istituzione. In questi anni, peraltro, sono aumentate queste persone (donne e uomini) in cerca di potere ed è andato in crisi un apparato.

Lo vediamo in diverse istituzioni della Santa Sede. Pensiamo, fra le altre cose, alla gestione delle leggi e dei processi. Perché Francesco ha firmato una legge e non ne conosce neppure il suo contenuto? Si tratta dell’ennesima dimostrazione che si scelgono persone per le loro “caratteristiche ontologiche o fisiche” e non per la loro competenza. In questo caso si è scelto Alessandro Diddi ma non perché è competente – tutt’altro! – solo perché è laico. E i risultati sono evidenti: leggi e processi per cui tutti irridono il Vaticano.

Suor Raffaella Petrini è nota al Governatorato per il suo atteggiamento superbo e pieno di sé.
Perché? Perché sono convinte di essere prescelte, di essere migliori. Atteggiamento scostante che fanno rimpiangere quei monsignori di curia che venivano criticati per essere altezzosi. Petrini spesso si aggira anche per l'Urbe, sempre con due sue consorelle, in visita a luoghi della Città in orario di lavoro. 

Stesso atteggiamento di Nathalie Becquart, la quale ha talmente tanto tempo da perdere che passa il suo tempo a preoccuparsi di quanto è più grande l’ufficio di Mons. Luis Marín de San Martín rispetto al suo. Non parliamo, poi, di Alessandra Smerilli che è riuscita a far fuori anche Turkson pur di avere quella poltrona. Per restare fra le religiose, sia chiaro. Se volessimo aprire il vaso delle laiche, basterebbe guardare alla direzione dei Musei Vaticani chi abbiamo messo. Barbara Jatta che fra abusi edilizi e lotte di potere al fine di far saltare i suoi nemici sta rischiando un ricovero in Gastroenterologia. La lista, però, è molto lunga.

Rincorrere il mondo è rischioso e qualcuno non ha ancora capito che il problema è che in Vaticano non solo si è persa la fede ma anche la competenza.
Il Papa condannava l’ideologia ma se iniziasse a capire che anche questa è ideologia, si renderebbe conto che abusi di potere non provengono dal ministero sacerdotale ma dal peccato originale. Quello, però, lo abbiamo tutti, anche le donne.

d.M.S.
Silere non possum