Ieri, martedì 15 febbraio 2022 è stata disposta l'ennesima perquisizione dalla Procura di Roma nei confronti della Caritas della diocesi di Ozieri e di alcuni soggetti coinvolti nella vicenda del Cardinale Giovanni Angelo Becciu. Un atto eseguito tramite rogatoria, richiesto dai Promotori di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano. Ancora una volta, nonostante fosse già stato perquisita, si è andati a fare irruzione in una realtà che dovrebbe essere trattata in modo ben diverso da parte del Vaticano. Il Papa, in sostanza, ordina una perquisizione a casa di un confratello vescovo. Di questo stiamo parlando. Da quanto non vedevamo queste cose? Dal Medioevo? Neppure. Riteniamo questo modus agendi veramente vergognoso. Un attacco vile ed intimidatorio che è proprio della magistratura italiana ed ora si vuole utilizzare anche in Vaticano, grazie al fatto che abbiamo scelto di assodare degli avvocati incompetenti e assolutamente ignoranti in materie canonistiche, come magistrati.

Testimonianza di Mons. Rocco Pennacchio

I promotori di giustizia hanno escusso anche S. Ecc.za Rev.ma Mons. Rocco Pennacchio, attuale arcivescovo di Fermo e, al tempo, economo della Conferenza Episcopale Italiana. Come è già stato evidenziato dalle difese, la maggior parte dei verbali forniti ai legali degli imputati sono completamente omissati. Comprendete bene che questo non significa garantire il diritto di difesa di cui molto spesso abbiamo parlato nei nostri articoli. Con la scusa che quelle affermazioni riguardano ancora altri procedimenti si omissa tutto: registrazioni audio, video, verbali, indagini ecc.. Questo non è il modo di procedere che è richiesto in primis dal diritto canonico e in secundis dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo citata spesso nelle sentenze del Tribunale Vaticano.

Se le attività di indagine debbono restare coperte da segreto istruttorio (ciò significa che sono segrete per tutti e non che vengono passate sotto banco a L'Espresso prima che le difese ne sappiano qualcosa) allora non si procede fino a quando non si potrà rendere tutto noto e chiaro. Quelle affermazioni di Mons. Pennacchio sono utili per un altro procedimento? Bene, si procedere per entrambi a suo tempo. Non si aziona la macchina del fango per queste persone e si obbligano per OTTO mesi a partecipare ad udienze ridicole. Persone che hanno i loro soldi sequestrati perchè un bel giorno avvocati italiani hanno scelto di fare la baldoria in Vaticano. Ma da che mondo e mondo?

Ciò che emerge dalla testimonianza dell'arcivescovo di Fermo è che la richiesta formulata alla CEI "era certamente in linea con le finalità istituzionali per cui il progetto risultò finanziabile." Fine. Non c'è altro. Tutte le elucubrazioni fatte anche da giornalisti che non conoscono neppure le basi del diritto e non sanno equiparare due date in croce, sono illazioni. Fino a quando non saranno svelati i contenuti di questi verbali questo è ciò che sappiamo. Anche in merito alla diocesi di Ozieri non è rinvenibile alcuna attività illecita. La CEI ha ritenuto finanziabile un progetto e quel denaro lo ha disposto in favore della diocesi. Non vi è prova alcuna che attesti il contrario e la Conferenza Episcopale Italiana non ha presentato alcuna denuncia in merito.

Un modo di procedere vergognoso

L'atteggiamento intimidatorio di questi soggetti è chiaro e lo abbiamo denunciato molto spesso. Nel video che pubblichiamo oggi emerge chiaramente il modus agendi e il timore che ha Mons. Perlasca di queste persone. Parliamo di domande assolutamente inutili ai fini investigativi, parliamo di elucubrazioni, gossip. Addirittura Alessandro Diddì scherza con il gendarme riguardo alla successione dei Capi di Stato: "Questi non li possiamo sbagliare" dice. Siamo veramente alla frutta. Nella storia della Chiesa mai si è vissuta una situazione tale. Nessun rispetto delle persone e completa ignoranza dei luoghi, degli usi e costumi.

Questo interrogatorio  è stato reso il 23 novembre 2020.

La disinformazione

Ciò che affligge in questa vicenda è anche la campagna, fatta da molteplici giornalisti, di disinformazione. Vengono fornite informazioni false, di parte e senza oggettività. Ci sono quelle che parlano di "PM della Santa Sede", ora spiegateci chi sarebbero tali soggetti visto che i Promotori di Giustizia (e non i PM) sono dello Stato e non della Santa Sede. Ma è chiaro che qui mancano le basi veramente per poter parlare di questi argomenti. Del resto se continuiamo a prendere i giornalisti in questo modo, stiamo freschi. Poi ci sono quelle che scrivono che Mons. Nunzio Galantino il 3 ottobre 2013 sarebbe stato segretario della CEI. Peccato che Galantino al tempo era Vescovo di Cassano all’Jonio dal 9 dicembre 2011. Solo il 28 dicembre 2013 il Sommo Pontefice lo ha nominato Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana ad interim. 

La richiesta di denaro e l' incoraggiamento difatti è stata firmata da S. Ecc.za Rev.ma Mons. Sebastiano Sanguinetti il 23 giugno 2013 ed indirizzata a S. Ecc.za Rev.ma Mons. Mariano Crociata, allora Segretario Generale.

La reazione della diocesi di Ozieri

Come abbiamo detto, è vergognoso che il Papa permetta un trattamento del genere messo in essere contro un suo confratello nell'episcopato come S. Ecc.za Rev.ma Mons. Corrado Melis. Un vescovo buono, corretto e amato, il quale, peraltro, ha anche un passato all'interno del consiglio per gli affari economici della diocesi di Ales-Terralba e di tali questioni si intende.

La diocesi è sbalordita, poche parole, definiscono questo modus agendi "incomprensibile e destabilizzante". La diocesi "ha operato nel rispetto delle finalità religiose e solidali anche sul piano economico, impegnando le proprie risorse nello spirito di interventi mai affrancati da comprovate situazioni di disagio individuale, familiare o lavorativo". Le somme sono "regolarmente documentate, contabilizzate e rendicontate nell'inequivocabile e incontestabile assenza di interferenze o condizionamenti da parte di alcuno e men che meno - concludono gli avvocati - dal cardinale Angelo Becciu, del tutto estraneo alle iniziative dell'ente religioso" affermano i legali Pisanu e Lai.

In conclusione

Visto e considerato che qualcuno (chissà chi) sta procedendo a favorire questa campagna di disinformazione e sta celebrando questo processo mediatico, Silere non possum ritiene di dover contribuire al racconto della vicenda. Lo faremo con gli atti del procedimento e non con considerazioni personali degli autori. Purtroppo anche i lettori dei giornali non hanno più fiducia nelle parole del redattore dell'articolo proprio per questo motivo, perchè molto spesso vi sono giornalisti che raccontato la loro idea e non forniscono la notizia. Lo abbiamo evidenziato poco sopra.  Per questo motivo, come nostro costume, affermeremo la Verità e la dimostreremo ai nostri lettori con prove documentali. Ognuno sarò in grado di formare il proprio pensiero in merito alla vicenda che sta facendo tanto scalpore e che vede Torquemada romani alla ricerca di teste con annesso zucchetto rosso da far cadere.

G.M.

Silere non possum