Cardinal Parolin states that there is no correlation between homosexuality and paedophilia.

Nella prefazione di un libro sugli abusi sessuali ai danni dei minori, S.E.R. il Sig. Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, ha definito l’associazione fra omosessualità e pedofilia come “grave e scientificamente insostenibile”.

“L’orientamento omosessuale – ha scritto – non può essere considerato né come causa né come aspetto tipico dell’abusante, tanto più se disgiunto dall’assetto generale della persona”. E ancora: “Ogni parcellizzazione della persona a un singolo dato della sua storia o della sua personalità rappresenta una pesante e ingiusta condanna a priori”. 

La tragedia dell’abuso, ha scritto il cardinale, è sempre più legata a “gravi deficit di personalità”, in particolare per quanto riguarda le capacità emotive e relazionali dell’individuo.

L’affermazione del cardinale trova conferma in diversi studi scientifici che dimostrano come non vi sia correlazione fra orientamento sessuale e disturbo pedofilico. Nel 2011, ad esempio, la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti aveva commissionato uno studio al John Jay College of Criminal Justice e il risultato aveva confermato che non vi è alcuna correlazione fra omosessualità e pedofilia. 

Una cultura ecclesiale malata

Seppur pubblicamente il Papa non ha mai affrontato il tema, a porte chiuse Francesco ha più volte detto ai formatori dei seminari che questa è la sua convinzione e, quindi, i seminaristi omosessuali devono essere rispediti a casa. Ai vescovi ha sempre ricordato quanto prevede la Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis in merito all'ammissione dei candidati al sacerdozio omosessuali.

Anche ricevendo il pontificio seminario romano, il Papa disse ai giovani che potevano "lasciare il seminario e trovarsi una ragazza". Il buon gesuita non tiene in considerazione che qualcuno lascerebbe il seminario molto volentieri al momento, vista l'aria che tira, ma certamente non andrebbe a ricercare una ragazza.

Di questa idea sono diversi vescovi. Fra gli altri c'è S.E.R. Mons. Simone Giusti, il quale farebbe tanto bene a tacere ma perde sempre l'occasione di star zitto. In diversi incontri con i sacerdoti ha parlato di "correlazione fra omosessualità e pedofilia" ma ha sottolineato che "non è possibile dirlo ad alta voce sennò i media ci massacrano". Giusti è uno di quei vescovi che basterebbe guardare al suo presbiterio per rendersi conto di quanto sarebbe meglio che stesse zitto.

Anche l'attuale presidente della Conferenza Episcopale Statunitense, Timothy Broglio ha detto durante la sua prima conferenza stampa: "Penso che sarebbe ingenuo suggerire che non c'è una relazione tra le due cose. Non c'è dubbio che la crisi degli abusi sessuali da parte dei sacerdoti negli Stati Uniti sia direttamente collegata all'omosessualità".

Eppure, le affermazioni di questi soggetti non trovano alcuna conferma sul piano scientifico ma ci dicono molto del disagio che vivono loro. Le loro affermazioni, addirittura, vengono smentite, come ricorda il Segretario di Stato Pietro Parolin.

La formazione affettiva nei seminari

Nessuna correlazione fra orientamento sessuale e disturbo pedofilico, affermano gli esperti. La genesi di questo grave disturbo è rinvenibile, invece, in una formazione che non funziona affatto sul piano affettivo-sessuale. È necessario educare alla relazione, piuttosto che demonizzare le "amicizie particolari" e portare il seminarista (o il prete) a promuovere relazioni usa e getta. Silere non possum ne ha parlato anche nella Rubrica per la formazione sacerdotale Pharmakon.

La Chiesa non ha bisogno di ministri castrati ma capaci di relazioni. La Chiesa non ha bisogno di persone che vedano il sesso ovunque perché costantemente "tenere segreto" questo aspetto della formazione umana. Come ricorda Tommaso, c'è bisogno prima di tutto di esseri umani prima ancora che ministri sacri. 

"Diventa quindi più chiaro come la piaga dell'abuso, dentro e fuori la Chiesa, sia legata piuttosto a personalità disarmoniche, gravemente carenti dal punto di vista emotivo e relazionale", sottolinea il cardinale Parolin.

Nella prefazione al libro Il dolore della Chiesa di fronte agli abusi, il Segretario di Stato sfata anche la correlazione fra abusi sessuali e celibato. Anche il Papa era recentemente tornato sul punto in una intervista.

"Maturità umana: è proprio questo l'aspetto centrale, anche se non esclusivo, da tenere in seria considerazione nella valutazione di chi è in cammino vocazionale, nei seminari e nelle comunità religiose, e non solo nella fase iniziale del cammino", ha concluso il porporato.

S.I.

Silere non possum