The next hearing of the Sloane Avenue Trial will take place in the Vatican on 27 April 2022. The court will question Tommaso Di Ruzza.
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«Nei processi penali, la giustizia va sempre coniugata con le istanze di misericordia, che in ultima analisi invitano alla conversione e al perdono. Fra questi due poli sussiste una complementarità e si deve cercare un bilanciamento, nella consapevolezza che, se è vero che una misericordia senza giustizia porta alla dissoluzione dell’ordine sociale, è pur vero che “la misericordia è la pienezza della giustizia e la manifestazione più luminosa della verità di Dio”»
Con queste parole pronunciate nell’aula della benedizione, il Sommo Pontefice inaugurava l’anno giudiziario alla presenza di tutti gli operatori dei tribunali dello Stato della Città del Vaticano. Parole che hanno fatto sobbalzare dalle sedie tutti coloro che si occupano di diritto oltre Tevere e stanno vedendo come Francesco ha agito nell’ambito del procedimento penale Sloane Avenue. Come accade spesso in questo pontificato sembra di avere di fronte due persone differenti, una che teorizza ed una che mette in pratica. La prima sembra ragionevole, l’altra un pò meno. Lo abbiamo visto con il motu proprio Traditionis Custodes il quale ha chiaramente demonizzato tutto ciò che arrivava pre Paolo VI per poi firmare di nascosto un decreto in favore della comunità San Pietro. Addirittura la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti era convinta che la Comunità San Pietro avesse diramato un falso decreto. Lo vediamo in questo procedimento dove il Pontefice firma Rescripta segreti che poi spuntano come funghi, ma durante le udienze pubbliche parla di giusto processo e misericordia.
Perquisizioni ad Ozieri
Nonostante la comunità scientifica si sia, più volte, pronunciata contro queste modalità e le difese abbiano eccepito nullità un'udienza sì e l'altra pure, Francesco non desiste e continua a mantenere fermi ai loro posti i suoi uomini. Per fortuna quest'anno, Francesco ci ha risparmiato il siparietto della visita al Cardinale Angelo Becciu per il Giovedì Santo, come se volesse compiere la sesta opera di misericordia corporale. Dopo averlo condannato senza alcun processo ritenne di andare anche a celebrare una messa a casa del porporato.
Quest'anno il regalo è stato un altro. Il 12 aprile 2022 una cinquantina di uomini della Guardia di Finanza si sono intrufolati negli archivi parrocchiali di alcune parrocchie della Diocesi di Ozieri per verificare se nell'anno 2017 sono stati inviati tre chilogrammi di pane da parte della Cooperativa Spes, di proprietà dei fratelli del Cardinale, in favore dei bisognosi. Sì, avete letto bene! In gruppetti di tre, si sono presentati alle porte delle Chiese parrocchiali. Neanche si trattasse di una retata contro la criminalità organizzata. Gli agenti hanno anche preteso dalla Caritas diocesana che venisse loro consegnata la lista delle persone che hanno beneficiato di questi aiuti. In sostanza questa povera gente si è ritrovata interrogata, umiliata e violata nella propria riservatezza, perchè ha ricevuto delle donazioni da un ente caritatevole della Chiesa Cattolica.
Il vescovo di Ozieri non è più libero di fare neppure la Carità? Saremo costretti a rilasciare ricevuta anche quando i fedeli ci danno i 50 centesimi per la candela? Uno stato di polizia che è alimentato dagli stessi promotori di giustizia del Papa, in quanto il tutto è partito da lì. Questa perquisizione è probabilmente collegata a quell'indagine che è stata aperta nei confronti della Cooperativa di cui ha parlato Pignatone, motivo per cui ha più volte dichiarate inammissibili le domande di Alessandro Diddì (ne abbiamo parlato qui).
Prossima udienza 27 aprile
Il 27 aprile è previsto l'interrogatorio di Tommaso Di Ruzza, ex direttore dell'AIF. Il 28, invece, salta l'interrogatorio di Enrico Crasso, il quale ha comunicato al Tribunale di non poter riferire alcunchè fino a quando non gli sarà restituito il computer che è ancora nella disponibilità del Promotore di Giustizia. Ancora una volta la difesa del finanziere ha ribadito che vi sono gravi violazioni dei principi del giusto processo, il quale, anche in Vaticano, sono garantiti dalle leggi vigenti. Nonostante il Tribunale e il Promotore di Giustizia si ostinino ad affermare che la pubblica accusa è libera di presentare le prove che vuole, questo non è possibile perchè è chiaramente contro l'ordinamento vaticano e canonico. L'accusa ha l'obbligo di ricercare la Verità e, pertanto, deve presentare tutte le prove a favore e contro l'imputato, sarà solo e soltanto il Tribunale a stabilire se quelle prove sono superflue, non necessario o cos'altro. Non è certamente una scelta che possono fare i Promotori di Giustizia.
G.M.
Silere non possum
Qui vi presentiamo le trascrizioni dell'ultima udienza del 05 aprile 2022 in cui è stato interrogato l'avvocato Reneé Brülhart.
Trascrizioni dell'Udienza del 05 Aprile 2022