Città del Vaticano - Questa mattina, nella quarta domenica di Pasqua, tradizionalmente conosciuta come la Domenica del Buon Pastore, Papa Leone XIV ha presieduto la Celebrazione Eucaristica presso la Tomba del Beato Apostolo Pietro. Una liturgia dal profondo significato simbolico, che segna l’inizio visibile del nuovo pontificato alla luce della sequela di Cristo, Pastore buono che dona la vita per le sue pecore.

Con il Santo Padre hanno concelebrato alcuni membri dell’Ordine di Sant’Agostino, tra cui il Priore Generale, Padre Alejandro Moral Antón O.S.A., il Vicario Generale Padre Joseph Farrell O.S.A., l’Assistente Generale per l’area mediterranea Padre Javier Pérez Barba O.S.A., il Provinciale per la Provincia Centro-Ovest Padre Thony Pizzo O.S.A., e Padre Ray Flores O.S.A., insieme al segretario particolare del Papa, Edgard Iván Rimaycuna Inga. Hanno fatto servizio anche il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, S.E.R. Mons. Diego Ravelli, e Mons. Ľubomír Welnitz, oltre ad alcuni familiari del Pontefice, presenti in forma privata.

Nell’omelia, pronunciata in parte in inglese e in parte in italiano, Papa Leone XIV ha proposto una riflessione intensa e personale sul tema delle vocazioni, sull’ascolto come via di discernimento e sulla missione universale della Chiesa. “Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono”, ha ricordato il Papa, citando il Vangelo di Giovanni, e ponendo l’accento sul dovere comune di incoraggiare le vocazioni “con gioia, vivendo la gioia del Vangelo, non scoraggiando ma incoraggiando i giovani a sentire la voce del Signore”.

Il Pontefice ha condiviso anche un pensiero affettuoso in occasione della festa della mamma, esprimendo gratitudine per quell’amore che, “soprattutto nelle madri, riflette una delle più belle espressioni dell’amore di Dio”.

Rivolgendo lo sguardo all’intera Chiesa, Leone XIV ha sottolineato l’importanza dello spirito universale della missione, evocando la figura di San Paolo, “che dopo essere stato rifiutato dai giudei, si rivolge ai pagani e giunge fino a Roma”. Una testimonianza che il Papa ha voluto rileggere alla luce del proprio nuovo servizio: non più limitato a una sola diocesi, ma per tutta la Chiesa.

Il cuore dell’omelia è stato l’invito all’ascolto autentico: Le mie pecore ascoltano la mia voce. […] È molto importante imparare ad ascoltare: la Parola di Dio, gli altri, per costruire ponti, per non giudicare, per non chiudersi”.

Infine, Leone XIV ha incoraggiato tutti i fedeli a non temere la testimonianza: Coraggio! Senza paura! Tante volte Gesù dice: Non abbiate paura. […] Dare la vita, servire, anche con grandi sacrifici, per vivere la missione”.

La celebrazione di oggi, nel cuore della cristianità, si è così trasformata in una professione di fede del Successore di Pietro sulla tomba dell'Apostolo.

L.E.
Silere non possum