Città del Vaticano – Questa mattina, martedì 6 maggio, si è svolta la dodicesima Congregazione Generale dei Cardinali riuniti in Vaticano per preparare il prossimo Conclave. L’assemblea, riservata ai membri del Collegio Cardinalizio, si è aperta con la preghiera e ha visto un ampio confronto sui principali temi ecclesiali e internazionali.
Erano presenti 173 cardinali, tra cui 130 elettori cardinali. La Congregazione è iniziata alle 9 del mattino con un momento di preghiera. Ci sono stati circa 26 interventi, affrontando una vasta gamma di argomenti. Alcuni cardinali sono intervenuti parlando delle riforme di Papa Francesco. È stato riferito che il Papa deve essere un Pontefice, un costruttore di ponti, un pastore, un maestro dell'umanità. Si è parlato del mondo ancora in conflitto. Si è discusso del Diritto Canonico e del potere del Papa, delle divisioni e del ruolo dei cardinali nella Chiesa, della necessità di riunioni del Collegio dei Cardinali durante i Concistori. La Congregazione si è conclusa alle 12:30
Annullato l'anello del Pescatore
Nonostante il Cardinale Giovanni Battista Re abbia convocato prontamente i Cardinali a Roma e dato inizio alle Congregazioni Generali già il giorno successivo alla morte di Papa Francesco, soltanto questa mattina — con colpevole ritardo — si è proceduto all’annullamento dell’Anello del Pescatore e del Sigillo di piombo, alla presenza del Collegio dei Cardinali riunito nell’Aula Nuova del Sinodo. Un gesto altamente simbolico e canonico, previsto espressamente dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, che impone ai Cardinali, «in una delle Congregazioni immediatamente successive», di «prendere le decisioni più urgenti per iniziare le operazioni dell’elezione», tra cui proprio l’annullamento degli strumenti ufficiali del potere petrino. Eppure, contravvenendo alla lettera e soprattutto allo spirito della norma, il Decano e il Camerlengo hanno scelto di rinviare questo atto fino all’ultima Congregazione. Una decisione che solleva più di un interrogativo.
I cardinali: "Appello al cessate il fuoco"
Al termine dei lavori, i Cardinali hanno approvato all’unanimità una dichiarazione con un forte appello per la pace. Nel testo, si legge: “Noi Cardinali di Santa Romana Chiesa, riuniti in Congregazione Generale prima dell’inizio del Conclave, costatato con rammarico che non si sono registrati progressi per favorire i processi di pace in Ucraina, in Medio Oriente e in tante altre parti del mondo, anzi che si sono intensificati gli attacchi specialmente a danno della popolazione civile, formuliamo un sentito appello a tutte le parti coinvolte affinché si giunga quanto prima ad un cessate il fuoco permanente e si negozi, senza precondizioni e ulteriori indugi, la pace lungamente desiderata dalle popolazioni coinvolte e dal mondo intero. Invitiamo tutti i fedeli a intensificare la supplica al Signore per una pace giusta e duratura.”
Con la congregazione odierna si conclude ufficialmente la fase preparatoria al Conclave. Domani, mercoledì 7 maggio, si aprirà il tempo più solenne e decisivo: l’elezione del nuovo Romano Pontefice.

Inizia il Conclave, tutto si ferma
Due gli appuntamenti fondamentali previsti per la giornata di domani: alle ore 10: Santa Messa per l’elezione del Papa e alle ore 16.30: Ingresso in Conclave e giuramento.
Nella Basilica di San Pietro si terrà la Santa Messa Pro Eligendo Romano Pontifice, presieduta dal Cardinale Decano Giovanni Battista Re. La celebrazione sarà concelebrata da tutti i Cardinali e sarà aperta anche ai membri della Cappella Pontificia. Nel pomeriggio, alle ore 16.30, avrà luogo l’ingresso in Conclave con la processione dei Cardinali dalla Cappella Paolina alla Cappella Sistina, durante la quale verranno cantate le Litanie dei Santi. Seguirà il canto del Veni Creator e il giuramento da parte dei Cardinali elettori, secondo quanto stabilito dall’Ordo Rituum Conclavis. Anche altre figure previste dal protocollo prenderanno parte alla processione e alle fasi preliminari, tra cui il Cardinale Raniero Cantalamessa, incaricato della meditazione, il Segretario del Conclave, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche, membri della Curia e del servizio liturgico, oltre al personale tecnico e logistico necessario al corretto svolgimento del rito.
A partire da domani pomeriggio, dunque, le porte della Cappella Sistina si chiuderanno dietro ai Cardinali elettori. Dalle ore 15 il Vaticano sarà offline. Il mondo intero attenderà in silenzio e preghiera che si accenda la fumata bianca, segno dell’avvenuta elezione del nuovo Vescovo di Roma mentre in tutte le diocesi si eleveranno preghiere e Sante Messe per il nuovo Pontefice.
Orientativamente le fumate dovrebbero essere ai seguenti orari:
verso le ore 10.30 se il Papa risulterà eletto alla prima votazione della mattina, quindi una fumata bianca.
poco dopo le ore 12 la fumata nero oppure bianca, al termine della seconda votazione della mattina
dopo dopo le ore 17.30 se il Papa risulterà eletto alla prima votazione del pomeriggio, quindi una fumata bianca.
poco dopo le ore 19 la fumata nero oppure bianca, al termine della seconda votazione della mattina
L.M.
Silere non possum