«Plena est terra gloria eius». Sono le parole scelte da Mons. Delpini come suo motto episcopale. Sono tratte dalla visione che il profeta Isaia ha nel tempio di Gerusalemme, quando Dio gli si rivela nel suo splendore ed egli ascolta il canto della liturgia celeste dove per l’appunto si proclama che tutta la terra è piena della Gloria di Dio (cfr Isaia 6,3). E sono le stesse parole che la liturgia cristiana ha ripreso e introdotto nella Messa, nel momento centrale della celebrazione, prima dell’inizio della preghiera eucaristica, con il canto del Sanctus. Con queste parole sia la Bibbia, sia la liturgia, proclamano che l’intero universo è pieno della Gloria di Dio, cioè della sua presenza luminosa e salvifica: Dio infatti si rende presente nella storia dell’umanità e nella storia dell’intero universo che egli, con la sua “mano” forte e paterna, regge con sapienza e provvidenza.
Questa professione di fede, che è anche espressione di lode e di preghiera, raccolgono il ministero episcopale dell’Arcivescovo Mario a servizio della Chiesa di Dio e, in particolare, di quella Ambrosiana in questi anni. Il 13 luglio 2007 papa Benedetto XVI lo scelse quale vescovo ausiliare di Milano e lo nominò vescovo titolare di Stefaniaco. Il 23 settembre 2017 il cardinale Dionigi Tettamanzi lo ordinò vescovo con il Mons. Franco Giulio Brambilla.
«Mi dicono, addirittura, che il giorno anniversario della ordinazione è celebrato da voi come una festa e che in quei giorni passate delle ore in qualche chiesa a ringraziare il Signore di essere preti e avete tanti motivi per ringraziare che il tempo non basta mai. Mi dicono anche che vi capita di essere così contenti che ogni tanto andate a far visita ad altri preti per condividere la vostra gioia o anche per sostenere, incoraggiare, consolare un confratello che vive momenti di tristezza e di desolazione» ebbe a dire l’Arcivescovo ai suoi preti il 9 maggio 2023. Lo vogliamo immaginare così, in preghiera, a rendere grazie a Dio per il dono dell’episcopato e con lui ci uniamo in questo canto di lode.