Venerdì 7 febbraio 2025, prima delle ore undici, un uomo di origine rumena si è scagliato sull'altare della Basilica di San Pietro in Vaticano. L'uomo ha superato indisturbato i cordoni che delimitano la parte inaccessibile ai turisti, è salito sull'altare ed ha scagliato a terra, danneggiandoli gravemente, sei candelieri. Inoltre, ha avuto il tempo anche di rimuovere la tovaglia prima che qualche sampietrino arrivasse a tirarlo giù. Solo dopo diversi minuti è giunta sul posto la Gendarmeria Vaticana. 

Non si tratta della prima volta che un atto così grave avviene all'interno della Basilica Papale. Il 1° giugno 2023 un uomo si era spogliato ed era salito, completamente nudo, sullo stesso altare. Anche in quella occasione era stato tutto ripreso dai cellulari dei turisti inorriditi e sorpresi dall'incompetenza ed inettitudine di coloro che avrebbero dovuto intervenire prontamente. 

La stampa e le marchette

Come avviene da diversi anni la stampa che si mantiene con le marchette non parla della grave situazione che sta vivendo la Basilica di San Pietro. Prima dell'inizio del Giubileo, S.E.R. Mons. Rino Fisichella aveva manifestato perplessità sulla gestione di Mauro Gambetti ed era fortemente preoccupato dal fatto che questi sarebbe stato a capo della Basilica durante un evento di questa portata. La storia sta dando ragione al Pro-Prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione e i momenti di tensione e disagio sono sempre di più. 

I gravi abusi e le inadempienze di Mauro Gambetti sono state denunciate, già anni fa, da Silere non possum che ha provato - con foto, video e documenti - quanto ha fatto il frate francescano a danno di dipendenti, istituzioni e della Basilica stessa. Il sistema che viene utilizzato, però, è sempre lo stesso: le marchette.

Anche venerdì la notizia di questo grave atto è rimasta completamente nel silenzio. Pur essendo accaduto il tutto nella mattinata, solo alle ore 19, terminato il proprio servizio, un redattore di Silere non possum ha pubblicato sui canali social due video che immortalavano la scena [qui] e [qui]. A quel punto Mauro Gambetti ed Enzo Fortunato sono andati in crisi ed hanno iniziato a muovere la loro macchina per correre ai ripari. I giornali, infatti, non potevano non dire nulla perché sarebbe stata palese la marchetta. È così che dalla Fabbrica di San Pietro è giunta l'indicazione di far pubblicare articoli ai giornalisti amici con la specifica: "la gendarmeria è intervenuta prontamente" e "i sampietrini sono intervenuti subito". Sarà sufficiente fare un giro sui quotidiani e vedere chi sono i giornalisti che hanno scritto queste specifiche e sarà chiaro chi fa marchette. Ma come si può parlare di un intervento immediato se questa persona ha avuto il tempo di: superare i cordoni, salire sull'altare e buttare giù tutti i candelieri e togliere la tovaglia. Non un candeliere o due ma tutti! Alle numerose richieste, poi, ha risposto Matteo Bruni: «Si tratta di un episodio di una persona con gravi disabilità psichiche, è stata presa in custodia dalla Gendarmeria vaticana e consegnata alle autorità italiane». Ma come, Enzo Fortunato? Paghiamo lo stipendio ad un uomo che non sono riusciti a tenere chiuso in convento ma gironzola per la città eterna a banchettare a pranzi e cene e ora gli interventi li affidiamo a Matteo Bruni? Il direttore della comunicazione della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano quale compito ha se non dare spiegazione di cosa accade e perché? Abbiamo capito che era un modo per giustificare la sua presenza fra queste mura ma almeno la coerenza. 

Nella Basilica regna il degrado

Qualcuno si domanda cosa avrebbero potuto fare i dirigenti per evitare tutto questo? Probabilmente ciò che già avveniva prima dell'avvento del manager Mauro Gambetti. Come mai nel passato questi episodi non accadevano? I sampietrini erano molto più numerosi e lavoravano in Basilica. Ora, invece, il fraticello ha portato negli uffici coloro che hanno incensato il suo ego e in Basilica a controllare e pulire non è rimasto più nessuno. I risultati sono evidenti. Queste foto sono state scattate in Basilica la mattina di venerdì 7 febbraio proprio quando l'uomo ha iniziato a danneggiare l'altare. Uno stato di simile degrado non si è mai visto nella Basilica più importante del mondo e in un momento così delicato per la cristianità: il Giubileo. Il Papa, però, continua a fare orecchie da mercante perché il buon fraticello della povertà è utile per far girare soldi ospitando potenti, politici, attori e giornalisti. E a Bergoglio questo basta.