Città del Vaticano – «La profezia, anche se in catene, resta una voce libera in cerca di verità e di giustizia». Papa Leone XIV si è affacciato dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per guidare la recita dell’Angelus con i fedeli e i pellegrini presenti in Piazza San Pietro.

Nel commento al Vangelo, il Pontefice ha portato l’attenzione su Giovanni il Battista in carcere, prigioniero “a motivo della sua predicazione”, ma non vinto dallo scoraggiamento. È da quella prigionia, ha ricordato, che nasce la domanda rivolta a Gesù: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Una domanda che, secondo Leone XIV, appartiene a chi “cerca verità e giustizia” e invoca “libertà e pace”.

La risposta di Cristo, ha spiegato il Papa, non è un discorso astratto ma un fatto verificabile: parla attraverso le opere compiute per gli ultimi. «Quando Dio viene nel mondo, si vede!», ha scandito, richiamando i segni evangelici: la vita che ritrova luce e parola, la guarigione, la dignità restituita, fino alla vittoria sul male che “porta il cuore alla morte”.

Leone XIV ha legato l’attesa del Salvatore a un compito concreto: unire la speranza cristiana all’“attenzione per quello che Dio fa nel mondo”, così da sperimentare la gioia che non nega la prova ma la attraversa. Ha affidato infine alla Vergine Maria l’invocazione perché i credenti diventino imitatori dell’opera del Figlio, “condividendo con i poveri il pane e il Vangelo”.

Dopo la preghiera mariana, il Papa ha ricordato le beatificazioni celebrate ieri a Jaén (Spagna) e a Parigi, dove sono stati proclamati beati gruppi di martiri “uccisi in odio alla fede” in contesti di persecuzione religiosa e durante l’occupazione nazista, ringraziando Dio per “coraggiosi testimoni del Vangelo”.

Infine, Leone XIV ha espresso “viva preoccupazione” per la ripresa degli scontri nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, invitando le parti a cessare la violenza e a cercare un dialogo nel rispetto dei processi di pace in corso, prima dei saluti ai pellegrini provenienti da diverse città italiane e da vari Paesi.

s.A.C.
Silere non possum