Il 21 settembre 2024 i militari della Guardia di Finanza della Repubblica italiana si sono recati in udienza da Papa Francesco. Il giorno precedente, 20 dicembre, il comandante generale Andrea De Gennaro ha firmato il conferimento del titolo di "Appuntato ad Honorem” al Sommo Pontefice con queste motivazioni: "nell'esercizio del supremo ufficio apostolico al servizio dei popoli, volto a guidare la missione della Chiesa e ad orientare le istituzioni al rispetto dei diritti fondamentali della dignità umana e della fraternità universale, si è instancabilmente prodigato per la lotta alle disuguaglianze, la promozione del bene comune, la risoluta condanna dello sfruttamento dei deboli, dell'economia dell'esclusione e dell'inequità. Con la sua incessante opera di esortazione ad un adempimento onesto e responsabile dei propri doveri, ispirandosi alle virtù cardinali di prudenza, giustizia, fortezza e temperanza, Papa Francesco ha, su questa via, alimentato i tradizionali valori custoditi dalla Guardia di Finanza, consolidandone la vocazione sociale e solidale, affinché, nel presidio della legalità e della sicurezza economico - finanziaria, continui ad adoperarsi per la quotidiana realizzazione dei principi di libertà, di pace e di giustizia".
Abbiamo, dunque, un Pontefice "Appuntato ad Honorem" della Guardia di Finanza, un titolo che alla fin fine non è poi così sbagliato. Peccato che faccia molto i conti in tasca agli altri ma poco nelle sue.