Domenica 29 dicembre 2024 la Chiesa di Brescia inizierà il Giubileo della Speranza. Questo evento di Grazia, al quale ci siamo preparati con l'Anno della Preghiera, avrà il suo solenne inizio nella Festa della Santa Famiglia. Alle ore 16 il clero e il popolo di Dio si ritroveranno con il Vescovo Pierantonio nella Chiesa di San Giuseppe in Brescia. Lì sarà proclamato il Santo Vangelo e sarà data lettura della Bolla di indizione dell'Anno Santo. Quindi, si partirà in processione per raggiungere la Cattedrale di Santa Maria Assunta dove sarà celebrata la Santa Eucarestia.
In processiona sarà portata anche la Reliquia Insigne della Santa Croce che è custodita nel Duomo vecchio.
Nella sua lettera pastorale Mons. Tremolada guardava al Giubileo come un momento di rinascita. Citando Papa Francesco ricordava: «potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza». Il vescovo aveva scelto di dedicare la Lettera Pastorale al Sacramento del Battesimo ed aveva auspicato che questo anno potesse servire a preparare l'Anno Santo. «Per questo - aveva scritto - avrei piacere che in questo anno pastorale si abbia nella nostra Diocesi la massima cura per la celebrazione del Battesimo dei bambini e che questa cura prosegua poi negli anni successivi».
Tessitori di Speranza, l'esortazione di Mons. Tremolada
Dal 1300, anno in cui Papa Bonifacio VIII corrispondendo al desiderio dell'intero popolo di Roma diede solenne avvio al primo Giubileo della storia, la Chiesa vive questo evento con grande fede e devozione. Siamo chiamati a vivere il perdono nella sua essenza più vera, senza alcuna ipocrisia. La Misericordia di Dio deve portarci ad essere uomini tessitori di pace. Questa pace deve nascere prima di tutto dalla consapevolezza di essere stati perdonati, appunto. Perdonati perché amati. Promotori di pace nelle nostre relazioni, promotori di fraternità e sincerità per poter essere credibili annunciatori del Vangelo. Riprendendo un'antica tradizione che elargiva «abbondanti remissioni ed indulgenze di peccati» a quanti visitavano nella Città eterna la Basilica di San Pietro, Bonifacio VIII volle concedere in quell'occasione «un'indulgenza di tutti i peccati non solo più abbondante, ma pienissima». Da questo momento in poi la Chiesa ha sempre celebrato il Giubileo come una tappa significativa del suo incedere verso la pienezza in Cristo. Con questo spirito, quindi, ci apprestiamo a vivere questo momento di Grazia.
Il vescovo Pierantonio nella Lettera in vista del Convegno Diocesano ha scritto: «Volentieri faremo nostra l’esortazione che papa Francesco ha rivolto per questa occasione all’intera Chiesa, dando alla Bolla di Indizione del Giubileo il titolo: Spes non confundit e invitando tutti a farsi pellegrini di speranza. Ci permettiamo di rivisitare questo titolo nella prospettiva del nostro cammino sinodale, utilizzando l’espressione tessitori di speranza. C’è un gran bisogno di “ritessere i fili” e ricomporre per il presente e per il futuro un clima di fiducia». Ed ha specificato: «In un mondo a rischio di tristezza, orgoglioso delle sue conquiste ma disorientato nel presente e incerto sul futuro, a un mondo che tuttavia rimane assetato di verità ultime e affidabili, il Vangelo ci appare più che mai come il grande dono di Dio a sostegno della vita di tutti».
Si tratta di una necessità impellente che si riscontra anche nelle relazioni, infatti. Per dirla sempre con le parole del vescovo: «La fluidità dell’esperienza in tutti i suoi aspetti ci rende insicuri, interiormente poveri e continuamente in ansia. I legami non sono profondi. Non lo sono i discorsi. La premura divora il tempo. Si ha l’impressione di essere continuamente in affanno. C’è bisogno di profondità. Forse di più silenzio, di riflessione, di calma per entrare in noi stessi. Dobbiamo forse dare più spazio alla parola dei poeti e dei profeti, che anche oggi non mancano e che normalmente non trionfano nei social. Dobbiamo forse andare con più attenzione alla ricerca di quelli che papa Francesco chiama “i santi della porta accanto”. Questi potranno essere per noi maestri di sapienza». Queste parole Mons. Tremolada le ha rivolte alla Città e alle autorità nella solennità dell'Immacolata e ci esortano a rivedere una delle parti più importanti della nostra vita: il nostro rapporto con Dio e con gli altri. Giovanni ci ricorda, appunto: «Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello» 1Gv 4,20-21.
La visita Giubilare
L'Anno Santo, per la Diocesi di Brescia, sarà anche un anno del tutto particolare: «È mia intenzione compiere durante questi due anni pastorali quella che chiamerei una visita giubilare (si terrà infatti nel corso dell’anno 2025) in tutte le zone della Diocesi» ha scritto il presule.
«Tale visita sarà preparata da incontri che si svolgeranno nelle Zone Pastorali e che coinvolgeranno i presbiteri (Congreghe) e i Consigli pastorali (nelle loro differenti tipologie) - ha spiegato - Ci riuniremo insieme nelle Zone Pastorali in occasione della mia visita e avremo la gioia di condividere una solenne celebrazione giubilare, nella la quale ci sentiremo particolarmente uniti all’intera Chiesa universale. Vivremo poi un’esperienza di ascolto e di narrazione. In preparazione a questo mio incontro zonale, saremo aiutati a leggere insieme con verità la situazione della nostra Chiesa, in ognuna delle Zone Pastorali di appartenenza. E poiché ogni ascolto domanda sempre una valutazione e un discernimento, con cui dare ordine, rinvenire le costanti, identificare i punti qualificanti nella prospettiva di una sintesi operativa, non potrà mancare anche questa esperienza, affidata ad un gruppo di persone qualificate. Infine, si giungerà al momento delle scelte e delle decisioni, collocate nel quadro degli orientamenti di fondo e delle linee di azione condivise. È ciò che ci attendiamo dal Convegno Diocesano che nell’aprile del 2026 concluderà il nostro cammino sinodale».
La celebrazione di Domenica 29 dicembre avrà inizio nella Chiesa di San Giuseppe con la lettura del Vangelo e della Bolla di indizione del Giubileo ordinario. Poi il vescovo, il clero e il popolo di Dio raggiungeranno la Cattedrale in processione (passando per via Goffredo Mameli, via Beccaria) dove verrà celebrata l'Eucarestia.