Cardinal Becciu will attend the Consistory in August. The Pope has called him. Let's talk about the risks of these choices of Pope Francis.
"Ad essere promossi Cardinali vengono scelti liberamente dal Romano Pontefice uomini che siano costituiti almeno nell'ordine del presbiterato, in modo eminente distinti per dottrina, costumi, pietà e prudenza nel disbrigo degli affari; coloro che già non siano Vescovi, devono ricevere la consacrazione episcopale".
Can. 351 §1
Il codice di diritto canonico specifica che la scelta dei cardinali è libera. In sostanza il Papa può scegliere chi vuole.
Chi può essere promosso cardinale? “Coloro che si sono distinti per dottrina, costumi, pietà e prudenza nel disbrigo degli affari”. Nessun altra specifica. Eppure in questi anni abbiamo visto che le scelte di Francesco non si sono affatto soffermate su questi aspetti. Guardando semplicemente a questo Concistoro, basti pensare al vescovo Van Looy che è stato costretto a dimettersi per evitare lo scandalo; Oscar Cantoni che la prudenza e il disbrigo degli affari non ha proprio presente cosa siano, lo abbiamo visto nel processo sul Preseminario e Robert Walter McElroy che guadagna il terzo posto fra gli ecclesiastici che Francesco ha promosso nonostante la vicinanza a Theodore Edgar McCarrick. uno di questi è Kevin Joseph Farrell, il quale fa tanto il professorino con Comunione e Liberazione ma non ha mai raccontato cosa ha visto dal 2002 al 2006 quando ha vissuto nella stessa abitazione dell’ex porporato.
I Concistori che Francesco ha fatto in questi dieci anni sono chiaramente un premio per chi porta avanti la sua visione di Chiesa, le sue convinzioni. Lo abbiamo spiegato in questo articolo. Questo attribuisce alla scelta dei cardinali una strategia, oseremmo dire, politica. Una umanizzazione del Collegio. Se tutti la pensano nello stesso identico modo, dove mettiamo lo Spirito Santo? Se nessuno osa dire qualcosa di discordante, come può nascere un confronto sincero e schietto? Questo creerà problemi seri anche nell’elezione del Santo Padre.
Come noto, il 24 settembre 2020 il Sommo Pontefice ha convocato S.E.R. il Sig. Cardinale Giovanni Angelo Becciu e, dopo avergli chiesto le dimissioni da Prefetto, gli ha tolto i diritti connessi al Cardinalato.
Il tutto avveniva semplicemente perchè qualcuno aveva fatto illazioni sul Cardinale e sulla sua attività. Nessuna prova, nessun reato. Solo parole. Eppure, “sull’altare dell’ipocrisia” Francesco ha scelto di sacrificare anche Becciu. A qualche collaboratore il Papa disse: “Il processo si farà, nel frattempo si fa così”.
Il Cardinale si ritrovò così a dover affrontare migliaia di elucubrazioni da parte della Stampa che, ovviamente, giocava sul detto-non detto. Il solito problema della Santa Sede che sceglie la via peggiore per comunicare. Un anno dopo, il porporato si vide arrivare a casa, il giovedì santo, il Papa che andò a celebrare l’eucarestia con lui. Sì, il giorno in cui solitamente il Papa si reca in carcere, lo riservò al soggetto che ha fatto crocefiggere ancor prima di ottenerne una condanna.
Da settembre 2020, Becciu non ha più partecipato ad alcun concistoro e, sei mesi dopo la visita del Papa in casa sua, è iniziato il processo nel Tribunale Vaticano. Un processo che, come abbiamo raccontato, sta facendo emergere come il Pontefice e il Cardinale Parolin erano al corrente di tutto quello che avvenne in merito al Palazzo di Londra.
La telefonata
Sabato 20 agosto 2022 il Pontefice ha telefonato al Cardinale Becciu e gli ha comunicato che lunedì e martedì 29 e 30 agosto è invitato a partecipare alla riunione che servirà a riflettere sulla nuova Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, e sabato 27 agosto, potrà partecipare al Concistoro ordinario pubblico.
Dopo ben 695 giorni di "misura cautelare", il Papa richiama a sè il confratello reietto. In queste ore, dopo l'annuncio che il Cardinale stesso ha fatto, molte persone hanno gioito. Certo, non possiamo fare altrimenti noi ma resta l'amaro in bocca sia per quanto riguarda un aspetto giuridico che pastorale. Innanzitutto, come sempre, invitiamo alla riflessione. Cosa ha portato il Papa a fare questo gesto? Si è forse reso conto che dal dibattimento sta emergendo l'innocenza di quest'uomo? Oppure semplicemente vuole che anche Becciu partecipi ad una riunione che, proprio qualche porporato ha definito: "un incontro dove vuole noi cardinali nei banchi e lui alla lavagna".
Anche in questa occasione, quindi, molti si chiedono cosa passa per la testa di Francesco, un uomo che oggi ti porta alle stelle e domani ti scaraventa nel nulla? Non è dato sapere. Anche la scelta di comunicare una cosa così importante tramite telefono, è tutto dire.
Il problema più serio però è quanto abbiamo messo nel titolo, ovvero il rischio che il Papa scelga di creare dei cardinali a intermittenza. Oggi eserciti le tue funzioni, godi dei diritti, devi farti carico dei doveri, e domani ti tolgo diritti e funzioni ma mantieni i doveri. Pensate se ciò avvenisse per tutti quei cardinali che Francesco ha dimostrato di non sopportare affatto. Tutti quelli che non la pensano come lui, potrebbero benissimo vedersi "sospesi" i diritti e le prerogative del cardinalato. In tutto questo non c'è un gioco politico? Non c'è un interesse? Soltanto chi non sa guardare a questo Pontificato con gli occhi dell'analista può negare questi rischi. Il cardinale non può essere cardinale a momenti, lo è per tutta la vita. Certo, ci sono stati casi in cui si è scelto di togliere il cardinalato a qualche soggetto ma lo si è fatto per sempre, non a intermittenza, e per giustificati motivi, dopo attente indagini e aver ottenuto prove schiaccianti.
Scriveva Agostino: “Faciunt istae linguae varietatem vestis reginae huius. Quomodo autem omnis varietas vestis in unitate concordat, sic et omnes linguae ad unam fidem” (Sant’Agostino, Enarrat in Psal., XLIV, 23: PL 36, 509), ma dov'è questa varietà oggi? Se solo si guardasse alla storia di ogni singolo porporato creato da Francesco in questi anni, non si potrebbe far altro che notare questa assenza di varietà.
Non ci resta che rammentare, al Cardinale Becciu ad anche a tutti i membri del Sacro Collegio, le parole di San Giovanni Paolo II: "Oserei anche aggiungere che pure nella nostra epoca non mancano coloro a cui non è stata e non è tuttora risparmiata l’esperienza del carcere, delle sofferenze, dell’umiliazione per Cristo. Sia sempre questa inconcussa fedeltà alla Sposa di Gesù il distintivo d’onore e il vanto preminente del Collegio Cardinalizio".
R.I. e F.P.
Silere non possum