Città del Vaticano - Alle 18.07 in punto, il segnale tanto atteso: fumata bianca! Un boato ha attraversato Piazza San Pietro mentre la folla esplodeva in un’esultanza incontenibile. Giovani provenienti da ogni angolo del mondo hanno sventolato con orgoglio le bandiere dei loro Paesi, stringendosi gli uni agli altri in un abbraccio universale di gioia e commozione. Si sono levati canti spontanei, cori popolari e un grido che ha attraversato le mura della città eterna: “Viva il Papa!” Lo hanno detto ancor prima di conoscere il suo nome perché per noi cattolici Pietro è Pietro, chiunque esso sia. 

Nel giro di pochi minuti, la solennità ha preso forma visibile: il Corpo della Guardia Svizzera Pontificia ha fatto il suo ingresso in Piazza con la banda e il picchetto d’onore, seguito dall’Arma dei Carabinieri. Il momento è storico, e la piazza ne è pienamente consapevole. Anche diversi cardinali ultraottantenni, alcuni con passo lento ma determinato, sono giunti in piazza, accompagnati da prelati della Curia Romana, per vivere in prima persona questo istante che segna la vita della Chiesa e del mondo. Un’aria di festa sacra e palpabile sta avvolgendo tutto: il Successore di Pietro sta per affacciarsi.

Le campane hanno suonato subito dopo la fumata e per tutta la Città Eterna si sono sentiti i campanili suonare a festa. 

Alle ore 19.05 il cardinale protodiacono, Dominique François Joseph Mamberti, si è affacciato alla loggia di San Pietro e ha pronunciato l'attesissimo "Habemus Papam", "Abbiamo il Papa"! 

Chi è il 267° Successore di Pietro?

Robert Francis Prevost è nato il 14 settembre 1955 a Chicago, negli Stati Uniti. Entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino nel 1977, ha emesso i voti solenni nel 1981 ed è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1982. Ha studiato teologia presso la Catholic Theological Union di Chicago e diritto canonico presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum), dove ha conseguito il dottorato nel 1987.

Dal 1985 ha svolto il suo ministero in Perù, inizialmente nella missione di Chulucanas, poi a Trujillo, ricoprendo vari incarichi di formazione, governo e insegnamento. È stato vicario giudiziario dell’arcidiocesi di Trujillo e docente presso il Seminario Maggiore. Tornato negli Stati Uniti, è stato priore provinciale e, dal 2001 al 2013, priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino. Nel 2014 è stato nominato da Papa Francesco amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo, in Perù, divenendone vescovo nel 2015. Ha svolto ulteriori incarichi in ambito episcopale, tra cui quello di amministratore apostolico del Callao nel 2020. Dal 30 gennaio 2023 è Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. È stato creato cardinale il 30 settembre 2023, ricevendo la diaconia di Santa Monica. Il 6 febbraio 2025 è stato promosso all’Ordine dei Vescovi con il titolo della Chiesa Suburbicaria di Albano. È stato membro di numerosi dicasteri della Curia Romana e della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.

È stato eletto Papa nel 2025.



Gli ultimi istanti in Sistina

Al quarto scrutinio, il terzo di questa giornata, i cardinali hanno raggiunto un accordo. Qualche porporato nella giornata di ieri aveva detto che il pranzo odierno sarebbe stato fondamentale. Ed, effettivamente, aveva ragione. 

Il Cardinale Pietro Parolin ha posto al nuovo Papa due domande fondamentali: se accettasse l'elezione e quale nome desiderasse assumere. Con il suo “sì”, l’eletto è divenuto immediatamente Vescovo di Roma e Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica, acquisendo la piena e suprema potestà sulla Chiesa universale.

Il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie ha redatto un atto ufficiale che certifica l’accettazione e il nome scelto, con la presenza di due Cerimonieri come testimoni. Infine, il primo dei Cardinali Diaconi, Dominique François Joseph Mamberti, si è affacciato alla Loggia della Basilica Vaticana per il celebre “Habemus Papam”, annunciando al mondo il nome del nuovo Pontefice, che subito dopo ha impartito la Benedizione Apostolica Urbi et Orbi.

s.R.E.
Silere non possum